Dal 20 novembre il mondo avrà una nuova icona a cui ispirarsi: Jessica Jones, un tempo supereroina, ora detective privata con una lunga serie traumi personali da risolvere. Lo show fa parte di un accordo tra la Marvel e Netflix, che prevede la produzione di quattro serie ambientate tra i quartieri di Hell’s Kitchen e Harlem, a New York, dove vivono altrettanti eroi (oltre a Daredevil e Jessica Jones, ci saranno Luke Cage e Iron Fist), che poi vedremo tutti insieme in una quinta miniserie intitolata The Defenders.
Ad interpretare l’introspettivo ruolo di Jessica Jones, è la 34enne Krysten Ritter, volto noto di numerosi film e tantissime serie TV (da Una mamma per amica a Breaking Bad, passando per Veronica Mars e Non fidarti della str**** dell’interno 23), insieme alla guerrigliera dark di Matrix Carrie-Anne Moss, nei panni dell’avvocato Jeryn Hogarth.
La vita di una supereroina è più difficile di quella di una donna comune che lotta ogni giorno nella quotidinaità?
Krysten Ritter: Le battaglie di Jessica sono molto intime e personali e la sua vita è particolarmente difficile nel presente a causa di quello che le è accaduto nel passato: credo sia questo il motivo per cui le persone si identificano in lei, perché molti hanno un passato oscuro con cui devono fare i conti ogni giorno.
Carrie-Anne, il tuo personaggio nella storia originale era un uomo. La cosa ti ha creato problemi nell’interpretazione?
Carrie-Anne Moss: Originariamente era un uomo, è vero, ma si trattava soltanto di una nota a margine della sceneggiatura, quindi in realtà non ci ho nemmeno mai pensato.
È il primo personaggio omosessuale dell’intera produzione Marvel, come ti senti riguardo a questo?
C-AM: Sono onorata di averlo potuto interpretare. Le persone vogliono vedere se stesse rappresentate nei film e nelle serie, ma ognuno è unico e ha diritto di ritrovarsi sullo schermo con le proprie peculiarità.
Jessica Jones e Daredevil sono eroi “street level”: non intendono salvare il mondo ma soltanto il luogo in cui vivono. Secondo voi perché Netflix ha scelto proprio loro tra tanti personaggi?
KR: Penso li abbiano scelti perché la loro storia originale nel fumetto permetteva di essere ampliata ed arricchita in una serie TV. Alias, il libro di Brian Michael Bendis in cui compare per la prima volta Jessica Jones, è un capolavoro, ma il telefilm concede più tempo e dettagli nella descrizione del personaggio.
Com’è stato interpretare una donna senza filtri, che dice tutto ciò che le passa per la testa?
KR: L’ho amato. Penso sia la cosa che io e Jessica abbiamo più in comune in assoluto: la spavalderia.
Negli Stati Uniti i critici parlano di come lo show rispecchi il sesso in maniera adulta. Perché?
KR: Credo sia una cosa fantastica: le scene di sesso sono davvero molto realistiche perché tutto ciò che accade è visto attraverso gli occhi di Jessica, e lei fa sesso così, in maniera autentica.
Com’è la vostra relazione personale con i fumetti?
C-AM: Non li ho mai letti.
KR: Neanche io sono mai stata una fan, almeno fino al provino per Jessica Jones. Preferisco i thriller, i gialli, i misteri sugli omicidi, ma credo comunque che questa serie si rivolga anche a persone estranee al mondo Marvel.
Secondo quanto riportato dalla rivista Variety, Netflix produrrà quattro nuovi episodi da 90 minuti della serie Una mamma per amica. Rivedremo anche te, Krysten, a Stars Hollow?
KR: Cosa? Davvero? Giuro, non ne sapevo niente! Se dovesse succedere e dovessero contattarmi, credo di sì, non saprei. È stato il mio primissimo lavoro, ci sono affezionata in maniera particolare.
Carrie-Anne com’è cambiato il mondo dei fantasy? In Matrix eri una guerrigliera e ora interpreti un’avvocatessa.
CAM: Dai tempi di Matrix è trascorsa una vita intera. Con i fratelli Wachowski ho fatto tre film a cui ho lavorato per anni, e a quei tempi era tutta la mia vita. Ora invece è un periodo della mia esistenza completamente diverso: ho una famiglia e dei figli e preferisco di gran lunga essere un personaggio secondario. Allo stesso tempo sono emozionata di essere tornata al lavoro.
Tu invece Krysten sei passata dall’essere la “str**** dell’interno 23” ad una supereroina…
KR: Lavorando in Non fidarti della str**** dell’interno 23 mi sono divertita tantissimo e dopo quell’esperienza ho dovuto pensare a cosa fare della mia carriera, perché volevo fare qualcosa di altrettanto importante, divertente e impegnativo, ma completamente differente.
Jessica Jones è il ruolo della vita: è un personaggio drammatico ma con sprazzi di grande comicità. Penso che abbia le potenzialità per diventare una vera icona. Pensa che l’estate scorsa al Comic-Con c’era già un sacco di gente vestita da Jessica Jones e il telefilm deve ancora uscire!