‘DOC – Nelle tue mani 2’: più Spollon per tutti | Rolling Stone Italia
Serie

‘DOC – Nelle tue mani 2’: più Spollon per tutti

Finalmente gli sceneggiatori danno a Bonvegna quel che è di Bonvegna. E poi gli esami che non finiscono mai per Doc Argentero e un paio di twist. Il nostro immancabile commento settimanale

‘DOC – Nelle tue mani 2’: più Spollon per tutti

Pierpaolo Spollon (Riccardo Bonvegna) in ?DOC – Nelle tue mani 2'

Foto: LuxVide

E alla fine arriva Spollon

“Ma Bonvegna?! Ma i minuti Spollon?!”. Stavamo per fare causa alla LuxVide per colpevole sottoutilizzo di uno dei suoi MVP. Ma abbiamo pazientemente aspettato, certi che gli sceneggiatori di DOC non avrebbe deluso noi e la Twitter gang-bang dell’attore (cit. dalla nostra cover story), sprecando il potenziale assoluto di Riccardo (e di Pierpaolo). E, finalmente, i frutti della sua storyline iniziano un po’ a vedersi: gli effetti del Covid sul dottorino, aka Bonvegna “workaholico” (a differenza di chi ha scritto il suo ruolo finora, ve possino). A parte gli occhi dolci a Carolina e il twist da investigatore dell’antidroga, Riccardo è lo stakanovista del Policlinico Ambrosiano, ma non abbiamo ancora visto niente: più Spollon per tutti. Sceneggiatori, vedete che potete fare. Ah, segnaliamo anche il ritorno prepotente degli ormai famigerati “minuti”. Ne citiamo uno per tutti:
Alba: “Fai troppe cose insieme, sei sempre su di giri, lo dice anche la Ferrari.”
Riccardo: “E la Mercedes cosa dice?”

Gli esami non finiscono mai per Doc

Al Policlinico Ambrosiano le gioie non hanno diritto di cittadinanza. Se poi pensiamo alle sfighe di Doc, davvero non si vede mai la fine. E, ovviamente, quando Fanti/Argentero deve sottoporsi a una delle prove – primario per un giorno – per valutare la sua idoneità ad essere reintegrato in reparto, succede l’apocalisse: tutto l’apparato tecnologico dell’ospedale va in blocco (gomblotto!) e tocca all’intuito dei dottori mandare avanti la baracca. Ma MAI sottovalutare il nostro eroe, basta un pep talk di GG (Giulia Giordano) sulla terrazza (ormai confessionale prediletto della compagnia) per ristabilire la sua confidence: “Torna dai ragazzi e fai il primario, il primario che conoscevo”. Da qui non ce n’è più per nessuno: dopo “cane blu”, tocca ai “gold standard”. E, nonostante tutto, Doc vince sempre (discorso a parte per la love story con Agnese).

La vita segreta della bitch

Era stata introdotta come una sorta di villain: la fredda virologa che segue un metodo opposto a quello di Doc nell’approccio al mestiere e ai pazienti. Ma ora finalmente vediamo anche la vita segreta della bitch titolare di questa stagione, Cecilia Tedeschi (interpretata da Alice Arcuri), che al congresso dei primari se la fa con un rappresentante pur di non sentire la solitudine e, soprattutto, mettere a tacere i suoi sentimenti per Fanti. Peccato che pure qui il caos sia sempre all’orizzonte e che Cecilia non riesca a godersi manco una one night stand. E c’è di più: la vibe di quel supereroe dell’empatia che è Doc (o il sorrisone di Argentero, non è dato sapere) inizia ad avere i suoi effetti pure su di lei. Che, da avversaria, diventa improvvisamente una team player. Sorry Cecilia, palo. Pare che il cuore di Fanti sia ancora “altrove” (cit.).

Il ribaltone

Quando ormai tutto sembrava perduto – leggi Cesconi “venduto” per salvare il padre –, ecco il ribaltone! C’è chi su Twitter giura di non avere dubitato un minuto del personaggio interpretato da Marco Rossetti (“per ovvi motivi”, cit., con foto in allegato), rivelatosi un mastermind di piani da film di 007 (più o meno). Sì, Damiano aveva calcolato tutto al millimetro, indovinando che dopo l’inchiesta romana sul Covid sarebbe stato “ritenuto fuorviante e impossibile individuare un paziente zero perché è emerso che il virus circolava già da parecchi mesi”, escludendo così la responsabilità di Lazzarini ed eliminando in un colpo solo anche la pericolosità del famigerato certificato. Insomma, Cesconi è uno che si fa i cazzi suoi, ma pure uno disposto a giocare per la squadra. Peccato che però Giulia non l’abbia presa bene. E mo, caro Cesconi, ti tocca sudare davvero.

Quante hit

Lo sappiamo che sembra una fissa, ma la colonna sonora di DOC è un must. E quindi è da segnalare ogni variazione dal “canone”. Quando sembrava che Firestones avesse conquistato lo status di hit assoluta della seconda stagione, ecco che Changed at All e I Found You in the Dark tornano in grandissimo spolvero su scene-chiave. Ed è subito karaoke dal divano.