Nei 41 anni dal suo debutto, Greetings from Asbury Park, N.J., Bruce Springsteen ha costruito un catalogo di canzoni praticamente inarrivabile nella storia del rock, partendo dal dramma urbano dei suoi primi lavori, passando per le hit da stadio di Born in the U.S.A. fino all’impegno sociale e politico dell’ultimo album in studio, High Hopes.
Un artista di questa grandezza rende molto soggettiva la scelta tra i momenti più alti della sua carriera, tuttavia abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Insieme a una giuria d’eccezione – composta da attori, scrittori, giornalisti e cantautori – abbiamo scelto le 100 più grandi canzoni di Bruce Springsteen
La giuria: Win Butler (Arcade Fire), Andy Greene (Associate editor, Rolling Stone), Dr. Lauren Onkey (The Rock and Roll Hall of Fame and Museum), Jackson Browne (cantautore, membro della Rock and Roll Hall of Fame), Mikal Gilmore (Contributing editor, Rolling Stone), Christopher Phillips (Editor e publisher, Backstreets magazine), Peter Ames Carlin (giornalista, biografo di Springsteen), Brian Hiatt, (Senior writer, Rolling Stone), Rob Sheffield (Contributing editor, Rolling Stone), Bethany Cosentino (Founding member, Best Coast), Alan Light (giornalista e autore, The Holy or the Broken), Steven Van Zandt (attore, chitarrista, membro della E Street Band), Bill Flanagan (Executive vice president, MTV Networks), Edward Norton (attore, regista, due volte nominato all’Oscar), Warren Zanes (membro fondatore, the Del Fuegos), David Fricke (Senior writer, Rolling Stone), Tom Morello (artista solista, chitarrista dei Rage Against the Machine)
100Fire
Uno dei brani più coverizzati di Springsteen (è stato interpretato da tutti, da Cher a Link Wray), Fire è stato scritto nel 1977 per essere cantato da Elvis Presley; come ha detto Springsteen, “Ho mandato [ a Elvis] una demo, ma è morto prima che gli arrivasse”. La resa di Pointer Sisters è diventata un successo da numero due in classifica, ma la versione di Springsteen su Live / 1975-85 illumina la dinamica in stile anni 50 della canzone come nessun altro.
99American Land
Originariamente registrata durante The Seeger Sessions nel 2006, American Land trasforma una poesia scritta da un vignaiolo del XIX secolo (e musicata da Pete Seeger) nella versione di Springsteen di una canzone dei Pogues. È una chiassosa giga irlandese che celebra l’esperienza degli immigrati americani, la tensione celtica nella tradizione del roots-rock e la sfrenata gioia di esibirsi, in questa terra come in qualsiasi altra.
98Brothers Under the Bridge
C’è una canzone di Springsteen con un titolo quasi identico: un brano uptempo in stile E Street Band rimasto fuori da Born in the U.S.A. Questa Brothers è completamente diversa, una ballata sul Vietnam che mette in risalto il dolore. Sopra tamburi militari, Springsteen canta di un veterano senzatetto che si nasconde in un campeggio della California insieme ad altri uomini come lui, cercando di evitare la pattuglia stradale così come i suoi ricordi.
97County Fair
Registrata nel 1983, questa canzone non è stata pubblicata ufficialmente per altri 20 anni. E anche se County Fair è stata scritta sulla scia di Nebraska, sembra un mondo lontano dalle storie crude raccontate in quell’album. Si apre con la chitarra acustica e il suono dei grilli che friniscono, mentre Springsteen canta una storia d’amore ambientata in una piccola città in una sera d’estate, tra le montagne russe e la musica di in una band locale chiamata James Young e gli Immortal Ones.
96Long Walk Home
Long Walk Home rispecchia un periodo turbolento in America, segnato dal declino economico, dal decadimento della costituzione e da infinite guerre in paesi stranieri. Non è un caso che questa sia la canzone che Springsteen ha citato quando ha sostenuto Barack Obama per le presidenziali del 2008. “Parla con l’America che ho immaginato nella mia musica negli ultimi 35 anni”, ha detto Springsteen.
