Anche per gli standard di un ecosistema hollywoodiano in cui tutto è IP (proprietà intellettuale, ndt) e l’IP è tutto, l’idea di adattare una serie televisiva da Mr. & Mrs. Smith sembrava strana. La action comedy del 2005 mantiene un posto nella memoria della cultura pop non tanto come film (anche se è eccellente) quanto come origin story della relazione tra Brad Pitt e Angelina Jolie. Rifarlo senza di loro sarebbe come rifare Top Gun senza Tom Cruise o, se vogliamo essere davvero fuori di testa, cercare di fare un film su Han Solo senza Harrison Ford – ci siamo capiti…
Nonostante l’assenza di Pitt e Jolie, l’annuncio che Amazon Prime Video stava sviluppando una serie a partire da Mr. & Mrs. Smith si è rivelato eccitante, perché coinvolgeva una coppia che ci avrebbe travolti in un modo molto diverso: Donald Glover e Phoebe Waller-Bridge erano destinati ad essere sia co-creatori che protagonisti. Una storia d’amore reale, una vera schmomance. Quando si mettono insieme le menti dietro Atlanta e Fleabag, sembrerebbe un evento anche se stessero rifacendo Amore estremo – Gigli.
Ma poi Waller-Bridge ha abbandonato il progetto per divergenze creative, la sceneggiatruce di Atlanta Francesca Sloane è subentrata come co-creatrice e Maya Erskine di PEN15 ha assunto il ruolo di protagonista femminile della serie. Si tratta di talenti a sé stanti (Erskine ha anche co-creato PEN15), ma non abbastanza grandi da superare la discutibile idea alla base della serie. Senza quel titanico team-up di partenza, perché interessarsene ancora?
Qualunque fosse la versione rimasta solo teorica di Mr. & Mrs. Smith con Waller-Bridge, lo serie che Glover, Sloane, Erskine e compagnia hanno realizzato è meravigliosa. Inverte abilmente la premessa del film. Mescola i migliori elementi della tv rétro e di quella contemporanea, e bilancia abilmente la stupidità dell’idea di base con la sua indubbia dose di pericolo. E se l’intesa tra Glover ed Erskine non è così bruciante da far pensare che stiano insieme nella vita reale, i due recitano incredibilmente bene l’uno con l’altra. È tutto molto divertente.
Nel film, i John e Jane Smith di Pitt e Jolie sono una vera coppia sposata che rimane scioccata nello scoprire di essere assassini che lavorano per società rivali. Nella serie, le versioni di Glover ed Erskine sanno di lavorare per la stessa organizzazione, anche se non hanno idea di cosa sia esattamente, e non hanno alcun punto di contatto con i loro superiori, se non una chat di gruppo con un messaggio apparentemente allegro che chiamano “Hihi“. In questo caso, invece, si tratta di perfetti sconosciuti che sono stati coinvolti in un matrimonio fittizio e sono sorpresi di scoprire che si sta evolvendo in una vera e propria relazione (*).
(*) Questa era anche la premessa di The Americans, anche se lì la cosa veniva interpretata in modo pesantemente drammatico. A un certo punto, Jane nota persino che il KGB spesso accoppiava gli agenti sotto copertura, perché se facevano parte di una coppia era meno probabile che disertassero.
Anche se Amazon ha deciso di distribuire tutti gli otto episodi come binge release, Sloane e Glover hanno costruito una serie che, come l’ottima Poker Face di Rian Johnson, segue la struttura collaudata della puntata settimanale, peraltro ricca di favolose guest star. Un’ora potrebbe essere dedicata a John e Jane che cercano di carpire segreti a un magnate solitario interpretato da John Turturro, mentre un’altra offre Sarah Paulson nel ruolo di una terapista di coppia che cerca di aiutare John e Jane a risolvere i loro problemi, anche se non ha idea di cosa facciano realmente per vivere. (Tra gli altri guest figurano Parker Posey, Wagner Moura, Paul Dano, Michaela Coel, Sharon Horgan e Ron Perlman.)
Con una schiera di registi di tutto rispetto, molti dei quali provenienti da Atlanta come Hiro Murai, Amy Seimetz e lo stesso Glover, ogni episodio è caratteristico e soddisfacente di per sé, anche se tutti seguono l’evoluzione di questa bizzarra storia d’amore. In una prima conversazione, Jane si lamenta di non conoscere John. “Sì”, risponde lui, “ma siamo sposati”. Lui è ovviamente interessato a lei fin dall’inizio, mentre lei è più guardinga e cerca di stabilire delle regole per tenere separate le loro vite reali da quelle fittizie. Naturalmente le cose si complicano presto, come ci si aspetterebbe da due persone attraenti (*) che condividono un alloggio e tante esperienze di pre-morte. E quando i sentimenti iniziano a diventare autentici, le missioni diventano molto più complicate.
(*) Glover, in particolare, è vestito con gli abiti più eleganti e aderenti possibili. Il vantaggio di essere un produttore esecutivo oltre che una star è quello di poter apparire al meglio. Il finale, diretto da Glover, vede John completamente vestito di bianco e Jane completamente vestita di nero, e il contrasto, in particolare per le circostanze in cui si trovano, è visivamente dinamitardo. È stupefacente anche la sontuosa casa newyorkese che la società ha ristrutturato per i nostri eroi: puro real estate porn, tanto che è difficile capire se il loro vicino Harris (Dano) ne sia ossessionato perché è anche lui una spia, o se sia solo invidioso della residenza dei vicini, che include una piscina, un ascensore, una compostiera sul tetto e una terrazza solo per lo yoga, tra le altre cose.
Glover ed Erskine sono noti soprattutto per il loro lavoro comico, e gli scontri emotivi tra i due sono difatti ricchi di umorismo. Ma la serie riesce anche a prendere le cose sul serio quando è necessario. Un episodio vede John e Jane in Italia, intenti a proteggere un ricco uomo d’affari (Perlman) da una squadra apparentemente infinita di sicari; l’azione è creativa e genuinamente eccitante, e non c’è mai alcun dubbio sulle capacità di John e Jane. L’episodio dedicato alla terapia di coppia è caratterizzato da molti battibecchi divertenti tra i protagonisti, ma quando si trasforma in una discussione più profonda e oscura le emozioni di entrambi gli attori sono dirette e crude.
Verso la fine, questa prima stagione trova persino il modo di ricreare alcune dinamiche del film. A quel punto, l’esito è del tutto riuscito e meritato. Questo Mr. & Mrs. Smith non è solo uno dei migliori casi di remake apparentemente superflui di titoli già noti e che funzionavano bene; è davvero un prodotto fantastico, indipendentemente dal fatto che abbiate o meno sentito parlare dei Brangelina.