‘The Day of the Jackal’ è il miglior action possibile per capire il mondo di oggi | Rolling Stone Italia
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‘The Day of the Jackal’ è il miglior action possibile per capire il mondo di oggi

Il romanzo di Frederick Forsyth, già film cult di Fred Zinnemann, viene riadattato in una nuova versione targata Sky e interpretata da Eddie Redmayne e Lashana Lynch. Li abbiamo incontrati, e ci siamo fatti raccontare perché e come questo thriller old school parla al e del panorama geopolitico contemporaneo

‘The Day of the Jackal’ è il miglior action possibile per capire il mondo di oggi

Eddie Redmayne è “The Jackal”

Foto: Sky

Era doveroso dare una seconda occasione allo Sciacallo, lo spietato e meticoloso killer creato dalla penna di Frederick Forsyth nel 1971. Più che altro per far dimenticare il paglia e fieno di Miami portato con disinvoltura da Bruce Willis nella seconda versione cinematografica del romanzo, datata 1997, in cui sulle tracce della belva c’era Richard Gere. Niente a che vedere con il primo, quasi instant, adattamento, interpretato da Edward Fox e Michael Lonsdale e diretto dalla mano sopraffina di Fred Zinnemann. Film chirurgico, Il giorno dello sciacallo originale, come d’altronde il romanzo da cui è tratto, con questa caccia tesa a impedire l’omicidio del Presidente Charles de Gaulle, nella labile Europa della Guerra Fredda del 1961.

I tempi cambiano, il nuovo Sciacallo vive nella contemporaneità e le sue missioni sono guidate dal guadagno e, un minimo, anche dalla remora morale di liberare il mondo da personaggi discutibili, come il leader della destra xenofoba a cui fa saltare la testa con un proiettile sparato da oltre tre chilometri. A suo modo un artista, questo Sciacallo. Ma il vero obiettivo che lo porta in giro per l’Europa in The Day of the Jackal, la serie in dieci episodi che dall’8 novembre andrà in onda su Sky e in streaming su NOW, è invece un visionario magnate dell’hi-tech il cui rivoluzionario progetto per liberare il mondo dalla schiavitù economica non piace a chi tiene le redini del potere mondiale. Ma anche il benefattore è realmente tale? Vedremo, ma senz’altro questo è uno degli elementi che hanno intrigato Eddie Redmayne, attore premio Oscar come migliore protagonista per La teoria del tutto, in cui interpretava lo scienziato dalle molte luci, ma anche qualche ombra, Stephen Hawking, e che dai ruoli caratterizzati da una forte ambiguità è sempre stato affascinato.

Lashana Lynch è Bianca. Foto: Sky

Il suo obiettivo nella serie non può non far venire in mente l’Elon Musk di turno, forse in questo momento l’uomo più potente del mondo dopo la rielezione di Donald Trump come POTUS. Ma Eddie fa giustamente notare alla stampa italiana, incontrata per presentare la serie a Roma, che «non sta a me rispondere sul perché sia stata fatta questa scelta, è una domanda che dovreste fare a Ronan Bennett (lo sceneggiatore principale della serie, ndr). Ma è indubbio che il potere abbia assunto forme diverse oggi». Bennett conosce bene quello che racconta, avendo esperienze personali drammatiche legate al suo essere nord-irlandese e connesso all’IRA, ma ci vorrebbe una serie a parte solo per raccontare la sua, di storia. Oggi è uno dei più apprezzati autori della televisione britannica e al cinema ha lavorato con un signore di nome Michael Mann per la sceneggiatura di Nemico pubblico, il film sul gangster John Dillinger interpretato da Johnny Depp. Il suo maggiore successo televisivo è invece Top Boy, nata su Channel 4 e in seguito acquisita da Netflix.

