Monaci medievali, adolescenti tormentati, mafiosi e camorristi (quelli non mancano mai). Ma meno male che anche Silvio c’è. Ecco tutta l’annata delle serie “made in Italy”, in rigorosa Top 10.
10Non mentire (Mediaset)
Tra i titoli Mediaset, il più interessante dell’annata passata. Gianluca Maria Tavarelli gira il remake della miniserie inglese Liar, acclamata dalla critica non solo in patria. E segue il dibattito in corso sulle molestie sessuali: Alessandro Preziosi è un colpevole o Greta Scarano è una mitomane?
9Scatola nera (Amazon Prime Video)
Più che un prodotto finito, un esperimento che funge da prototipo. Amazon Prime Video punta anche sull’Italia, con uno strano oggetto a metà tra cabaret (molti dei protagonisti vengono da Zelig e Colorado) e teatro. Premio al coraggio.
8Extravergine (FoxLife)
Tra la chick lit americana e Almodóvar, la scatenata Roberta Torre firma una commedia al femminile sorprendente e senza tabù. Lodovica Comello è molto in parte, ma le vere scoperte sono le “fighette milanesi” Pilar Fogliati e Melissa Anna Bartolini.
7Rocco Schiavone 3 (Rai)
Basterebbe Marco Giallini: prima o poi Antonio Manzini dovrà ammettere che ha scritto i gialli sul vicequestore trasteverino confinato ad Aosta apposta per lui. In più c’è ritmo, sarcasmo e qualche canna: la Rai ha vinto la scommessa.
6Made in Italy (Amazon Prime Video)
La nascita dell’alta moda a Milano a fine anni ’70 è il pretesto per una commedia (stra)cult che occhieggia al Diavolo veste Prada. Un piccolo fenomeno della “bolla”, che ha perdonato gli scivoloni (Raoul Bova as Giorgio Armani) e amato certe trovate (la favolosa Fiammetta Cicogna).
5Suburra – La serie 2 (Netflix)
Al secondo giro, la serie basata sul film di Stefano Sollima cresce. E diventa un romanzo di formazione gangster capace di toccare vette quasi shakespeariane. Borghi & Co. sono sempre in parte, ma la mamma e la moglie di Spadino rubano spesso la scena.
4Skam Italia 3 (TimVision)
Anche se questa è forse la stagione più debole, il titolo che ha rivoluzionato la serialità teen italiana (e non stiamo esagerando) si riconferma all’altezza. Grazie alla sensibilità della scrittura e alla bravura dei giovani interpreti: alla faccia di altri cast Generazione Zeta italiani.
3Il nome della rosa (Rai)
Dopo L’amica geniale, la Rai sforna un altro titolo “alto”, ma pensato per il pubblico. Giacomo Battiato non avrà la classe di Saverio Costanzo, ma adatta con intelligenza il bestseller di Umberto Eco. Il monaco-investigatore di John Turturro fa il resto (e molto bene).
2Gomorra – La serie 4 (Sky)
Siamo stufi di Scampia? Tutt’altro. Ogni stagione di Gomorra è meglio della precedente: e non è mica facile. Anche senza Ciro (passato al cinema con L’Immortale), epica e tensione restano intatte. E stavolta, finalmente, giganteggia la “Patrizietta” di Cristiana Dell’Anna.
11994 (Sky)
Avete preso per il culo 1992 e 1993? Avete fatto male. L’“idea di Stefano Accorsi” è portata a compimento nella stagione più bella della saga. Attori in stato di grazia (Caprino, Leone, ma soprattutto Pierobon/Berlusconi) e un quinto episodio (ambientato a Villa Certosa) che è un capolavoro a sé.