95All That Heaven Will Allow
Come molte delle grandi canzoni contenute in Tunnel of Love, All That Heaven Will Allow mette a nudo la speranza e la paura di un uomo innamorato. Springsteen canta alcuni momenti della vita di una coppia: un appuntamento in una discoteca, una casa in condivisione, il terrore di morire troppo giovani. Cerca persino di farsi strada davanti a un buttafuori di un locale notturno (“Come on, Slim, slip me in, man“). La canzone divenne il fulcro del tour del 1988, con una lunga introduzione co-interpretata da Clemons e ambientata su una panchina del parco.
94If I Was the Priest
La prima volta che Springsteen ha incontrato John Hammond, il leggendario talent scout gli chiese se avesse qualche canzone che non avrebbe mai suonato dal vivo. Springsteen ha risposto con questa ballata da cowboy su una città in cui Gesù è lo sceriffo e la Vergine Maria gestisce il Santo Graal Saloon. “Quando ha cantato quella canzone”, ha ricordato in seguito Hammond: “Ho capito che poteva essere solamente cattolico”.
93The E Street Shuffle
Il funk sporco di questo brano, formato dal suono del clavinet, della tuba, dei bonghi e da riff di corno preso da The Monkey Time di Major Lance, è completamente diverso dallo stomp da stadio che sarebbe diventato la firma della E Street Band. Poche canzoni danno un senso migliore di ciò che le prime incarnazioni del gruppo sembravano dal vivo. Dice Craig Finn, “Il modo in cui si riferisce alla band, è come una dichiarazione di intenti”.
92Sad Eyes
Registrato poco dopo lo scioglimento della E Street Band e del trasferimento di Springsteen a L.A., questa rarità non è stata pubblicata per otto anni dopo la registrazione. Musicisti da studio come il bassista Randy Jackson e il batterista dei Toto, Jeff Porcaro, gli danno un tocco moderno. Ritorna anche al passato del rock, con un testo che avrebbe potuto essere in qualsiasi successo dei Fifties fino al falsetto sfoggiato da Springsteen. “Ho provato a scrivere qualcosa che fosse rivolto all’anima”, ha detto il Boss parlando del brano.
91Ramrod
Ramrod non è esattamente la canzone più profonda di Springsteen. È semplicemente un barnburner su un ragazzo che lavora duro cercando di conquistare una bella ragazza. “La sua traccia più pulita, più bella, più pura”, ha detto il superfan Stephen King. La canzone esplode sul palco, spesso estendendosi oltre i 10 minuti con false soste e pause improvvise che ricordano lo stile di James Brown, che fanno di Van Zandt il protagonista assoluto della resa dal vivo.
90Back in Your Arms
Il documentario del 1995 Blood Brothers mostra Springsteen e una E Street Band riunificata che lavora senza sosta a questa canzone. Dopo che fu finalmente pubblicato su Tracks, i fan si sono innamorati del triste ricordo, accompagnato da un organo, di un suo amore passato. Quando il gruppo ha suonato il brano nel tour del 1999, sembrava che Springsteen stesse cantando dei suoi compagni di band “all the love I’ve thrown away and lost“.
89Blinded by the Light
Springsteen scrisse questo brano nella speranza di trovare l’etichetta che lo portasse al successo – e infatti Manfred Mann lo portò al numero uno tre anni dopo. Springsteen ha descritto la traccia – scritta con “un rimario in una mano e un quaderno nell’altra” – come fosse una sorta di autobiografia codificata: “I wanted to get blinded by the light, I wanted to do things I hadn’t done, see things I hadn’t seen“.
88Devils & Dust
Gran parte di Devils & Dust è stata scritta durante il tour Tom Joad, ma la title track è stata ispirata dalla guerra in Iraq. “È fondamentalmente una canzone sul punto di vista di un soldato”, ha detto Springsteen. “Ma si apre a molte altre interpretazioni”.
87Bobby Jean
“Se hai un buon amico. . . questo significa qualcosa per te, questo è tutto per te, perché non c’è niente di simile”, ha detto Springsteen, introducendo questa canzone nel 1984. Questo brano tratto da Born in the U.S.A. è stato ampiamente visto come il suo addio a Van Zandt, che lasciò il band poco prima dell’uscita dell’album (per poi tornare circa 15 anni dopo). La nostalgia dolorosa della canzone è riassunta in uno dei più evocativi assoli di sax di Clemons.
86Restless Nights
Nell’estate del 1979, Springsteen praticamente sfoderò la sua cassetta di Raspberries ‘Best. “Erano piccoli grandi dischi pop, ho adorato la produzione, e quando sono andato in studio, molte delle cose che facevamo erano esattamente le stesse”, ha ricordato. “Due, tre, quattro minuti di canzoni pop, una dopo l’altra.” Una delle migliori pepite pop di Springsteen è proprio questa canzone presa da The River.
