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Emmy 2023: il meglio e il peggio

La regina incontrastata Jennifer Coolidge, la sportività di Sabrina Impacciatore, Kieran Culkin vs Pedro Pascal , Parte 2, la sigla di 'Friends' dedicata a Matthew Perry. Ma anche il pessimo tempismo della cerimonia e la mancanza di momenti davvero virali

Foto: Robyn BECK/AFP/Getty Images

Una serata abbastanza classica e senza grandi highlight, che si è aperta con l’omaggio del conduttore Anthony Anderson alla storia dei programmi televisivi, un medley di sigle iconiche e Travis Barker che ha suonato In the Air Tonight di Phil Collins alla batteria (e – soprattutto – ha sfilato sul red carpet con la moglie Kourtney Kardashian). E che ha regalato l’EGOT (Emmy, Grammy, Oscar e Tony) a Elton John, grazie all’Emmy per lo show Elton John Live: Farewell From Dodger Stadium. Tra il bacio fra i protagonisti di The Bear Ebon Moss-Bacharach e Matty Matheson, la reunion del cast di Grey’s Anatomy e le vittorie storiche di Ali Wong e Quinta Brunson, il meglio e il peggio, secondo noi.

TOP:

The one and only Jennifer Coolidge

La cerimonia corre via noisetta finché non arriva lei, Jennifer Coolidge. Che trasforma il discorso di ringraziamento per la vittoria come attrice non protagonista in una serie drammatica (The White Lotus) in un irresistibile siparietto. Prima appoggia l’Emmy per terra perché è troppo pesante: “Non ho abbastanza forza”. E poi attacca: “Mike White (il creatore dello show, nda) dice che sono morta definitivamente quindi ok, lo accetto”, la platea ride, ma il meglio deve ancora venire: “Voglio ringraziare tutti i gay cattivi di The White Lotus“, e cioè quelli che alla fine hanno ucciso il suo personaggio, Tanya, l’ereditiera fragile e svampita che le ha dato la grande popolarità. Il tempo è finito, la richiamano più volte, ma lei non molla: “Sono nata in una piccola cittadina, avevo un sogno, mi dicevano che non ce l’avrei fatta. E invece… Sognate in grande”. Jennifer Coolidge forever.

FLOP:

Niente Emmy per Sabrina Impacciatore

Il trionfo di Coolidge nella categoria Best Supporting Sctress in a Drama Series ovviamente significa che la nostra Sabrina Impacciatore non ce l’ha fatta (e lo stesso vale per Simona Tabasco, nominata pure lei). Sarebbe stato pazzesco, questa volta non è successo, ma è solo l’inizio per lei. E lo stile con cui ha mandato un cuore alla collega Jennifer durante il suo discorso le fa onore. Sarà per la prossima, Sabrina, il sogno continua.

TOP:

Kieran Culkin vs Pedro Pascal – Parte 2

Il feud cazzaro tra i due era iniziato ai Golden Globe, dove Kieran Culkin (Succession) aveva soffiato la statuetta come miglior attore in una serie drammatica a Pedro Pascal (The Last of Us) e aveva aperto il suo discorso con un “Suck it, Pedro“. Il copione si è ripetuto agli Emmy, con Pascal che, mentre consegnava un altro riconoscimento, ha detto: “Molte persone mi hanno chiesto del mio braccio (avvolto in un tutore, nda), in realtà è la spalla. E credo che stasera sia arrivato il momento di rivelare che Kieran Culkin mi ha picchiato”. Risate in platea, Culkin però durante i suoi ringraziamenti non replica, ma si rivolge alla moglie Jazz: “Voglio un altro figlio, avevi detto che forse, se vincevo…”.

FLOP:

Il tempismo

Le nomination erano state annunciate a luglio 2023 e la cerimonia avrebbe dovuto tenersi – come da tradizione – a settembre, ma gli scioperi hollywoodiani hanno inevitabilmente fatto slittare tutto a gennaio dell’anno successivo. Di conseguenza molti degli show candidati (vedi The Bear) sono già andati in onda con intere nuove stagioni – o si sono conclusi – nel tempo trascorso dalla cinquine. Ma il problema non è tanto questo, quanto il fatto che, rimanda rimanda, la cerimonia degli Emmy alla fine è andata in scena in piena Awards Season, e nello specifico tra il grande ritorno dei Golden Globe (con red carpet in grande spolvero e momenti viralissimi, vedi più avanti) e i prossimi Oscar, addirittura il giorno dopo i Critics’ Choice Awards, che – a confronto – hanno fatto chiacchierare, vedi la reazione di Ryan Gosling quando I’m Just Ken ha vinto come miglior canzone al posto di What I Was Made For di Billie Eilish. Ecco, le serie si sono prese meno di quello che avrebbe potuto.

TOP:

Lacrimucce

Se l’In Memoriam è il momento spesso più commovente (o discusso) di ogni cerimonia, sapevamo che quest’anno gli Emmy avevano molti volti amatissimi da salutare. Mentre Charlie Puth suonava al piano See You Again e poi versione ballad di I’ll Be There For You dei Rembrandts, la sigla di Friends, sullo schermo sono passati – tra gli altri – la star di Euphoria Angus Cloud, Suzanne Somers, Norman Lear, l’attore di Brooklyn Nine-Nine Andre Braugher, Paul Reubens, Kirstie Alley, Barbara Walters, Irene Cara e Alan Arkin. Ma a far scoppiare tutti in lacrime è stata l’immagine finale, quella di Matthew Perry su quelle note ormai inconfondibili. Altro momento molto tenero: la standing ovation a Christina Applegate. Più di un anno dopo che le era stata diagnosticata la sclerosi multipla, l’attrice è salita sul palco per consegnare il premio come miglior attrice non protagonista in una serie comedy (Ayo Edebiri per The Bear), accompagnata dal conduttore Anthony Anderson e aiutandosi con un bastone. La platea era tutta in piedi: “Mi state davvero facendo shaming alzandovi dalle poltrone!”, ha scherzato Applegate. Queen.

FLOP:

Zero gossip

È vero, i Golden Globe ci avevano abituato malissimo con il photo-gate starring Selena Gomez, Timothée Chalamet, Kylie Jenner e Taylor Swift (poi smentito dalla prima, ma chissenefrega se è vero o no, l’importante è che ci diano qualcosa di cui sparlare) e il bacio on camera tra Timmy e la minore di casa Kardashian. Agli Emmy però di chicche anche solo lontanamente gossippare (che si sa, sono quelle che fanno diventare davvero parlare dei premi) non c’è stata nemmeno l’ombra. Selena è arrivata in platea con il nuovo boyfriend Benny Blanco, ma non essendoci la BFF tra gli ospiti niente tagli e cuci, niente di niente. E se vi aspettavate Rosalía al braccio di Jeremy Allen White (dopo la paparazzata), delusione. Solo una festa della serialità, che va benissimo eh, peccato sia mancato un po’ di pepe. Hm!

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