C’è un meme in circolazione che, se siete ancora su Twitter, avrete visto per forza. “Senza googlare. Citate una battaglia storica”, si legge nel tweet originale. Sotto, ci sono alcune risposte che fanno riferimento a vere battaglie della storia, ma la maggior parte dei 100mila tweet di risposta provengono da persone che condividono le loro rivalità preferite della cultura pop, dai film di fantascienza alla musica fino ai reality show di nicchia di metà anni 2000.
Normalmente un tweet del genere avrebbe una settimana di vita o giù di lì. Ma questo è in giro da oltre un mese ed è stato visualizzato oltre 1,4 miliardi di volte. Nello stile di Carrie Bradshaw, guardando i tweet apparire sulla mia timeline nelle ultime settimane, non ho potuto fare a meno di chiedermi: perché amiamo così tanto queste rivalità?
Parlando di Bradshaw, And Just Like That… – lo spin-off di Sex and the City che è tornato per la sua seconda stagione (su Sky Serie e NOW) – mi ha anche fatto pensare al fascino di un buon, vecchio feud tra celebrità. Non a causa di qualcosa sullo schermo, ma del litigio in corso tra Sarah Jessica Parker (Carrie Bradshaw) e Kim Cattrall (Samantha Jones).
Dopo anni di insistenza sul fatto che avesse interpretato Jones “ben oltre il limite”, i fan si sono rallegrati alla notizia che Cattrall aveva girato un cameo per il finale della seconda stagione. Secondo Variety, Cattrall farà rivivere Jones per una conversazione telefonica con Bradshaw. Nella prima stagione, le due hanno comunicato via SMS dopo un periodo di allontanamento, ma la ricomparsa di Jones sullo schermo ha portato le cose a un livello completamente nuovo. (Anche se, durante le riprese, l’attrice non ha parlato con le sue co-protagoniste né con lo showrunner Michael Patrick King.)
Il cameo a sorpresa di Cattrall non è solo un cambio di tono rispetto alla sua ostinazione sul fatto di aver chiuso con il franchise. È anche un cambio di marcia per King e Parker: nelle interviste promozionali per la prima stagione, entrambi sembravano desiderosi di mettere un punto all’associazione di Cattrall con il franchise in futuro. L’anno scorso, Parker ha dichiarato a The Hollywood Reporter che a Cattrall non è stato chiesto di partecipare a And Just Like That… perché “non si sentiva più a suo agio” a seguito di una serie di commenti negativi che aveva fatto su di lei sulla stampa e sui social media. “Non c’è nessun altro che abbia mai parlato di me in questo modo”, ha detto.
Dopo la prima stagione di AJLT, sembrava che i fan avessero fatto i conti con il fatto che il ritorno di Cattrall non ci sarebbe mai stato. Allora perché questo cambiamento improvviso? In un’intervista a People, King ha affermato di “non sapere” perché Cattrall abbia deciso di tornare. Al di là della motivazione ovvia – un’offerta finanziaria che, semplicemente, non poteva rifiutare –, ha però suggerito che i fan potrebbero aver “manifestato” la ripresa del ruolo.
C’è ovviamente l’intenzione di accontentare gli appassionati, in questa decisione, ma sembra anche che HBO abbia finalmente imparato quanto non abbia senso resistere davanti al fatto che questa faida fuori dallo schermo ora è diventata centrale per And Just Like That… Infatti guardare la serie che cerca di gestirla – e sperare sempre in una soluzione – è una parte fondamentale del suo fascino per persone come me, che sono cresciute guardando queste quattro BFF sorseggiare Cosmo e parlare della loro intimità davanti a insalate costose.
Mi chiedo: perché lo scontro SJP vs Cattrall è montato fino a questo punto? Una risposta ovvia è che la nostra cultura misogina spesso cerca di mettere le donne l’una contro l’altra, da Britney Spears e Christina Aguilera a Mariah Carey e Jennifer Lopez, fino Madonna e Lady Gaga.