85Fade Away
Springsteen ha descritto l’atmosfera di questa ballad agonizzante così: “Hai mai pensato di esserti fatto scappare una storia d’amore? È un sentimento terribile. Non sai cosa puoi fare per risolverlo, probabilmente niente”. La canzone richiama il pop di stampo femminile e prende in prestito da Alison di Elvis Costello una parte vocale strozzata. È una delle canzoni preferite di Van Zandt.
84 Pink Cadillac
Combinando l’immagine di Elvis Presley ai tempi di Baby Let’s Play House con un ritmo più rockabilly, Springsteen crea una delle sua tracce più sexy. “Questa è una canzone sul conflitto che esiste tra le cose terrene e la salute spirituale, tra il desiderio carnale e l’estasi spirituale”, ha detto una volta sul palco. Era il lato B di Dancing in the Dark e Natalie Cole la portò al successo a sorpresa nel 1988.
83 Lonesome Day
Con questo showcase dalla E Street Band, Springsteen ha trovato un modo di combinare la sua scrittura più personale con uno sguardo più ampio (e di rimpiazzare i synth con dei violini). “il primo verso, sembra che sia un ragazzo a parlare con la sua ragazza”, dice. “Nel secondo verso… Ho cambiato tutto, uscendo da questa sfera personale per andare verso un’emozione più ampia, dei sentimenti che erano presenti in tutti gli Stati Uniti… ma le due cose stavano bene insieme”.
82Drive All Night
Springsteen aveva registrato inizialmente l’ipnotica Drive All Night per Darkness on the Edge of Town, ma c’erano poche possibilità che riuscisse ad entrare in quel disco: una lunga canzone d’amore non c’entrava molto con le brevi tracce di Darkness. ha inserito alcuni elementi di Drive All Night nella versione live di Backstreets e ha trovato spazio per la versione completa su The River. Fino a Land of Hope and Dreams del 1999, sembrava che dovesse essere l’ultimo dei suoi lunghi racconti.
81Night
“I personaggi di Born to Run erano meno eccentrici di quelli di Greetings e …Innocent”, Springsteen ha scritto in Songs. “Avrebbero potuto essere chiunque”. È certamente vero per Night: la sola canzone di Born to Run sotto i tre minuti, è un’archetipica car song con un attacco alla Chuck Berry che Springsteen prese da una canzone del 1970 degli Steel Mill intitolata Oh Mama.
80Out in the Street
“Out in the Street” ha trasformato lo spirito da buona la prima di The River in quello che potrebbe essere una delle sue più disimpegnate dichiarazioni di libertà. Van Zandt, co-produttore del disco, canta euforico assieme al Boss e l’apertura di Max Weinberg alla batteria soddisfa la richiesta di Springsteen: “Voglio che esploda quel rullante”.
79The Ties That Bind
L’amore di Springsteen per il garage rock dei mid-Sixties e per le canzoni della British Invasion si sente tutta nella traccia di apertura di The River. Anche se Springsteen è un artigiano meticoloso della sala di produzione, questo pezzo è stato mixato in un giorno, per mantenere la freschezza e lo spirito originale del live show. “Ero determinato a far suonare la band e lasciar scorrere la musica”, scrive Springsteen in Songs.
78My Hometown
“Pensavo che una volta che fossi andato via dal mio paese non ci sarei più tornato”, ha detto Springsteen della sua nativa Freehold, New Jersey, dove è cresciuto. “Ho capito che avrei sempre portato un pezzo di quella città con me, indipendentemente da dove sarei finito”. Springsteen viveva in California quando scrisse My Hometown, una feroce accusa all’America post-industriale.
77Two Faces
Two Faces è la canzone più cupa di Tunnel of Love, con Springsteen che canta di qualcuno che fa piangere sua moglie e distrugge la sua relazione. “Volevo scrivere un tipo diverso di canzone romantica”, dice. “Per esplorare tutti i luoghi e tutte le esperienze emotive delle varie relazioni”.
76Roulette
Questo outtake delle sessioni di The River è emerso poi nel 1988 come B Side di One Step Up. Nel frattempo, il frenetico racconto di un uomo disperato che vuole salvare la sua famiglia dopo il disastro nucleare di Three Mile Island prese nuova vita dopo Chernobyl.
