La logica impone che è molto più probabile trovare un’ottima performance in una grande serie che in una non così eccezionale. Quello che forse è più impressionante però è quando emergono grandi interpretazioni nonostante la serie sia semplicemente ok, se non addirittura pessima. Ogni anno cerchiamo di riconoscere alcune di queste performance, in cui attori di talento sfruttano al massimo il proprio materiale, anche se magari nello show non funziona tutto come dovrebbe.
Quindi, nella nostra lista delle migliori interpretazioni televisive del 2024, c’è un mix di grandezza nella grandezza e grandezza in… ehm, qualcosa di così così. Una delle performance citate di seguito è in un titolo che fa parte della nostra lista delle 10 migliori serie del 2024. Altre provengono da show che non rientrano in quell’elenco o non ci si avvicinano nemmeno. Ma meritano tutte un applauso. Eccole, in ordine alfabetico.
Ncuti Gatwa
Doctor Who (Disney+)
Nei panni del Quindicesimo Dottore nel nuovo corso che ha preso il franchise di fantascienza britannico, Ncuti Gatwa è il primo uomo di colore a interpretare il personaggio e il primo uomo apertamente gay, oltre ad essere il secondo attore più giovane (dopo Matt Smith) a interpretare un ruolo più spesso rivestito da uomini di mezza età e oltre. È facile pensare alle interpretazioni più storiche, almeno fino a quando non ti siedi e guardi Gatwa recitare. All’improvviso, è semplicemente il Dottore, particolarmente carismatico e accattivante. Illumina ogni scena in cui compare, non importa dove si trovi il Dottore nel tempo e/o nello spazio. Trasmette il peso del fatto che il Dottore è vecchio di secoli (se non millenario: i conti diventano confusi dopo un po’), irradiando anche energia giovane, insieme alla stessa empatia che Gatwa ha portato nel suo ruolo in Sex Education. La maggior parte dei Dottori non resta in giro per più di qualche stagione, quindi godetevi questo finché ce l’abbiamo.
Betty Gilpin
Three Women (Starz)
Nell’adattamento di Lisa Taddeo del suo bestseller sui complessi desideri di tre donne, l’attrice di GLOW si è allontanata dalle sue certezze: è sorprendente che Betty Gilpin qui interpreti una casalinga del Midwest che deperisce a causa della negligenza sessuale di suo marito. Mentre le altre parti di Three Women sono – nella migliore delle ipotesi – irregolari, la performance di Gilpin è così viva, straziante e adorabile, che rende ancora più difficile interessarsi alla storia ogni volta che l’azione passa a una delle altre colleghe. Con GLOW, Mrs. Davis e questo titolo, Gilpin è così in forma che sta per tentare l’impossibile, cioè succedere a Cole Escola in Oh, Mary! a Broadway. E dopo quello che le abbiamo visto fare ultimamente in Tv, è difficile scommettere contro di lei.
Moses Ingram
La donna del lago (Apple TV+)
L’adattamento del romanzo di Laura Lippman divide il suo focus tra due donne le cui vite continuano a intersecarsi: una divorziata ebrea interpretata da Natalie Portman e una madre nera single impersonata da Moses Ingram, già vista nella Regina degli scacchi. La miniserie è stata un raro scivolone per Portman: il suo lavoro si è rivelato più demure e cauto di quanto il materiale sembrasse aver bisogno. Ingram, invece, incendia lo schermo in ogni momento in cui appare, incarnando magistralmente una donna alla disperata ricerca di una via d’uscita dall’angolo in cui la sua vita l’ha incastrata.
Allison Janney
The Diplomat 2 (Netflix)
Nel finale della seconda stagione di questo brillante political drama, Janney – nel ruolo della diabolica vicepresidente in carica che l’esausta ambasciatrice Keri Russell è stata reclutata per sostituire – trascina una mappa gigante in una stanza, prende un pezzo di carbone da un caminetto e passa i successivi tre minuti e mezzo usando la mappa per insegnare a Russell come funziona effettivamente la geopolitica. È come l’inverso di tutte quelle prime scene di West Wing in cui uno degli uomini avrebbe dovuto spiegare il sistema politico americano a Janney, allora nei panni dell’addetta stampa della Casa Bianca CJ. La creatrice di The Diplomat Debora Cahn si è fatta le ossa proprio con West Wing soprattutto nelle stagioni successive, quando CJ ha smesso di aver bisogno di essere presa per mano. Quindi sapeva chiaramente cosa stava facendo quando ha portato Janney a spaccare i culi e dominare la Kate Wyler di Russell sia in senso fisico che emotivo. Janney appare soltanto in due episodi in questa stagione. E ha lasciato il pubblico con la voglia di vederla molto di più.
