La Mostra del Cinema sarà pure cresciuta tra un vai e vieni quasi senza precedenti di superstar, rocker e influencer, ma non c’è niente da fare, la noia mortale delle cerimonie è sempre la stessa. Un’ora e mezza infinita di annunci e “grazie” senza vedere la luce, e proprio quando stavamo sbadigliando selvaggiamente e avevamo perso la speranza è successo di tutto. Il Leone d’oro ruggisce per Joker, tradotto: la Mostra del Cinema premia per la prima volta un film che prende le mosse dal tanto bistrattato (dai critici) cinecomic. E la giuria sorprende due volte: J’accuse di Roman Polanski si porta a casa il Gran Premio, con buona pace delle dichiarazioni della presidentessa Lucrecia Martel sulle accuse di molestie al regista. Ma, soprattutto, Luca Marinelli conquista la Coppa Volpi per Martin Eden e fa un discorso da antologia, tanto che è l’unico a cui perdoni volentieri di aver abbondantemente sforato il minuto canonico concesso ai vincitori per i ringraziamenti di rito. Perché i ringraziamenti di Luca erano tutto fuorché di rito.
Prima l’abbraccio con Paolo Virzì (tra i giurati), poi gli occhi lucidissimi, la voce che trema: “Giuro che non sarò breve, purtroppo”, dice Marinelli mentre attacca: “Gracias, thank you, arigato, grazie”. La poesia del suo Martin Eden ha conquistato tutti e lui non dimentica di citare nessuno, a partire dal regista Pietro Marcello, “per la dedizione, l’onestà, il coraggio, perché mi ha lasciato gradualmente scoprire la sua anima e ne sono rimasto abbagliato. Grazie a Napoli che si è donata corpo e immagine a questo film”. Poi si rivolge alle “anime belle” che ha incontrato, agli amici, alla famiglia e infine lancia un messaggio inaspettato, politico nel senso più puro del termine: “Ho questo premio tra le mani anche grazie a un uomo di nome Jack London, che ha creato questo personaggio meraviglioso, un marinaio che cercava la verità. Per questo vorrei dedicare questo riconoscimento a tutte le persone splendide che sono in mare a salvare altri esseri umani che fuggono da situazioni inimmaginabili, grazie anche perché ci evitano di fare una figura pessima con noi stessi e con il prossimo. Viva l’umanità e viva l’amore!”. Viva Luca Marinelli.
Il nostro attore migliore però non è l’unico a gioire: La mafia non è più quella di una voltadi Franco Maresco, grande assente al Lido, conquista il Premio Speciale della Giuria. Nessun red carpet, nessuna conferenza stampa, tutto annullato, c’è chi sostiene anche a causa di una dichiarazione nel film che riguarda Sergio Mattarella. Eppure l’ultima provocazione di Maresco alla giuria piace, e pure parecchio.
Il clima in Sala Grande si raffredda velocemente quando la Martel annuncia che nella querelle a distanza con Polanski, è lui a ridere per ultimo: la presidente si è arresa alla potenza e all’eleganza del thriller politico del cineasta polacco sull’affaire Dreyfus. La polemica nelle prossime ore è assicurata, ma – diciamocelo – lo sarebbe stata in ogni caso. Intanto tocca alla moglie del regista Emmanuelle Seigner ritirare il premio, breve momento di gelo e poi si torna agli abbracci.
Todd Phillips stringe Joaquin Phoenix: “il leone più coraggioso e più aperto che io conosca, grazie per aver avuto fiducia in me e per il tuo talento meraviglioso”. La risata di Joker invade Venezia, alla faccia di “quelli che un cinecomic non è roba da Mostra”. Anche perché l’origin story del villain più iconico dei fumetti segna una rivoluzione all’interno di un genere che non ha (più) niente a che vedere con il canone DC o Marvel. Roba epocale insomma, anche se ormai lo avevamo capito dopo il massimo riconoscimento dello scorso anno a Cuaròn e a Netflix che a Venezia piace fare la Storia. E gigioneggiare nella ferma convinzione di aver anticipato ancora una volta quello che succederà agli Oscar.
Ecco tutti i vincitori
Concorso
Leone d’oro: Joker di Todd Phillips
Gran Premio della Giuria: J’accuse di Roman Polanski
Miglior Regia: Roy Andersson per Om det oändliga (About Endlessness)
Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Femminile: Ariane Ascaride per Gloria Mundi
Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Maschile: Luca Marinelli per Martin Eden
Miglior Sceneggiatura: No.7 Cherry Lane di Yonfan
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente: Toby Wallace per Babyteeth
Premio Speciale della Giuria: La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco
Leone del futuro premio Venezia Opera Prima Dino De Laurentiis : You Will Die at 20 di Amjad Abu Alala
Orizzonti
Miglior film: Atlantis di Valentin Vasyankvych
Miglior regia: Théo Court per Blanco en blanco
Premio speciale della giuria: Verdict di Raymund Ribay Gutierrez
Miglior interpretazione femminile: Marta Nieto per Madre
Miglior interpretazione maschile: Sami Bouajila per Bik Eneich – Un fils
Miglior sceneggiatura: Jessica Palud, Philippe Lioret, Diastème per Revenir
Miglior corto: Darling di Saim Sadiq
Venice Virtual Reality
Miglior VR: The Key di Céline Tricart
Miglior esperienza VR: A linha di Ricardo Laganaro
Miglior storia VR: Daughters of Chibok di Joel Kachi Benson