75We Are Alive
Springsteen aveva quasi finito di incidere Wrecking Ball quando realizzò che avrebbe potuto usare una canzone per chiuderlo a dovere. “Mi serviva un party davvero originale”, ha detto. “Un party pieno di fantasmi. È una festa di persone scomparse ma le cui voci e spiriti e idee restano con noi”. Max Weinberg ha detto che originariamente avevano inciso la canzone come avrebbero fatto i Ramones ma poi decisero di dare una vibrazione più folk, mettendoci un giro di corno preso in prestito da Ring of Fire di Johnny Cash.
74Johnny Bye Bye
Il titolo è un omaggio a Bye Bye Johnny di Chuck Berry, ma questo spoglio outtake di Born in the U.S.A. (poi uscita come lato B di I’m on Fire) parla di Elvis Prelsey. Springsteen fu devastato dalla sua morte nel 1977 e ci mise tre anni a scrivere questo pezzo. “Il tipo di notorietà che Elvis aveva.. la pressione, l’isolamento che sembrava richiedere… Doveva tutto essere molto doloroso”, ha detto Springsteen.
73Rocky Ground
La rabbia di Wrecking Ball sembra fermarsi un po’ nel groove di questa canzone. È ispirata da decenni di musica Afro-americana – da un sample di un coro gospel negli anni ’40, da alcuni loop hip hop dal sapore ’90 e, per la prima volta, un verso rap, scritto dallo stesso Springsteen e interpretato dalla sua partner in questo pezzo Michelle Moore.
72Gypsy Biker
Anche se non entra mai nel dettaglio, questa canzone è stata spesso interpretata come il racconto emozionante di un funerale di un soldato in missione in Iraq o Afghanistan. “Viviamo in una specie di mondo Orwelliano dove le verità possono essere nascoste”, ha detto parlando della canzone nel New Jersey, nel 2007, proprio in mezzo a quelle due guerre.
71Jack of All Trades
Come molte canzoni di Wrecking Ball, Jack of All Trades parla dello sproporzionato impatto della Grande Recessione sulla working class “The banker man grows fat”, canta. “Working man grows thin. It’s all happened before and it’ll happen again”. La canzone si chiude con un assolo di chitarra di Tom Morello. “C’è un’enorme disparità di stipendi”, ha detto Springsteen a Jon Stewart nel 2012.
70Better Days
Una delle poche canzoni di Springsteen con un giudice di American Idol – c’è Randy Jackson al basso – questo pezzo di Lucky Town parla della sua storia d’amore con Scialfa all’inizio degli anni ’90. Una delle sue parti vocali più intense, con un un pizzico di autoironia: “And it’s a sad, funny ending to find yourself pretending/A rich man in a poor man’s shirt.”
69Cadillac Ranch
Dopo la prima lavorazione di The River, Springsteen si prese una pausa e, analizzando il lavoro passato, uscì con un pezzo rock da festa. È una canzone importante – con un arrangiamento coinvolgente e un testo dark, che usa il Cadillac Ranch (un progetto artistico texano con 10 Cadillac mezze sotterrate) come una metafora per la morte. Prima di quello, dice, “non sapevo come sintetizzarlo in una canzone sola”.
68Your Own Worst Enemy
Come in Girls in Their Summer Clothes, Springsteen e Brendan O’Brien crearono una grande “produzione pop” – con un testo che racconta implicitamente di come la nazione abbia perso la sua guida morale dopo la guerra in Iraq. “È una specie di auto-sovversione”, ha detto Springsteen. “Puoi intenderla personalmente o a livello politico, è quello che da la tensione al disco, queste due cose, il perfetto universo pop e poi quello che è al suo interno”.
67Seeds
Inizialmente nota come Gone Gone Gone, questo scarto di Born in the U.S.A. diventò uno dei cardini politici del tour successivo al disco, come si può sentire Live/1975-85, dove viene messa insieme a War di Edwin Starr, The River e Born in the U.S.A., dipingendo una cruda immagine dell’America. “Queste quattro canzoni raccontano qualcosa che non si è mai sentito negli altri nostri lavori” ha detto Jon Landau.