Ad accompagnare Redmayne a Roma c’era Lashana Lynch, che in The Day of the Jackal interpreta Bianca, un’agente del MI6, il servizio segreto britannico, che grazie alla sua speciale competenza nelle armi capisce di avere a che fare con un sicario fuori dal comune e si mette quindi sulle sue tracce, iniziando una caccia all’uomo senza esclusione di colpi e che metterà a dura prova la sua coscienza, oltre che coinvolgere anche i suoi affetti più cari. «Bianca è un personaggio complesso, con i suoi difetti e le sue scelte, e il poter raccontare una donna con così tante sfumature e un approccio che solitamente viene riservato a un uomo è una grande opportunità. Bianca mente per raggiungere i suoi obiettivi, sa che quello che fa è sbagliato e ne deve affrontare le conseguenze».

Lo “Sciacallo” Eddie Redmayne dopo una delle sue trasformazioni. Foto: Sky

«È una delle cose che mi hanno intrigato della sceneggiatura di Ronan», ha sottolineato Eddie quando invece lo abbiamo incontrato, alcune settimane fa, a Londra. «Adoro il film di Zinnemann e il fatto che lì ci fosse una netta divisione tra buoni e cattivi aveva un senso narrativo preciso. Qui invece si punta sul fatto che lo Sciacallo e Bianca siano i due lati della stessa moneta, mettendoli di fatto sullo stesso piano morale».

La grande novità, per entrambi, è la presenza nelle rispettive vite di un nucleo familiare e, di conseguenza, anche di potenziali danni collaterali. C’è infatti un terzo lato del triangolo che coinvolge inaspettatamente proprio lo Sciacallo, che, quando non è in giro per il mondo ad ammazzare gente in cambio di generosi bonifici, si riposa in una sontuosa villa in Spagna dove lo aspettano un figlio e una moglie, interpretata da Úrsula Corberó. Sì, proprio la Tokyo della Casa di carta (e reduce dal concorso della Mostra del Cinema di Venezia, dove era la co-protagonista di El Jockey di Luis Ortega, uno dei film più folli e affascinanti della selezione di quest’anno). A Úrsula abbiamo chiesto come si sia sentita in questo inedito ruolo. “È stato diverso, assolutamente, una variazione all’interno del genere spionistico che in un certo senso diventa quasi più importante dell’obiettivo dello Sciacallo. L’aggiunta dell’elemento familiare rende il suo personaggio più stratificato, perché quando mai si è visto un killer a contratto con una moglie e un figlio?».

Úrsula Corberó è nella serie la moglie di Eddie Redmayne/lo Sciacallo. Foto: Sky

«Era importante che mia moglie, Nuria, fosse un personaggio all’altezza del mio e di Bianca, altrimenti questo sviluppo della storia non sarebbe stato equilibrato con il resto», osserva Redmayne. «Invece in questo modo non solo diamo un ulteriore livello narrativo allo Sciacallo, che deve costruirsi una vita alternativa per coprire le bugie che è costretto a raccontare. Ma c’è anche un altro aspetto molto interessante per me come attore: sul set, passare da un giorno all’altro da una scena action e dunque una concentrazione settata sull’essere un killer preciso e senza scrupoli a uno scenario romantico e familiare è stata una sfida ulteriore».

E che si è aggiunta a quelle che un attore deve affrontare quando si ritrova a interpretare un ruolo d’azione, con un grande lavoro fisico, per Eddie come per Lashana, e uno studio sul campo di quello che i professionisti del secret service fanno per restare vivi, come ci ha confermato l’attrice britannica. «Molte cose le avevo già imparate quando ho lavorato in No Time to Die, a partire da come maneggiare le armi, che devono diventare una vera e propria estensione delle tue braccia. Ma qui ci hanno insegnato un sacco di altri trucchi. Ho scoperto che un assorbente interno può salvarti la vita, se lo usi per tamponare una ferita: ma mi auguro di non doverne mai aver bisogno nella vita reale!».

The Day of the Jackal | Nuova serie | Trailer

Se volete scoprire tanti altri trucchi per restare vivi, o se siete interessati a un cambio di carriera per seguire le orme dello Sciacallo, allora non perdete neanche un minuto di queste dieci appassionanti puntate, che rendono omaggio a un genere che meriterebbe, soprattutto nella congiuntura politica contemporanea, di essere riscoperto.