Giusto qualche settimana fa avevo promesso che, con la fine della seconda stagione di Euphoria, non ne avrei più parlato almeno fino al 2024. Non sono una persona affidabile sotto questo punto di vista, e infatti (ri)eccomi qui. L’occasione fa l’uomo (e la donna) ladro, e in tal senso la mia occasione è stata una foto di Jacob Elordi (il Nate Jacobs di Euphoria, per l’appunto) scattata durante la fashion week milanese: occhiale scuro, giubbotto e pantaloni neri, t-shirt bianca, borsa Cassette di Bottega Veneta a tracolla. Era – anzi, è – oggettivamente manzissimo, dunque mi sono sentita in dovere di condividere cotanta bellezza in una story su Instagram. Dopodiché, mi sono messa a fare altro e mi sono dimenticata del telefono. Una volta ripreso in mano, un’oretta dopo, il mio Instagram stava esplodendo a suon di messaggi, il cui tenore era piuttosto simile.
Riporto una manciata di esempi a titolo di cronaca:
«Bono».
«Eh lui bono assai».
«Mi sento male».
«Dio santo che fregno».
«Come ti sdogano il borsino».
«Ho gli ormoni che fanno con le mani ciao ciao».
«Me lo farei anche sui chiodi».
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Ciò dimostra fondamentalmente due tesi: innanzitutto che gli uomini e le donne sono uguali, cosa che aveva intuito il buon Cesare Cremonini in tempi non sospetti (correva l’anno 2002, si trattava del primo singolo estratto dal suo primo album solista). Poi, che raramente m’era capitato di vedere una simile compattezza nel genere femminile come davanti a una foto di Jacob Elordi (prova del fatto che la bellezza non è affatto divisiva).
Al che m’è venuto spontaneo domandarmi: quand’è che un attore di una serie televisiva ha raccolto così tanti consensi da parte di un pubblico anagraficamente trasversale? Il Jon Hamm/Don Draper di Mad Men era troppo di nicchia; l’Adam Brody/Seth Cohen di The O.C. troppo hipster; il Doug Ross/George Clooney di E.R. – Medici in prima linea già troppo adulto. No, l’unico in grado di mettere d’accordo grandi e piccine (esattamente come Jacob Elordi) era solo e soltanto uno, l’indimenticato Luke Perry/Dylan McKay di Beverly Hills 90210, ovvero colui che ha ridato dignità e valore all’accezione “strappamutande”.
C’è da dire che Dylan McKay rispetto a Nate Jacobs è un chierichetto; la matrice, tuttavia, rimane comune: entrambi classici esempi di bad boy, entrambi con famiglie problematiche alle spalle, entrambi invischiati in quelle che oggi chiamiamo relazioni tossiche e che una volta venivano semplicemente liquidate con un «Non sono fatti per stare insieme». Se Dylan però in fondo era un tormentato dal cuore d’oro, Nate è un bastardo fatto e finito, un maschio bianco forse manco etero come vuol dare a credere, quarterback della squadra di football del liceo, con grappoli di donne che gli stanno appresso e un’inquietante vena di perversione in qualsiasi cosa faccia.
Jacob Elordi, australiano born and raised, classe 1997, è perfetto nel ruolo di bisteccone tagliato con l’accetta che il creatore di Euphoria, Sam Levinson, gli ha dipinto addosso. Addominali in vista (è sempre mezzo nudo, grazie a dio), sguardo a mezz’asta, mandibola rasata scolpita (uomini! Lo sapevate che la barba è il vostro personale Wonderbra? Il buon Jacob docet), istinto predatorio: Nate Jacobs non sarà di sicuro un fine intellettuale, ma d’altro canto è anche vero che noi euphoriane non siamo sapiosessuali, quindi alla fine la situazione è win-win per chiunque. Prima dell’esplosione dell’Elordi-mania, il nostro si era fatto notare in The Kissing Booth (e relativi sequel) su Netflix, e aveva avuto una relazione molto cute con la co-protagonista Joey King.
L’amore passa, l’überbonaggine è destinata a restare: fuori Joey King e avanti Zendaya, con la quale (si vocifera) fosse particolarmente in confidenza nel corso della prima stagione di Euphoria e nei mesi immediatamente successivi. I due se ne andavano in giro per New York tra mercatini delle pulci, shopping su West Broadway e smoothie bevuti fuori da caffetterie parecchio cool: c’è chi giura sia volato un bacio, o chissà, magari era un abbraccio immortalato da una prospettiva furbina; di certo quando sono stati avvistati insieme all’aeroporto pronti per andare a trascorrere le vacanze in Australia è stato difficile continuare a illudersi che la loro fosse una semplice amicizia. Poi è arrivato il Covid e la lontananza che sai, è come il vento: spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi. Quello tra Jacob e Zendaya evidentemente non doveva essere una pira, perché il primo ci ha deliziato con una storia con Kaia Gerber che pareva un’infinita sfilata, la seconda ha invece coronato il sogno dei fan di mezzo mondo uscendo allo scoperto con Tom Holland/Spider-Man.
Avanti veloce fino al 2021: Jacob molla Kaia, si fa vedere in giro con la youtuber Olivia Jade Giannulli (si dice stiano «casually dating», un modo carino per dire che sono scopamici), l’anno dopo esce la seconda stagione di Euphoria e il suo personaggio riceve – grazie a una narrazione più articolata e meno scontata rispetto alla precedente – la consacrazione definitiva. Elordi si fa vedere alle varie fashion week, e il pubblico femminile va in visibilio: urlano, lo toccano, lo strattonano, venderebbero la loro madre pur di farsi una foto con lui.
Scene di ordinario delirio in stile beatlesiano, insomma, per uno che, fino a tre anni fa, manco sapevamo chi fosse, ma che ben ci spiega il cocktail letale della popolarità di questi tempi. Avere la faccia giusta, essere scelto per la serie di cui tutti parleranno, uscire con chi è un pelo più famoso di te, masticare quel minimo sindacale di fashion-vocabolario, avere un cane, non vergognarsi a sfoggiare la propria anima un po’ truzza: puoi togliere un ragazzo dal Queensland, non puoi togliere il Queensland da un ragazzo.
Ora, dopo una particina nel nuovo filmaccio di Adrian Lyne – Acque profonde, su Amazon Prime Video – al fianco di Ben Affleck e Ana de Armas, Jacob Elordi pare pronto per spiccare il volo: noi tifiamo per lui, consapevoli che comunque vada i prossimi appuntamenti sono fissati al 2024 con la terza stagione di Euphoria, nonché alle prossime settimane della moda. Dopo aver sdoganato il borsino, vedrai che sdoganerà il borsello: a lui, d’altronde, perdoneremmo pure una notte di sesso con i calzini bianchi di spugna addosso.