Il rock & roll e Anthony Bourdain erano connessi per natura. Per cui ha perfettamente senso che tantissimi artisti, da Alison Mosshart fino a Josh Homme, abbiano presenziato ai suoi numerosissimi show come guide culinarie, compagni di bevute, o anche soltanto esibendosi. Tuttavia, in linea con lo spirito avventuroso di Bourdain, era fondamentale che i musicisti invitati provenissero da paesi e culture diverse tra loro. Durante gli anni, infatti, fra gli ospiti di Bourdain ricordiamo Serj Tankian dei System Of A Down, la leggenda del pop africano Youssou N’Dour, i marocchini Master Musicians of Jajouka e tantissimi altri. Dopo la tragica morte di Bourdain, vogliamo ricordare tutti i suoi incontri memorabili con i musicisti.
Alice Cooper (No Reservations, 2008)
Il viaggio di Bourdain nel Sudovest degli Stati Uniti passava dall’Arizona, con uno stop programmato a Phoenix, la città di Alice Cooper, visitata proprio insieme alla leggenda dello shock rock. Memorabile lo spezzone registrato nel ristorante a tema di Alice Cooper, attualmente chiuso, quando i due deviano totalmente dal copione per mettersi a discutere di baseball per circa cinque minuti. Insomma niente a che vedere con il cibo o con la musica, ma fu proprio il puro cazzeggio tra i due a rendere l’incontro così speciale. Ah, e ovviamente anche l’approccio tra Bourdain e il Big Unit di Randy Johnson (un hot dog lungo 50 centimetri, particolarmente celbre nella città di Alice Cooper).
Das Racist (No Reservations Holiday Special, 2010)
Bourdain diede una pista a tutti gli altri chef e ai loro holiday special ignorando totalmente le varie ricette natalizie e le annesse scene davanti al caminetto. AL contrario, ingaggio i Das Racist, una crew di rapper di Brooklyn con cui registrò un video surreale. La clip inizia con Bourdain intento nelle preparazioni del cenone ma, mentre cerca nel frigorifero gli ingredienti giusti, ecco che in mezzo alle uova spuntano le teste di Himanshu Suri e Victor Vazquez. I due rapper si lanciano in una canzone in cui si prende in giro Bourdain, intitolata Ek Shaneesh. Alla fine della clip lo chef esclama, “devo pulire il frigo più spesso”.
Josh Homme (No Reservations, 2011)
Il viaggio di Bourdain attraverso il deserto californiano lo portò in un luogo in cui “le persone iniziano a vibrare con tonalità diverse rispetto a ogni altro luogo”. E quale guida e compagno migliore per quei luoghi di Josh Homme, frontman dei Queens Of The Stone Age e prototipo perfetto di quella tipologia di persona. Insieme visitarono un assurdo mercato delle pulci (definito da Bourdain “una comunità Thunderdome in cui venditori fuori di testa vendono qualsiasi cosa immafginabile”), viaggiarono guidando vecchie automobili e registrarono una canzone insieme, intitolata Lonely T-Bird, dentro gli studi Rancho De La Luna nel Joshua Tree. Ma soprattutto, si misero a bere davvero tantissima tequila, per poi combattere l’hangover con una omelette prosciutto e formaggio che sembrava contenere un maiale arrostito intero (per Homme), e un gigantesco piatto di chili, cipolle e uova per Bourdain. “Delizioso”, commentò lo chef.
The Black Keys (No Reservations, 2012)
Bourdain accolse i Black Keys un paio di anni dopo l’uscita di Brothers, il loro sesto album della band con cui i due rocker raggiunsero il successo commerciale. L’incontro avvenne al Woodyard Bar-B-Que, dove i tre degustarono costolette, durante un episodio in cui i Black Keys fecero la loro entrata in scena interpretando due comuni autostoppisti. Al Woodyard parlarono della vita in tour e di cosa mangiare lungo la strada quando in tasca rimangono solo pochi spiccioli. “Quando iniziammo ad andare in tour avevamo solo cinque dollari al giorno da spendere in cibo” racconta il batterista Patrick Carney durante il pranzo, notando lo sguardo famelico con cui Dan Auerbach punta la zuppa di wonton.