Rashida Jones
Sunny (Apple TV+)
Rashida Jones ha trascorso gran parte della sua carriera impersonando la donna spalla davanti ad artisti ben più sopra le righe: il più famoso dei suoi personaggi è Ann in Parks and Recreation. Con questa strana commedia di fantascienza, in cui interpreta una donna che usa un robot domestico per aiutarla a elaborare l’apparente morte di suo marito e di suo figlio in un incidente aereo, è stata invece Jones a diventare, per una volta, il centro di tutto. Questo personaggio sagace e buffo le si adatta molto bene. Dal punto di vista narrativo, Sunny è un po’ sfilacciata. Ma come opportunità per la sua star di dimostrare che sa consegnarci le battute così come riesce a prepararle, è molto divertente.
Kevin Kline
Disclaimer (Apple TV+)
Nulla viene risparmiato dalla performance dell’attore premio Oscar nella miniserie by Alfonso Cuarón su un vedovo inconsolabile che usa il romanzo inedito scritto della defunta moglie sulla morte del figlio per un piano di vendetta contro la donna (Cate Blanchett) che loro due incolpano di quella tragedia. Kline adotta un accento inglese sprezzante e barcolla avvolto nel cardigan logoro di sua moglie, tra le tante scelte azzeccatissime. Cuarón chiaramente non vuole sottigliezze da Kline, e l’attore restituisce esattamente quello che è necessario per aiutare a distinguere questa storia su verità vs fiction da qualcosa che dovremmo considerare come “reale”, qualunque cosa significhi. Oggi Kline recita principalmente in Bob’s Burgers: che meraviglia è stato vederlo fare un lavoro live-action così vivido, divertente e sfrenato.
Ted McGinley
Shrinking (Apple TV+)
Per gran parte della prima stagione di questa comedy, il veterano della sitcom Ted McGinley (Happy Days, Sposati… con figli) è stato utilizzato con parsimonia ma in modo efficace, nei panni del tizio seduto sul divano che non faceva nulla per la maggior parte della scena e poi diceva qualcosa di tagliente ed esilarante proprio alla fine. Quest’anno ha avuto molto più spazio e lo ha gestito al meglio. Gli sceneggiatori di Shrinking hanno trasformato la simpatia e l’entusiasmo del suo personaggio in una sorta di superpotere, ma gli hanno anche dato momenti drammatici da interpretare, come una trama in cui la sua natura bonaria viene portata oltre il limite quando sua moglie bacia un ex fidanzato. Shrinking ha uno degli ensemble migliori della televisione attuale, e quasi tutti meritano i riflettori. Ma questo è inaspettatamente un ruolo che ridefinisce la carriera di McGinley, e lui ne ha tratto il massimo.
Cristin Milioti
The Penguin (Sky e NOW)
Nei vari film di Batman, gli attori che indossano il mantello e il cappuccio di Bruce Wayne spesso finiscono per essere messi in ombra da quelli che interpretano i cattivi più interessanti del Cavaliere oscuro. Quando dunque è arrivato il momento per uno di quei cattivi – Colin Farrell, sotto chili di protesi – di riprendere il suo ruolo dal film The Batman di Matt Reeves/Robert Pattinson, sembrava giusto che a sua volta sarebbe stato messo in ombra, ora che l’antagonista era diventato il protagonista. Cristin Milioti è strepitosa nei panni di Sofia Falcone, che ha iniziato la stagione come una supercriminale sfrenata e si è gradualmente rivelata essere tra le vittime più tragiche di questo angolo di Gotham City. Da quando ha interpretato la mamma del titolo nell’ultima stagione di How I Met Your Mother, Milioti ha costantemente offerto alcune delle performance più interessanti e sorprendenti della Tv, e questo continua anche qui. Farrell tornerà sul grande schermo per il prossimo film con Pattinson, Milioti si è più che guadagnata la stessa opportunità.
Anna Sawai
Shōgun (Disney+)
Per quanto possibile, stiamo cercando di evitare doppioni tra queste liste delle migliori serie dell’anno, e abbiamo già elogiato Shōgun come una delle più meritevoli. Ma è necessario fare delle eccezioni per un lavoro straordinario e per la svolta discreta e devastante di Sawai nei panni Lady Mariko. Mariko è prigioniera di varie circostanze: le è proibito dal suo signore commettere un suicidio rituale come il resto della sua famiglia disonorata, è intrappolata in un matrimonio con un bruto che odia, è costretta a fare amicizia con un rozzo marinaio inglese per il quale sviluppa sentimenti inaspettati, e obbligata dai vincoli della società feudale giapponese a tenere per sé la maggior parte delle sue emozioni turbolente. Quindi Sawai deve dire molto con un leggero cambiamento nell’espressione, nel linguaggio del corpo o nel tono. E lo fa, diventando il cuore pulsante e il personaggio più memorabile di questo instant classic.
Vince Vaughn
Bad Monkey (Apple TV+)
Pochi attori riescono a sputare cazzate con la velocità e la bonaria convinzione di Vaughn, e pochi ruoli nella sua carriera hanno sfruttato quella particolare abilità come questo. Nei panni del (forse) ex poliziotto caduto in disgrazia Andrew Yancy, che continua a cacciarsi e tirarsi fuori dai guai alle Florida Keys, Vaughn dà perfettamente il tono scanzonato che Bad Monkey regala nel corso dei suoi 10 episodi.