Friends
1994-2004
Perché continuiamo ad amare Friends dopo tutto questo tempo? Perché, ora come allora, è impossibile non impazzire per QUEI personaggi: Chandler, Phoebe, Ross, Monica, Joey e Rachel. Più che una serie tv, un fenomeno culturale, che in 10 stagioni ha visto i sei amici innamorarsi e lasciarsi, cambiare lavoro, appartamenti, acconciature (!) e trascorrere un’assurda quantità di tempo sul divano del Central Perk. We already miss you, Matthew Perry.
House of Cards
2013-2018
Il political drama più clamoroso di sempre, anche se forse oggi la realtà ormai ha superato la fantasia. La scalata al potere di Frank Underwood, da deputato democratico a presidente degli USA, senza guardare in faccia nessuno e lasciando dietro di sé scandali, feriti e persino morti (e non pochi). Tutto in nome di una cosa soltanto: il potere. C’entrano David Fincher (alla regia dei primi episodi, vedi anche più avanti), la scrittura di Beau Willimon e l’interpretazione debordante di Kevin Spacey. Sapete com’è andata a finire: l’attore è stato investito dal #MeToo. e la sua uscita di scena ha regalato alla serie un finale che possa definirsi tale, e una protagonista fredda e sconvolgente come Robin Wright, che ha trasformato il suo personaggio in pura letteratura.
Mindhunter
2017-2019
Mindhunter è un concentrato della visione di David Fincher. E visto che David Fincher è probabilmente il miglior regista di thriller in circolazione, tirate voi le somme. A metà degli anni ’70 l’FBI fa le sue prime incursioni nella profilazione criminale: l’agente Holden Ford (Jonathan Groff, già star di Broadway) crede che, grazie alla ricerca, il Federal Bureau possa dare un senso alla violenza apparentemente insensata. Le versioni drammatizzate di interviste reali condotte con serial killer e stupratori sono agghiaccianti: non serve la violenza grottesca per tenerci incollati alla tv, bastano l’eleganza e una buona dose di inquietante psicologia criminale.
After Life
2019-2022
Stand-up, ruoli al cinema e in Tv, conduzione di show come la cerimonia dei Golden Globe. Poi, Ricky Gervais mette a segno il piccolo capolavoro: ovvero questa miniserie. Una commedia umana di provincia su un neo-vedovo (lo stesso Gervais) che prova a tornare al mondo. Il senso della vita spiegato bene e senza retorica: Brits do it better.
Peaky Blinders
2013-2022
Peaky Blinders non si muove mai troppo veloce, ma si prende il tempo necessario per creare un ritratto sanguinoso, brutale e impressionante della Gran Bretagna nel primo dopoguerra. Dopo che Thomas Shelby (Cillian Murphy, adesso per tutto Oppenheimer) è tornato dal fronte, decide di espandere il controllo della sua famiglia disfunzionale su Birmingham per dominare il mondo del crimine. Tutto è cesellato con una cura maniacale: dalle scenografie ai costumi, dalla fotografia al montaggio. E le performance dei protagonisti sono taglienti come i rasoi cuciti nella visiera dei loro cappelli. Peaky Blinders è lirico, quasi mistico, anche se per le strade senza legge dell’Inghilterra degli anni ’20 si beve, si fa a pugni e si impreca parecchio. E poi ci sono sigla e diversi brani di Nick Cave nella colonna sonora.
Narcos
2015-2018
Narcos è una crime story così complessa da sembrare irreale, scritta appositamente per la tv o il cinema. Eppure sappiamo che è una storia vera, verissima, quella dell’ascesa e della caduta del signore della droga colombiano Pablo Escobar, degli sforzi della DEA per fermarlo e della diffusione della cocaina tra Stati Uniti ed Europa negli anni Ottanta. Mette insieme la forza devastante di un drama, dove la linea che separa buoni e cattivi è sfumatissima, alla verità disturbante del documentario. Narcos è anche uno dei rari esempi di show che continua a migliorarsi anno dopo anno ed è riuscito a sopravvivere alla morte del suo personaggio principale: la terza stagione infatti è incentrata sulla lotta al cartello di Cali, mentre la quarta, sposta l’azione in Messico, all’origine del cartello di Guadalajara.