C’è indubbiamente qualcosa di simile qui, in particolare dato che SATC non è mai stato un franchise guidato dai conflitti. Ma questo real-life drama mi ricorda più da vicino Feud di Ryan Murphy, una serie in sei parti che esplora l’iconica rivalità di Hollywood tra Joan Crawford (Jessica Lange) e Bette Davis (Susan Sarandon). Entrambi raccontano uno scontro che nasce da una genuina antipatia personale, rivolto a un pubblico composto prevalentemente da donne e uomini gay. (Cattrall ha annunciato il suo cameo su Instagram in modo ironico, con la didascalia: “Happy Pride Month”.)
Parte di quello che rende accattivante questa rivalità è una certa mancanza di informazioni. C’è anche parecchia disparità nei ricordi delle due, dipende con chi si parla insomma. Parker ha parlato pubblicamente pochissimo di Cattrall, ed è sempre sembrata un po’ disorientata dalla questione. “È una cosa stranissima sentirsi dire che siamo in guerra”, ha detto al New Yorker proprio la scorsa settimana. “Non parlerei mai male di Kim”. (Vale la pena notare che molti dei co-protagonisti di Parker si sono espressi a suo favore.)
Il tono di Cattrall è molto diverso. Ha sempre detto che il (troppo poco) denaro è stato il motivo per cui si è lasciata alle spalle il franchise nel 2004 e, in un’intervista con Piers Morgan, ha affermato che SJP avrebbe potuto essere “più gentile” con lei. Ha anche detto di essere stata “bullizzata” per non aver voluto fare un terzo film. Sembrava che la situazione fosse davvero precipitata quando Parker ha fatto le sue condoglianze in maniera pubblica a Cattrall per la morte improvvisa del fratello nel 2018. Cattrall ha detto che il suo “cercare di contattarla costantemente” era un “doloroso ricordo di quanto fosse stata crudele e di quanto lo sia ancora oggi”. E ha aggiunto: “Fammi chiarire bene. Non sei la mia famiglia. Non sei mia amica. Quindi ti scrivo per dirti un’ultima volta di smetterla di sfruttare la nostra tragedia per ripristinare la tua fama di ‘brava ragazza’”. Ahia.
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In un’intervista del 2019 con il Guardian, il cui titolo sfacciato è diventato prevedibilmente virale, Cattrall ha detto a proposito della tragica morte di suo fratello: “Non voglio trovarmi in una situazione in cui non sto bene nemmeno per un’ora. Voglio scegliere con chi trascorrere del tempo personalmente e professionalmente. È la mia vita”.
Nonostante l’effetto Real Housewives della questione sulla stampa e sui social media, i dettagli dello scontro tra le due sono pochi e rari. È stato detto spesso che Cattrall, a differenza di Cynthia Nixon e Kristin Davis, non abbia mai accettato che Parker fosse la protagonista della serie e voleva più trama per Samantha. Nel libro di James Andrew Miller del 2021, Tinderbox: HBO’s Ruthless Pursuit of New Frontiers, le fonti hanno rivelato che il feud era partito dal desiderio di Cattrall di essere pagata quanto Parker, e anche che Parker aveva creato un ambiente tossico sul set facendo amicizia con gli altri protagonisti ed eliminando Cattrall, come riportato da The Daily Beast.
“Sembrava Mean Girls e, qualunque cosa abbia fatto o non abbia fatto, Kim è stata ostracizzata”, dice nel libro l’ex presidente di HBO Chris Albrecht, che è stato accusato di abusi in passato. “Non sto dicendo che non fosse giustificato, ma diventa complicato quando hai un attore che è anche un produttore. Come produttore esecutivo, SJ avrebbe dovuto capire come evitarlo. Ma, come attrice, ha lasciato che succedesse”.
Mentre Parker era la più pagata nello serie, in quanto produttore principale ed esecutivo, Albrecht afferma che la Samantha di Cattrall era quella di cui “tutti parlavano”: “C’era invidia nei confronti di Kim per questo? O Kim non lo stava gestendo bene? Dipende da chi ascolti”, spiega nel libro. “Allora Kim voleva di più, e penso che abbia ottenuto più delle altre ragazze”.
