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I 10 K-Drama da vedere assolutamente su Netflix

Le serie “made in” Corea del Sud hanno invaso le piattaforme e sono diventate un fenomeno di culto anche da noi. Ecco il listone delle imprescindibili
Le migliori serie tv coreane su Netflix

Foto: Netflix

It’s always sunny nel mondo “tutto aperto” (cit. René Ferretti) delle serie tv coreane. Anzi, no: dei K-Drama, che viaggiano a metà tra le soap opera e i pezzoni da novanta come Squid Game. Romantici, leggeri, ma anche intelligenti nel trattare temi profondi rivolgendosi al pubblico più ampio possibile; e soprattutto, irresistibili. I K-Drama sono il guilty pleasure che tutti dovremmo avere. E in tanti, infatti, ci sono già cascati, anche da noi.

L’equazione è molto semplice. Da un lato è tutta colpa – o tutta causa, vedetevela voi – dello hallyu, quella che dalle nostre parti si chiama K-Wave, l’ondata sudcoreana che indica la penetrazione culturale senza precedenti che la terra della boyband BTS, ma anche del recente premio Oscar Parasite, sta avendo sull’immaginario occidentale. Pensateci, e vi accorgerete di desiderare anche voi un volto di porcellana, magari con l’accorgimento di qualche interventino di chirurgia estetica ben piazzato (va fortissimo in Corea del Sud, e non è circondata dal nostro stigma morale). Oppure chiedete a Spotify a fine anno di conteggiare il numero di volte che avete ascoltato brani K-Pop.

Dall’altro lato, provateci a non essere intrigati da un K-Drama quando iniziate l’episodio 1. Non ci sono segreti, è tutto scritto nelle bibbie del Bravo Sceneggiatore: i K-Drama percorrono rotte narrative immediate che si appoggiano su modelli collaudati da uno o due millenni. Commedia degli equivoci? Merito del teatro della Roma antica. Enemies-to-lovers? Dopo Shakespeare, non ci sono più segreti. Il tutto condito da regia spigliata e una scrittura rigorosa e intelligente, senza dimenticare, naturalmente, l’aspetto idol: le protagoniste, e i protagonisti, dei K-Drama sono boni da paura. Per accompagnarvi, se principianti, o darvi spunti, se già avvezzi, ecco i dieci K-Drama che dovete vedere per forza, ora, su Netflix.

10

Mad for Each Other

(2021– )

Variazione sul tema (crazy)-boy-meets-(crazy)-girl. I soliti sospetti sono l’ex-detective No Hwi-oh (Woo Jung) e Lee Min-kyung (Oh Yeon-seo), entrambe persone “che salutavano sempre” finché non arriva quella scintilla che li converte ad azioni anti-sociali e incomprensibili. Lo diceva bene Fassbinder: la cosa che si fa più fatica ad accettare è il rifiuto di qualcuno di voler essere come noi. Tuttavia, sempre di drama si tratta, e infatti i due protagonisti non sono su un treno schiantato verso l’ignoto, bensì in percorsi di riabilitazione per tornare quelli di una volta. È proprio lì che le loro strade s’incontrano, agganciandosi senza via di ritorno. Subito si odiano, poi si amano. La perfetta parabola enemies-to-lovers, ma con un tocco di follia visiva notevole. Che fa perdonare alcuni scivoloni di scrittura come l’eccessivo ricorso agli stereotipi di genere.

9

Strong Girl Nam-soon

(2023– )

Supereroi, però K-style. Che cosa c’è di più delizioso di vedere una giovane donna frenare un aereo con le proprie braccia durante un atterraggio di emergenza? Forse, vederne tre. Perché Strong Girl Nam-soon è la storia di una discendenza di donne dotate di forza sovrumana, che promettono di farci morire dal ridere, ma anche di debellare tutti i criminali del quartiere Gangnam a Seoul. Netflix sta attualmente facendo uscire gli episodi della serie un po’ alla volta, quindi capiremo insieme come andrà a finire. Le premesse, però, sono eccellenti, visto che Strong Girl Nam-soon è lo spin-off di un fortunato K-Drama sempre incentrato su donne con poteri straordinari, Strong Girl Bong-soon. Le due protagoniste, però, non sono imparentate.