66Glory Days
In origine, Glory Days aveva anche una parte dedicata al padre di Springsteen, che non aveva mai vissuto nessun “glory da” – ma Bruce la tolse, preservando il tono leggero della canzone, velato di nostalgia. “A volte hai bisogno di qualcosa di comico per sollevarti”, dice Van Zandt, del suo assolo improvvisato. “Volevo il suono di un organetto, come se fossimo su una pista di pattinaggio”, ha detto Springsteen. “Quello è un suono felice”.
65Walk Like a Man
Questa è probabilmente la canzone più tenera che Springsteen ha scritto per suo padre – ““All I can think of is being five years old following behind you at the beach/Tracing your footprints in the sand/Trying to walk like a man,” canta riflettendo sulle emozioni che provava mentre il padre lo osservava sull’altare del suo matrimonio.
64American Skin (41 Shots)
Questo brano è stato al centro di una bizzarra controversia successiva agli omicidi di polizia di Amadou Diallo, nel 1999. Bruce la suonò durante un concerto ad Atlanta, e la stampa di New York reagì con vigore. Uno dei temi del brano era, appunto, la possibilità di essere colpiti dalla polizia. Come se fosse una notizia controversa, soprattutto in una canzone. Bruce è capace di distillare temi universali in storie minute, e American Skin è sicuramente parte della categoria. Credo che sia una canzone che trascenda il crimine. Sono andato all’ultimo show del reunion tour, al Madison Square Garden, e c’erano dei problemi con le forze dell’ordine locali, uno scenario tipico dell’epoca. Nel backstage ho detto a Bruce “Benvenuto a bordo!”, ero colpito dal suo coraggio. L’ha suonata tutte le sere, e senza neanche un briciolo di paura.
di Tom Morello
63She’s the One
Un brano in stile anni ’50, dedicato a una donna senza cuore. She’s the One è costruita su un beat di Bo Diddley (“Il beat dell’universo”, ha detto Springsteen presentando il brano live), e decolla sull’assolo di sax di Clemons. Springsteen, più avanti, ha detto che scrisse la canzone solo per dare casa all’assolo che gli suonava nella testa. È anche il brano che Roy Bittan presentò all’audizione per entrare nella E Street Band.
62Radio Nowhere
“Quest’album è molto più guitar-driven dei precedenti”, ha detto Jon Landau di Magic. L’opening track è il modo perfetto per capire la differenza: Radio Nowhere è una cavalcata di chitarre rumorose immerse in un isolamento emotivo. È un brano di energia disperata, nato nei sentimenti rabbiosi dell’era Bush. “Ho qualcosa da dire, non solo ai vostri padri e ai vostri fratelli”, ha detto Springsteen. “Ho qualcosa da dire anche a te, che hai 15 o 16 anni, e devo dirla adesso”.
61Point Blank
Parlando dei modi con cui il rock & roll può raccontare sia la gioia che la disperazione, Springsteen ha detto: “Come è possibile che una canzone allegra come Sherry Darling coesista con Point Blank?”. Accompagnato dal pianoforte drammatico di Roy Bittan, questa ballata passionale è una delle canzoni d’amore più oscure di Springsteen. Non ha mai detto chi o che cosa l’abbia ispirato, ma pare si tratti di una ex con problemi di tossicodipendenza.
60You’re Missing
Scritta nel 1994, questa traccia è stata archiviata e poi recuperata dopo l’11 settembre, quando la frase che le dà il titolo diventò ancora più evocativa. Insieme a Into the Fire, You’re Missing fu la miccia per molte altre canzoni. “Ne scrivevo una e finivo subito a lavorare sulla successiva, e così via”, ha detto Springsteen. “Quando inizi a raccontare una storia… è come scavare nella miniera dell’anima”.
59Reason to Believe
Il pezzo che chiude Nebraska è un tenue raggio di speranza, una canzone appassionata ed emozionante in cui Springsteen esprime il suo stupore verso chi riesce a conservare la fede nonostante le avversità della vita. “A volte le persone hanno un tale bisogno di credere in qualcosa, che qualsiasi cosa succeda dà loro una ragione per credere”, ha detto dal vivo introducendo il brano.
58Loose Ends
Loose Ends era destinato a diventare l’ultima canzone di The Ties That Bind, l’album in progress che Springsteen decise di mettere nel cassetto nel 1979 perché sembrava “inadeguato”. Si narra che Van Zandt abbia discusso con il Boss per inserire il pezzo in The River, senza successo. Il dolente pezzo rock su una relazione fallita ha dovuto aspettare due decenni per essere pubblicato, nel box set Tracks.
