Arón Piper è una creatura ibrida. Nato a Berlino nel 1997, all’anagrafe è registrato come Arón Julio Manuel Piper Barbero, e già da questo s’intuisce che di teutonico non abbia poi molto (a parte la madre e la lingua). Metà spagnolo e metà tedesco, di mestiere fa l’attore, ma anche il rapper e, per non farsi mancare niente, anche un po’ il modello.
Se frequentate le serie spagnole di Netflix lo avrete visto già, e sicuramente notato: il ragazzo non è uno che passa inosservato. In Élite è il bello e dannato omo Ander Muñoz, campione di tennis della scuola Las Encinas. Nel thriller drammatico Il Caos dopo di te è il bulletto che – tanto per cambiare – fa perdere la testa alla sua insegnante di letteratura, e nello show si chiama Iago (un nome un programma, per nulla casuale).
Capello corto d’ordinanza, sguardo magnetico alla James Franco (ma un po’ più convinto), Arón può contare su un fisico scolpito grazie ad anni di arrampicata sportiva e taekwondo e – anche per questo – oggi ha la tendenza a togliersi la maglietta appena può e a rimanere in boxer (nel Caos dopo di te a un certo punto si toglie anche quelli). Una tendenza che manifesta non solo in tv, ma anche sui social: basta farsi un giro in rete per credere. Nel 2020 anche il marchio di moda francese Lacoste lo ha arruolato come testimonial, ovviamente per una nuova linea di underwear.
E pensare che il tenebroso Arón era nato comico, o almeno così voleva. A 14 anni, aveva partecipato a un corso di Comedy Central, il network più famoso dedicato alla comicità. L’obiettivo? «Imparare a fare ridere le persone». Un’aspirazione che sembra poi avere abbandonato: oggi, più che il sorriso, Arón sembra ambire a suscitare l’ormone, con risultati decisamente migliori.
Anche nei video musicali dei suoi brani non si risparmia in pose sexy e ammiccamenti, esibiti rigorosamente in canotta. Trainate dall’effetto “Apperò!”, salgono così anche le views, che in alcuni casi sfiorano i 5 milioni su YouTube (tipo in Nieve, il brano che dà il titolo al suo primo EP, contenente 5 canzoni).
Con la faccia e i ruoli da cattivo ragazzo (ma anche le lyrics seguono il medesimo copione: “Ho i miei morti che si prendono cura di me / Ho il sangue e ho la sete / Ho più rabbia, ma meno odio”), Arón Piper è diventato un vero e proprio dannato “da salvare” della sua generazione. Una di quelle categorie che non passa mai di moda.
Se qualcuno abbia già provato a redimerlo davvero, nella vita privata, non è dato saperlo. Le notizie ufficiali sulle sue liaison scarseggiano, mentre il gossip impazza, ipotizzando nel tempo flirt con il collega di Tredici Brandon Flynn, con l’italiana ex Uomini e donne Giorgia Caldarulo e, più di recente, con la modella Jessica Goicoechea. Ma non vi è nulla di certo, né sui suoi amori né sulla sua sessualità. Con la quale Arón non smette mai di giocare, ovviamente.
Sono lontani i tempi in cui, poco più che bambino, sfiorava la candidatura all’Oscar con il film 15 anni e un giorno, in cui interpretava il tormentato adolescente Jon. Era il 2013 e anche Arón, come il protagonista del film, aveva 15 anni. La differenza da allora rispetto a oggi (a parte l’età)? Una cascata di riccioli in testa e una felpa addosso. Tormentato Arón lo è sempre stato, ma un tempo rimaneva vestito.