Derry Girls
2018-2022
Una delle comedy in assoluto più divertenti su Netflix è un teen drama ambientato a Londonderry negli anni ’90, nel pieno del conflitto etnico-nazionalista nordirlandese. La creatrice Lisa McGee è cresciuta tra check point dell’esercito inglese e allarmi bomba nelle strade, ed è riuscita a tirarne fuori una storia al femminile sincera, spericolata ed esilarante, con una spettacolare colonna sonora Nineties. Un’altra prova del fatto che il meglio della commedia britannica è fatta da (e di) donne. Nicola Coughlan è poi diventata una delle star di Bridgerton: piccole donne irlandesi crescono.
Rick & Morty
2016-
Rick è uno scienziato misantropo e alcolista, che trascina il nipote nervosetto Morty in pericolose ed esilaranti avventure interdimensionali. Vi ricorda qualcosa? Sì, ovviamente Rick & Morty ha le sue radici in una parodia animata di Ritorno al futuro e combina la scrittura metatelevisiva del creatore di Community Dan Harmon con l’immaginazione infantile di Justin Roiland, già doppiatore di numerosi cartoon come Lemongrab di Adventure Time. Rick & Morty funziona perché le associazioni libere degli scrittori sono inaspettate ma in qualche modo sempre assurdamente logiche e perché è pieno di citazioni super pop, ma nello stesso tempo originalissimo, weird as fuck e assolutamente meraviglioso.
BoJack Horseman
2015-2020
Tra Don Draper e Walter White c’è un altro antieroe tormentato imperdibile in tv: è un cavallo parlante di mezz’età, ex star ora in declino di una sitcom degli anni ’90 nella parodia di un sottobosco di Hollywoo (la d non c’è volutamente, guardate la serie se volete sapere perché) popolato da animali antropomorfi e umani. BoJack Horseman è uno dei migliori prodotti di sempre su Netflix, è un cartoon ed è la dimostrazione di quanto dovremmo prendere sul serio i prodotti animati. Intelligente più di quanto sia divertente (e lo è parecchio), questa analisi a colori della cultura pop e della depressione è una comedy surreale che fa ridere, sì, ma sconvolge e rattrista anche. Insomma, se siete in un periodo difficile evitatela, almeno finché non starete un po’ meglio.
Breaking Bad + Better Call Saul
2008-2013/2015-2022
Breaking Bad prova come un debutto intrigante possa svilupparsi in uno dei drama più belli della tv se gli viene concesso il tempo di crescere e di sviluppare i suoi personaggi. Come è accaduto a Walter White (Bryan Cranston), insegnante di chimica delle superiori a cui viene diagnosticato un cancro al polmone in stadio avanzato e che decide di mettersi a cucinare meth per proteggere le finanze della sua famiglia prima di morire. A fargli da spalla c’è il suo ex studente fattone Jesse Pinkman (Aaron Paul). Altra cosa da non trascurare: Breaking Bad è finita quando doveva finire e quell’ultimo episodio è stato un vero game changer. Il che ci porta al prossimo punto: Better Call Saul, l’origin story dell’eccentrico e disonesto avvocato Saul Goodman ambientata sei anni prima dell’incontro con White, fa a pezzi la convinzione secondo cui uno spin-off deve impallidire rispetto al suo materiale originale.
Il metodo Kominsky
2018-2021
La commedia, come dovrebbe essere. Certo, è facile se la scrive Chuck Lorre (quello di Due uomini e mezzo e The Big Bang Theory) e la recitano giganti come Michael Douglas e Alan Arkin. Nei panni dell’attore fallito che insegna il suo Metodo ai falliti del futuro e del suo amico da trovare sempre allo stesso tavolo del ristorante (whisky e Dr. Pepper per il primo, martini con oliva per il secondo). La seconda e la terza stagione amplificano la qualità dell’originale. Con più commozione, soprattutto dopo che se n’è andato Arkin.