57Girls in Their Summer Clothes
Questa incantevole canzone ha quello che Jon Landau ha definito “un feeling alla Pet Sounds mescolato con la E Street Band”. Springsteen fa di tutto per sabotare una melodia vibrante e la scintillante produzione di Brendan O’Brien con un testo malinconico sul diventare vecchio in mezzo alla bellezza della gioventù.
56Lucky Town
“Ho scritto e registrato l’intero album in tre settimane, a casa mia”, ha detto Springsteen di Lucky Town. La sobria title-track è un inno alla salvezza ottenuta attraverso l’amore, con il Boss che suona tutti gli strumenti tranne la batteria, affidata al solido session man Gary Mallabar. Il suono dolce e altalenante di Lucky Town è perfetto per il mood di Springsteen. “Queste sono le storie che devo raccontare in questo momento della mia vita”, ha detto.
55Independence Day
Questa pensosa ballata è solo una delle tante che gettano luce sul travagliato rapporto di Springsteen con suo padre. “Quando non era al lavoro se ne stava seduto al tavolo della cucina, a bere troppo”, ha detto Springsteen al pubblico nel 1981, introducendo la canzone. “Ci abbiamo messo 30 anni per riuscirci a dire l’un l’altro che ci volevamo bene”. Il breve assolo di Clemens aggiunge un potente elemento di catarsi emozionale.
54Streets of Fire
Anche se le sessioni di Darkness erano dominate dall’enorme archivio di canzoni avanzate da Born to Run, Streets of Fire è stata scritta in studio. È una delle tracce più blues e desolate. I produttori di un film del 1984 dallo stesso titolo volevano usare una versione del brano firmata dalla band new wave Face to Face, ma Springsteen si rifiutò – e fece bene, perché il film fu un fiasco.
53Hungry Heart
La prima canzone di Springsteen a entrare nella Top 10 è anche quella che stava per regalare ai Ramones, dopo averli visti suonare ad Asbury Park. Jon Landau riuscì a convincerlo che sarebbe stato un pazzo a farlo. Ovviamente aveva ragione. Il testo, su un tizio che abbandona moglie e figli, è piuttosto dark, ma non lo diresti mai sentendo la melodia solare alla Beach Boys. La versione del disco è stata velocizzata per dare alla voce del Boss un tono più alto: “Aveva questo tiro incredibile, così ho suggerito: ‘diamole ancora più armonia’”, ha detto Van Zandt.
52I’m Goin’ Down
Questo divertente, schietto pezzo rock per poco stava per non entrare dentro Born in the USA: “La scelta era tra questo oppure Pink Cadillac”, ha rivelato Springsteen dal vivo qualche anno dopo. La canzone divenne il sesto singolo dell’album a finire in Top 10, per quanto qualcuno vedesse nel testo un’allusione al testo orale. Nonostante sia una delle sue canzoni più catchy, il Boss è sempre sembrato ambivalente rispetto a questo ritratto relativamente semplice delle pene d’amore. Suonata molto raramente dal vivo, una volta è stata presentata ironicamente così: “Ecco una delle mie canzoni più profonde sui rapporti tra uomo e donna”.
51One Step Up
La dissoluzione del primo matrimonio di Springsteen con Julianne Philips, che pervade tutto il malinconico Tunnel of Love, è particolarmente presente in questa ballata. Ad aumentare la sensazione di solitudine, in questo pezzo il Boss suona tutti gli strumenti, con soltanto la futura moglie Patti Scialfa che si unisce a lui per alcune incantevoli armonie. Delle canzoni che stava scrivendo in quel periodo, Springsteen ha detto: “Ho pensato che io e il pubblico stavamo crescendo insieme. E ho preso questa idea molto seriamente”.
50Death to My Hometown
“Suona come un inno di ribellione irlandese, ma parla di quello che è successo appena quattro anni fa”, ha detto Springsteen a Jon Stewart nel 2012 a proposito del terzo singolo tratto da Wrecking Ball: la devastante condanna di una società che non protegge più la classe lavoratrice. Il Boss recita alcuni dei suoi versi più incazzati su un ritmo da rock celtico, riprendendo un tema che percorre tutto l’album: “Ho usato musiche dell’Ottocento e degli anni ’30 del Novecento per mostrare come questi eventi siano ciclici”, ha detto. “L’intero album risuona di Storia”.