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Non basta essere un grande successo su Netflix. Né avere la firma di un autore come Guy Ritchie (e ottime recensioni della stampa). The Gentlemen, la serie reboot/spin-off dell’omonimo film sempre diretto dal “ragazzaccio” British, ha ritmo, scrittura, attori e scene subito cult (vedi il fratello del protagonista vestito da galletto con fucile in mano). Ma per l’Academy evidentemente non bastava.
Foto: Netflix
Recensioni più tiepide, invece, per Palm Royale, la serie Apple TV+ che racconta il mondo spietato delle “sciure” di Palm Beach. Kristen Wiig guida una banda composta, tra le altre, da Allison Janney e Laura Dern. E il titolo “becca” la nomination come miglior serie comedy. Il vincitore annunciato è ormai il colosso The Beach, ma aver piazzato anche solo la candidatura non era impresa scontata.
Foto: Apple TV+
Una delle serie più sottovalutate dell’anno, possiamo dirlo? E anche la performance della protagonista Nicole Kidman in Expats (su Prime Video) non è stata riconosciuta tra le noms di questa stagione, nella categoria miglior attrice in una miniserie. Il ritratto dell’alta società (ma anche delle classi subalterne) di una Hong Kong tinta di noir, perfettamente restituita dallo sguardo di Lulu Wang (già dietro il film The Farewell – Una bugia buona), non ha colpito i votanti. Grosso errore.
Foto: Amazon Studios
Per una Nicole che non viene nominata, c’è la sua amica di una vita che invece strappa la candidatura, sempre nella categoria miglior attrice in una miniserie. Naomi Watts è bravissima a ritrarre la vera Babe Paley, amica/nemica di Truman Capote, nella serie prodotta da Ryan Murphy sui “Cigni” di Manhattan (e la loro ribellione allo scrittore che aveva spettegolato su di loro). Un’interpretazione inappuntabile, ma fino all’ultimo non si sapeva se sarebbe stata riconosciuta.
Foto: FX
Parlando di grandi star che davano tutti per certe sempre in quella categoria, non si può non citare Kate Winslet e il suo lavoro in The Regime – Il palazzo del potere, satira politica HBO in cui impersona una cattivissima cancelliera mitteleuropea. Una prova da grande pro che però non è “arrivata”. È davvero un’annata difficile, per le dive da Oscar…
Foto: HBO
Non tutti si aspettavano invece di trovare per la prima volta il nome di Selena Gomez nella categoria miglior attrice di una serie comedy. Forse perché, tra la solita supercoppia Steve Martin-Martin Short e l’ingresso in scena di guest come Meryl Streep e Paul Rudd, la sua prova nella terza stagione di Only Murders in the Building si faceva notare meno. Ma sarà bastato un balletto in stile Broadway a convincere i giurati che si meritava la sua prima nomination agli Emmy. Finalmente.
Foto: Hulu
Altro giro, altra diva rimasta a bocca asciutta. La vincitrice dell’Oscar (il suo secondo) per Povere creature! Emma Stone sembrava aver blindato anche una candidatura agli Emmy nella categoria miglior attrice in una serie drama (se non, secondo alcuni, addirittura una vittoria) E invece né lei né la serie di cui è anche produttrice, uno strano “oggetto” forse troppo difficile per certi palati, hanno trovato il favore dell’Academy. Che smacco.
Foto: A24
La sorpresa lato comedy arriva invece da un titolo che ha sempre entusiasmato i critici (e un certo pubblico ben selezionato). Alla terza (e ultima) stagione, la storia dei ragazzi che crescono in una riserva nativa americana ha finalmente trovato il riconoscimento istituzionale che merita. Difficile pensare a un trionfo, ma per Reservation Dogs resta una bellissima chiusura.
Foto: FX
Super produttori (Steven Spielberg e Tom Hanks), super cast di giovani stelle (Austin Butler, Callum Turner, Barry Keoghan), super confezione. Eppure al kolossal bellico di Apple TV+ manca evidentemente l’appeal necessario a farsi amare dalla platea degli Emmy. Abbiamo sempre detto che la Tv è il nuovo cinema, ma forse questi prodotti in stile Vecchia Hollywood ormai sono in crisi anche sul piccolo schermo.
Foto: Apple TV+
Il nome che certamente non ci si aspettava di trovare è quello di Idris Elba, protagonista (categoria serie drammatica) del thriller ad alta quota sempre prodotto da Apple TV+ su un uomo coinvolto, insieme agli altri passeggeri, nel dirottamento di un volo. Un prodotto superpop di fronte a cui più di qualche critico ha storto il naso, eppure... eccolo qua. Ed è anche stata confermata la seconda stagione, tiè.
Foto: Apple TV+
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