8

Hometown Cha-Cha-Cha

(2021– )

Appartiene al filone feelgood questa Hometown Cha-Cha-Cha, classicone secondo il quale “gli opposti si attraggono”. I protagonisti sono Yoon Hye-jin (Shin Min-a) e Hong Du-sik (Kim Seon-ho): lei è una dentista di città, lui è il tuttofare di un piccolo paesino sul mare, sempre pronto ad aiutare gli altri e a farli sentire bene. Quando Hye-jin è costretta a cambiare vita per motivi di lavoro, è proprio nel paesino di Du-sik che decide di trasferirsi, forse alla ricerca infinita del mare. Nei suoi metodici piani non era certo compreso l’innamorarsi di un “sempliciotto” come Du-sik, lei che è tutta metodo e vita moderna. Il resto, come si dice, è la storia che dovrete scoprire.

7

Something in the Rain

(2018)

A volte capita di sentirsi come un piatto di gelatina rossa tremolante, quella che piace solo agli inglesi. Lo sa bene la protagonista di Something in the Rain, Yoon Jin-ah (SonYe-jin), che ha trent’anni e non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Ma per le solite leggi del boy-meets-girl (e quelle che insegnano che la felicità è sempre dove non guardi), basterà un incontro fortunato a farle acquistare una nuova prospettiva. Quello con Seo Joon-hee (Jung Hae-in), fratello minore di una cara amica d’infanzia di Jin-ah. Solo dopo, però, aver superato qualche ostacolo: Jin-ah ricorda Joon-hee come poco più che un bambino, e non l’ha mai pensato uomo. Finalmente, è arrivato il momento di inforcare lenti nuove e arrendersi all’amore che avanza. Peraltro, il titolo di questo drama sembra scelto apposta, perché Something in the Rain è proprio da guardare quando fuori piove.

6

Twenty-Five Twenty-One

(2022)

La scherma è la perfetta metafora per la forza dei K-Drama, quando si tratta di attaccare temi sociopolitici di gran peso: un combattimento organizzato, e molto elegante, che mira a colpire nel segno. La scherma è anche lo sport centrale in Twenty-Five Twenty-One, drama tra i più amati anche nella stessa Corea, che segue le vicende di un gruppo di amici-nemici schermidori nell’Asia post-crack finanziario del 1997. La narrazione comincia, però, nel presente, quando Kim Min-chae (Choi Myung-bin), figlia dell’ex-campionessa di scherma Na Hee-do, si rifugia a casa della nonna durante la pandemia del 2020. Il ritrovamento del diario della madre dà il via ai viaggi nel passato, che mostreranno come “la Storia tende a ripetersi” e che le difficoltà di Hee-do sono le stesse di Min-chae, tra disastro che incombe, sogni di futuro e, naturalmente, primi amori.

5

It’s Okay Not to Be Okay

(2020)

È stato il K-Drama più visto del 2020 su Netflix, ed è anche il “picco” del drammatico in questo larghissimo sottogenere televisivo. It’s Okay Not to Be Okay mostra, cosa che spesso accade in queste serie, personaggi affetti da autismo. La storia si sviluppa infatti attorno al trauma subìto dai fratelli Moon Gang-tae (Kim Soo-hyun) e Sang-tae (Oh Jung-se) a seguito della morte violenta della madre, a cui Sang-tae, affetto da autismo, ha assistito in prima persona. Per questo Sang-tae è perseguitato da incubi e visioni, e i fratelli cambiano città ogni volta che le allucinazioni si ripresentano. Il punto di svolta si realizza nell’incontro con la scrittrice di libri per l’infanzia Ko Moon-young (Seo Yea-ji), anche lei affetta da disturbi che le impediscono di inserirsi “normalmente” nella società. Ma tra Gang-tae e Moon-young scatta la scintilla, e, complice questa linea rosa di racconto, It’s Okay not To Be Okay riesce nell’arduo compito di parlare di tutti, narrandoci qualcosa di assolutamente ristretto.