The Master Musicians of Jajouka (Parts Unknown, 2013)
Mentre si trovava in Marocco, Bourdain si incontrò con un gruppo di musicisti celebri per aver ispirato tantissime figure leggendarie, da Brian Jones ai Rolling Stones fino al pioniere del free jazz Ornette Coleman: i Master Musicians of Joujouka. Nell’episodio del 2013 di Parts Unknown, Bourdain rimase seduto in cerchio attorno al fuoco, guardando l’ensemble mentre cantava e suonava percussioni, violini e altri strani strumenti per un’esibizione che lo chef definì “un potente stile di musica Sufi per entrare in trance”. “Per anni, se eri una divinità del rock, dovevi venire qui”, aggiunse Bourdain, ” e farti trasportare dalla follia dfi percussioni, srchi e flauti, facendoti portare verso un’altra dimensione”.
Iggy Pop (Parts Unknown, 2015)
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— Anthony Bourdain (@Bourdain) 25 febbraio 2017
Bourdain e il frontman degli Stooges negli ultimi anni avevano stretto un’improbabile amicizia. Iggy era apparso nell’episodio di Parts Unknown del 2015 incentrato su Miami, città in cui vive la rockstar ma, arrivato a casa del cantante, Bourdain iniziò a parlare di American Valhalla, il documentario realizzato da Josh Homme insieme all’Iguana. Bourdain intervistò Iggy anche per GQ, con i due che posarono insieme, ovviamente senza maglietta. “Quand’ero all’università non avrei mai pensato che, tanti anni dopo, avrei mangiato cibo salutista con Iggy Pop”, dice Bourdain durante l’episodio. “Gamberi arrostiti per il padrino del punk, mentre io impazzisco me del maiale allo spiedo”.
Questlove (Parts Unknown, 2015)
Proprio mentre si trovava a Miami con Iggy pop, Bourdain incontrò anche il leader dei Roots, Questlove. “Tutte le volte che controllo Instagram ti vedo mentre mangi con uno dei miei eroi culinari”, aveva detto Bourdain al betterista nell’episodio di Part Unkown del 2015. “Hai mangiato da Jiro (la leggenda del sushi Jiro Ono, ndr) e sembra proprio che tu gli piaccia molto più di me”. Davanti a un piatto di uova alla diavola, Bordain e Questlove parlarono delle differenze nella musica dance a seconda che ci si trovi in un locale di Miami o in un’altra città. Bourdain fu talmente colpito dall’incontro con Questlove da scrivere un articolo per CNN.com sulle scoperte fatte grazie ai consigli del batterista.
Margo Price (Parts Unknown, 2016)
Tutti conoscono la lunga tradizione che lega Nashville alla musica e al cibo, ma Bourdain riuscì a svelare un nuovo, esilarante, volto della città. Un paio di anni fa, lo chef aveva viaggiato verso la Music City dove incontrò la star del country Margo Price, da cui fu invitato a un dinner party nella sua casa di East Nashville dove la cantante si eibì in un live show. In un post scritto per CNN, Bourdain definì Price “una star della musica country che ci fa ricordare cosa sia davvero la musica country”.
Alison Mosshart (Parts Unknown, 2016)
Uno dei colpacci musicali meglio riusciti fu quello di organizzare una festa rock & roll portando la cantante dei Kills e dei Dead Weather, Alison Mossharts. Mentre le band suonavano a tutto volume nel complesso di Nashvile della cantante conosciuto anche come Disgraceland, Bourdain era al lavoro sul menù previsto per la serata, tra costolette, punte di petto, ravioli di maiale, porchette e uova alla diavola. Conferma del livello di coolness degli ospiti fu il fatto che Jack White – in quel contesto batterista dei Dead Weather – rimase sullo sfondo per tutta la durata dell’episodio.
Youssou N’Dour (Parts Unknown, 2016)
Durante il suo viaggio in Senegal realizzato per l’episodio del 2016 di Part Unkown, Bourdain mangiò tantisime varietà di frutti mare insieme al celbre cantante e percussionista locale, Youssou N’Dour. I due raccontarono le somiglianze tra la cucina africana e quella del Sud degli Stati Uniti e di come il Senegal, paese prevalentemente musulmano, dovrebbe essere riconosciuto come un esempio positivo in un periodo in cui le persone hanno paura dell’Islam radicalizzato. Mangiarono in gruppo, da un piatto condiviso, una ricetta che lo chef definì “fantastica”. In quel periodo Bourdain diffuse una foto che lo ritraeva intento a godersi la musica di N’Dour dal vivo.