Squid Game
2021-
È la serie che ha fatto scoprire a molti l’intrattenimento Made in Corea del Sud e il “caso” del 2021. Probabilmente, se non avete visto Squid Game, e le sfide che i suoi protagonisti devono superare (pena la morte) per portarsi a casa un ricco premio in denaro, non avete capito appieno la metà dei meme che sono circolati su internet negli ultimi tre anni. Ma non si parla solo di cultura pop, anzi: la serie coreana mostra uno spaccato senza filtri della realtà sociale del suo Paese, e ci mette davanti uno specchio in cui non possiamo non rifletterci.
The Crown
2016-2023
Grazie ai volti di Claire Foy, Olivia Colman e Imelda Staunton, anche nella sua versione romanzata Lilibet ha attraversato il Novecento (e i suoi drammi privati dietro le tende di broccato) con un’innegabile e inaspettata grazia. In The Crown è tutto bellissimo: la scrittura, la regia, i costumi, il décor e – ovviamente – la recitazione (sei stagioni e ben tre cast da urlo). Se una delle serie più belle di sempre all’inizio del suo ultimo capitolo aveva prevedibilmente e inesorabilmente traballato (che comunque avercene, eh) nell’approcciarsi all’incidente fatale di Lady D, poi nel mondo post-Diana, lo show è tornato ai suoi fasti tra drama storico, con l’eterna lotta tradizione e modernità, e rom-com gossippara (prima Carlo e Diana, William e Kate). Fino al gran finale che riconduce tutto alla sua vera protagonista: Elisabetta II.
Stranger Things
2016-
Più che una serie Stranger Things è un fenomeno culturale. I Duffer Brothers hanno scritto una vera e propria lettera d’amore agli anni ’80, saccheggiando selvaggiamente Stephen King, Spielberg e John Hughes, ma in modo sovversivo, intelligente e pieno di cuore, come il dogma della remix culture insegna. La serie sci-fi segue quattro ragazzini appassionati di Dungeons & Dragons e una super eroina prodotto di un esperimento mentre combattono un mostro interdimensionale tra la strade di Hawkins, Indiana, e il Sottosopra. La colonna sonora è fantastica, Winona Ryder torna in una delle più belle performance della sua carriera e ci sono un gruppo di giovanissimi attori instant star, a partire da Millie Bobby Brown, ormai un’icona. Vedremo come andrà a finire.
Sex Education
2019-2023
Non (sol)tanto Sex Education, ma un’educazione sentimentale corale della Gen Z, che fa da contraltare lieve all’oscurità di Euphoria. La serie ha sfidato i cliché universali del liceo, aggiungendo complessità e vulnerabilità a ciascuna delle loro storie. E l’ha fatto con un bilanciamento millimetrico tra comedy e drama, parlando – peraltro sempre in maniera “giustissima” ed empatica – di tutto: omofobia, abusi, traumi, asessualità, abilismo, aborto e tanto altro. La migliore teen dramedy della tv contemporanea si è congedata alla quarta stagione senza cercare di allungare il brodo in maniera improbabile. E con un addio che non poteva essere più scatenato, toccante e insieme – come direbbero gli inglesi – relevant.
The Big Bang Theory
2007-2019Le avventure dei nerd più amati della tv: Leonard (Johnny Galecki) e Sheldon (Jim Parsons), fisici che condividono un appartamento, l’ingegnere aerospaziale Howard (Simon Helberg) e l’astrofisico Raj (Kunal Nayyar). Quando Penny (Kaley Cuoco), una cameriera biondissima e aspirante attrice, si trasferisce di fronte ai primi, le vite di tutti cambieranno radicalmente. Per la serie “la pupa e i secchioni”. Parsons direttamente nella storia della sit-com con un personaggio e un’interpretazione clamorosi.