4

Business Proposal

(2022)

I K-Drama hanno vari sottogeneri a seconda del tipo di storia che raccontano. Uno particolarmente apprezzato ultimamente è quello degli “amanti che fanno per finta ma poi si innamorano sul serio”. Per capirci, basta dare uno sguardo alla trama di Business Proposal, commedia romantica che è stata per settimane in vetta alle classifiche Netflix delle serie in lingua non inglese più viste. Shin Ha-ri (Kim Se-jeong) è una ragazza come tante con un’amica ricca, Jin Young-seo (Seol In-ah). Quando il padre di Young-seo comincia a pressarla perché trovi marito, la giovane donna si deve accollare una serie di appuntamenti al buio… almeno, in teoria. Perché sarà Ha-ri a viverli al posto suo, almeno finché, seduto al tavolo dell’appuntamento, non trova Kang Tae-moo (Ahn Hyo-seop), titolare dell’azienda per cui lavora. Una commedia degli equivoci senza eccessivi colpi di scena diventa così l’occasione per riflettere sulla cultura dei matrimoni “forzati” o combinati in Corea del Sud. Una delizia.

3

Crash Landing on You

(2019-2020)

Ormai l’avrete capito che i K-Drama non sono Beautiful. Ma per chi avesse ancora qualche dubbio sul livello di densità dell’intrattenimento leggero made in Corea del Sud, eccovi serviti con Crash Landing on You, dove la parabola degli amanti con le stelle contro, famosa dai tempi di Romeo e Giulietta, si carica di politica. La serie tratta la divisione tra le Coree con lo spirito di una commedia romantica e pop. La protagonista femminile è l’erede di una holding industriale (si chiamano chaebol, e sì, i K-Drama ci insegnano anche che la divisione di classe in Corea non si può ignorare), Son Ye-jin (interpretata da Yoon Se-ri). La sua controparte maschile è invece il generale nordcoreano Hyun Bin (Ri Jeong-hyeok). Entrambi si troveranno divisi tra le ragioni del cuore e quelle dello Stato, in un drama in cui – minuscolo spoiler – il lieto fine è assicurato. La scrittura è decisamente meno forte che in altre serie (Ye-jin oltrepassa il confine Nord con il parapendio durante una tempesta decisamente favolistica, e gli ostacoli sul cammino degli amanti risultano a volte pretestuosi). Ma la ricostruzione della vita in Corea del Nord è molto accurata, grazie anche alla collaborazione di alcuni disertori del regime di Pyongyang, e gli attori protagonisti sono idol già prima della serie. A match made in heaven, altroché.

2

Itaewon Class

(2020)

Immaginate How I Met Your Mother, ma senza la manfrina di dover spiegare come chi ha conosciuto la madre di chi. Itaewon Class è la storia che racconta il “come siamo diventati così” di un gruppo di amici che si riunisce nel bar di uno di loro nel quartiere Itaewon a Seoul. Il nostro Ted in questo caso è Park Sae Ro-yi (Park seo-joon), ex-detenuto. È lui che ha aperto il bar dopo essere finito dentro per colpa di una faida apertasi anni prima con un magnate industriale, in cui è rimasto accidentalmente ucciso suo padre. Una storia di vendetta, dunque, ma anche di sopravvivenza. La scrittura infatti salta di livello e crea un ecosistema di personaggi sfaccettato a contorno di Sae Ro-yi, tra triangoli amorosi, conflitti famigliari, differenze di classe, razzismo e identità di genere. La serie è tratta da un popolarissimo webtoon. Andateci piano a finirla, perché poi vi rimarranno solo le lacrime.

1

Avvocata Woo

(2022)

La protagonista che dà il titolo a questo drama è Woo Young-woo, fanatica, anche per via del suo nome che si ripete, dei palindromi come kayak e altre parole in lingua coreana che non manca mai di menzionare quando si presenta. Non è solo la trovata carina per dare carattere al personaggio, ma il sintomo – insieme all’ossessione per le balene e ai movimenti robotici mentre si sposta nel mondo – dell’autismo da cui è affetta Young-woo. Saputo questo, viene subito da chiedersi quale sia il punto di forza di questa eroina in una società abilista. La risposta giunge proprio dalla sua condizione, che le permette di essere la migliore professionista in circolazione (d’altronde, a cinque anni aveva già memorizzato parti del Codice penale). I soliti lacrimoni alla Forrest Gump? Nah. Avvocata Woo è tutto fuorché lenzioncina morale: pungente, delicata, divertente, ottimamente recitata (da Park Eun-bin, alias Young-woo). Farà venire anche a voi l’ossessione per i mega-cetacei. O per il kimbap, il “sushi” coreano che il padre di Young-woo le prepara tutti i giorni per colazione perché “tagliandolo si vedono bene tutti gli ingredienti”. E anche noi ti vediamo, Young-woo.

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