Steve Albini (Parts Unknown, 2016)
Co-fondatore degli Shellac, dei Big Black, superproduttore indie: Steve Albini è stato uno degli ospiti rimasti nel cuore di Bourdain. Durante l’episodio di Part Unkown incentrato su Chicago, lo chef portò il suo ospite da Ricobene’s, istituzione cittadina per quanto riguarda il bbq. Insieme i due analizzarono l’umiltà con cui gli abitanti di Windy City riflettono sul cibo, sulla musica e sul modo di guadagnarsi da vivere. “Mi lusinga che le persone di Chicago diano più importanza a ciò che stanno facendo piuttosto che a quanto sono pagati per farlo”, disse Albini con la bocca piena di cibo.
Lupe Fiasco (Parts Unknown, 2016)
Una delle caratteristiche principali dello show di Bourdain, era il modo unico con cui cercava di esplorare tutte le sfaccettature del luogo che visitava: esempio, in questo senso, fu quando si sedette con Lupe Fiasco per un pasto casalingo in cui i due discussero dell’impennata di omicidi nella parte Sud della città. “La situazione è la stessa da tantissimi anni”, racconta Lupe insieme a sua madre, testimone dell’ondata di violenza che travolse l’area negli anni ’70 e ’80. “E l’unica ragione per cui ora fa notizia è il fatto che sta diventando un problema anche per i bianchi”. Il rapper ha anche raccontato le difficoltà affrontate durante la propria carriera, in cui non ha mai nascosto il nucleo fortemente sociale delle proprie canzoni. “Tantissime persone di quest’area non prendevano sul serio quello che dicevo”, aggiungeva Lupe, per un episodio che rifletteva appieno lo show di Bourdin, discussioni di vita vera come il cibo messo in tavola.
Harley Flanagan (Parts Unknown, 2016)
Nel 2016, Bourdain intervistò la leggenda dell’hardcore newyorkese Harley Flanagan – che fu anche istruttore jiu-jitsu della figlia – per il sito New York Natives. I due parlarono della scena musicale degli anni settanta e ottanta. Bourdain ammise di non aver mai visto i Cro-Mags dal vivo e ricordò di quella volta in cuì si recò a Kansas City nel 1980 per andare a vedere un concerto di Flanagan – allora 13enne membro degli Stimulators. Il rispetto e la stima tra Bourdain e Flanagan erano reciproci: «Mia madre sarebbe così felice di vederci parlare di questo» disse Flanagan. «Lei era una tua grande fan»
Mark Lanegan (Parts Unknown, 2017)
«Ho sempre voluto lavorare con Mark Lanegan» scrisse Bourdain sul sito di Parts Unknow, lo scorso anno. «Volevo creare un’ora di televisione assolutamente incentrata su Lanegan e la sua musica. Volevo ascoltare alcuni dei miei brani preferiti guardando lo stretto di Puget. Volevo fumare erba ascoltando le sue canzoni. E sopratutto volevo che ogni singola persona che guarda il mio show potesse provare l’esperienza della sua musica. È così semplice». Il membro degli Screaming Trees/Queens Of The Stone Age, di cui potete sentire la voce nella sigla di Parts Unknown, ha portato nell’episodio di Seattle tutto il suo humor: «Il fatto che ci abbia ospitato mi fa pensare che tu sia a corto di argomenti di cui parlare!». Gli ultimi 4 minuti dell’episodio – in cui Bourdain si gira una canna ascoltando “Strange Religion”, rimane una delle migliori chiusure della storia.
Serj Tankian (Parts Unknown, 2018)
Quando a Bourdain servì una guida per l’Armenia, scelse il musicista diventato simbolo della nazione: Seri Tankian, cantante dei System Of A Down. Insieme, i due hanno girato la nazione su una decappottabile, mangiato in uno dei migliori ristoranti di Yerevan, oltre a imbucarsi a casa di una famiglia del posto, per cena, dove hanno discusso di tradizioni armene e diaspora. «Avevo bisogno di un armeno affinchè mi aiutasse guardare il paese con occhi diversi» disse Bourdain in un episodio del 2018. «Poi questo tizio si è fatto avanti. Serj Tankian… e ogni cosa è andata a suo posto».