Ma, ancora una volta, non ci sono prove definitive per dare risposte ai fan. In un certo senso, è tutto l’opposto di come siamo abituati nella cultura odierna, dove le telecamere dei reality o i post sui social media ci danno una visione a 360 gradi su un conflitto e permettono a noi spettatori di essere i giudici definitivi su chi ha ragione e chi torto. È quello che non sappiamo a rendere questa rivalità così “croccante”. Nell’era della sovraesposizione, il mistero è piacevolmente old-school.
Parlando di Real Housewives, c’è sempre stato un crossover tra la versione del franchise ambientata a New York e Sex and the City. Pare che un personaggio di SATC fosse basato su Dorinda Medley di RHONY, l’ex casalinga Carole Radziwill è stata spesso descritta come una “Carrie Bradshaw nella vita reale” e l’autrice di SATC Candace Bushnell ha fatto frequenti cameo nel reality. Ora, mentre la cerchia sociale di Bradshaw diventa molto più diversificata, RHONY si sta rilanciando con un cast completamente nuovo e multiculturale in risposta alla recente resa dei conti sulle questioni di etnia e giustizia sociale del canale.
Mi chiedo, quindi, se parte di ciò che rende questo feud così interessante sia che non ci sono molti discorsi in ballo. Se pensiamo agli scandali delle celebrità che vediamo oggi, questa storia non si porta dietro nessuna questione sociale. Al centro sembrano esserci due donne che non sono mai riuscite ad andare d’accordo e, invece di mantenere le distanze, sono state costrette a stare gomito a gomito sotto gli occhi del pubblico per 25 anni a causa del lavoro. È rinfrancante nella sua semplicità, ma anche nel fatto che i fan non sentono il bisogno di schierarsi con forza da una parte o dall’altra: siamo felici di sostenere entrambe, la posta in gioco è molto bassa.
Sono contento che HBO abbia deciso di fare leva sulla situazione chiedendo a Cattrall di tornare. Mentre la prima stagione alludeva a uno scontro tra Jones e le sue ex migliori amiche, è una scelta molto più divertente mostrare che questi personaggi sono ancora amici pur sapendo quanto non si sopportino nella realtà. È una scelta che suggerisce che la serie è finalmente “sul pezzo” e pronta a divertirsi. Girato in gran segreto e virtualmente, il ritorno di Cattrall è già uno show nello show che non vedo l’ora di guardare. Come le migliori storie, questa svolta fa sorgere altre domande: chi ha risposto per prima al telefono? Quali erano le richieste di Cattrall? E, cosa più importante: questo apre la porta al ritorno della PR sfacciata e sex-positive preferita da tutti?
Lo spero, perché sembra che questa storia non sia ancora finita. Potremmo non vedere il momento Chicago che vorremmo, quello in cui Roxie Hart e Velma Kelly mettono da parte le loro divergenze per esibirsi in uno spettacolo sold out e fare un sacco di soldi, o quando Katy Perry e Taylor Swift alla fine si sono abbracciate in quel terribile video musicale vestite come cibo da fast-food. Ma gli showrunner di AJLT sembrano aver capito che è meglio avere Cattrall on board e dare ai fan un pezzettino di ciò che vogliono, anziché sentire la sua assenza, un vero e proprio elefante nella stanza, rovinando la serie dall’esterno. Cinicamente, il suo silenzio vale probabilmente qualsiasi tassa esorbitante che hanno finito per pagarle per una sola scena.
A chi lavora alla serie potrebbe non piacere, ma il drama off screen che riguarda Samantha è uno dei motivi più importanti per cui i fan guardano ancora la serie, in particolare ora che sappiamo che presto la vedremo, anche se soltanto di sfuggita. Questa battaglia storica – e la speranza che si possa invocare un cessate il fuoco, riportando in qualche modo questo franchise al suo apice – è una parte fondamentale del motivo per cui così tante persone non riescono ancora a lasciare andare il mondo di Carrie Bradshaw.