Qual è lo stato della musica emergente in Italia? È questa la domanda che ogni anno ci poniamo prima di compilare la nostra Classe, la digital cover in cui segnaliamo gli artisti e le artiste che più ci hanno incuriosito e su cui riponiamo le nostre speranze per il nuovo anno. Ma cosa ci si può aspettare da questo 2024?
Finita la piccola sbornia pop-punk del 2023, nel 2024 si ritorna a battere sul bipolarismo pop vs trap. Da una parte, soprattutto grazie a una spinta data da talent come X Factor e Amici, si stanno facendo strada artiste come Beatrice Quinta, Lil Jolie, Mew, dall’altra una fazione di new sensation urban come Kid Yugi e gli Slings stanno già macinando numeri da “grandi”. A metà tra questi due grandi poli ci sono progetti come Caro Wow, Sally Cruz, Altea, Thoé, Centomilacarie, Ele A che partono dallo stesso territorio, ma si fanno influenzare da mondi hyperpop, r&b, bedroom pop, rap old school. Un po’ scuola italiana, un po’ voglia di emulare quello che accade fuori.
E la musica suonata? A difendere chitarre e amplificatori ci pensano – sempre da X Factor – il rock grezzo dei mascherati Animaux Formidables, la gentilezza del songwriting di Marta Del Grandi (per noi già capace di firmare uno dei migliori 20 dischi italiani del 2023), il pop tutto jazzato dei Tamango e le eleganti vibes anni ’70 e ’80 di Alex Fernet. Spostandoci sul dancefloor, invece, attenzione al “nostro Fred Again” Okgiorgio e alla follia estetica-sonora della post-house di Tony Scorpioni: potrebbero dislocarvi le anche.
Noi li abbiamo selezionati, ora sta a loro fare il grande salto.
Elegante e stiloso con un suono immerso negli ’80 più cool tra synth rotondi e chitarrine bagnate. Alex Fernet, da Bassano del Grappa, è un mix tra i Chromeo e Pino D’Angiò, una surfata tra il boogie e il funk. Lo scorso anno ha pubblicato il suo primo disco Lucidanotte, sette brani - tra italiano e inglese - per farci strusciare tutti sulla pista da ballo quando arriva l’estate.
La figliol prodiga del Thru Collected, salentina immersa nella Napoli underground più magica, tanto bene ci ha fatto intravedere nel suo primo EP (Non ti scordar di me, 2022) quanto nelle incursioni nei dischi collettivi del Thruco (Discomoneta del 2021 e Il grande fulmine del 2023). Ora è il momento di diventare grande, di focalizzare il talento e fare quel gradino identitario necessario per la sopravvivenza sul lungo periodo. Noi puntiamo sulla riuscita di questo salto.
L'accoppiata uomo-donna/chitarra-batteria ha fatto parlare di sé grazie ad un convincente percorso all’ultima edizione di X Factor. Dalla loro un’estetica che colpisce e un loro rock minimale e grezzo che va dritto al punto. Sul palco si presentano mascherati, ma qualcuno potrebbe dire che dietro quel travestimento possa nascondersi lo spirito dei White Stripes.
Dopo essersi mangiata X Factor, edizione 2022, il sexy pop di Beatrice Quinta non è ancora decollato come ci saremmo aspettati. Il suo 2023 è stato scandito da due singoli, Attrazione fatale e Manette (con Villabanks), che non sono riusciti a bissare il successo di Sesso. L’anno però è iniziato con un feat nell’album di Dargen D’Amico al fianco di Guè, in cui mostra un lato più sensibile che potrebbe aprire a nuove possibilità. Una popstar divertente, ironica, sexy servirebbe davvero a questo Paese. Dai Beatrice, facci sognà.
Caro Wow ha tra le mani qualcosa che in Italia manca: un toy pop coloratissimo che non si prende eccessivamente sul serio. Il personaggio è convincente nelle sue pieghe da Loser, per citare il titolo di uno dei suoi singoli, in cui però si nasconde una certa coolness. Caro Wow è un po’ come quel personaggio goffo da commedia americana che quando si toglie gli occhiali passa da geek a prom queen. Ora sta a noi metterci bene gli occhiali e non perderla di vista.
Se sulle tue spalle pesa la fama di nuovo Blanco, essere scelto da Mace e Salmo per partecipare a un singolo (Non mi riconosco) è decisamente un bel segnale per la tua carriera. Lo sa bene Centomilacarie che dopo quattro singoli è passato dall'underground alla serie A della musica italiana. Ora sta tutto a lui, il vento soffia a favore.
Quando qualcuno vi dice che le donne non sanno rappare, passategli un brano di Ele A. La rapper della Svizzera italiana è semplicemente la migliore nell’approcciarsi all'old school con testi e incastri lirici dal sapore di primi anni Duemila. Stilosa nel flow quanto nell’approccio, ha già dimostrato di saper tener testa a Guè con cui ha collaborato in El Clásico contenuto in Sacrosanto di DJ Shocca, l’esempio di suono perfetto per il sound di Ele A.
Il rapper giovane più amato dai rapper adulti. Kid Yugi, 23 anni dalla provincia di Taranto, è la prosecuzione dello storytelling del rap italiano. Non a caso, nonostante la giovanissima età, è stato scelto per dei featuring da Salmo e Noyz Norcos, Irama e Rkomi, Nitro, Night Skinny e Don Joe. Le rime ci sono, il flow c’è: l’hip hop italiano potrebbe essere suo.
C'è voluto un anno e mezzo per Angelina Mango per passare da Amici alla vittoria di Sanremo. Non sappiamo se Lil Jolie riuscirà a riproporre la stessa incredibile impresa, ma è lei il volto di punta della nuova edizione del talent show della De Filippi, vera cantera del pop italiano. Vediamo come andranno i serali.
Il suo album d'esordio Selva, uscito lo scorso anno, per noi è stato tra i 20 migliori dischi italiani del 2023. Songwriting invidiabile, vocalità intrigante e un inglese impeccabile. È italiana ma non sembra, scrivevamo. Una volta sarebbe stato un vanto, oggi rischia di suonare quasi come un'accusa. Per noi, invece, è un auspicio alla sua carriera, che possa trovare fortuna ovunque nel mondo come i suoi primi tour europei raccontano.
Dopo essersi ritirata improvvisamente - e sul più bello - dall’ultima edizione di Amici per problemi di salute mentale legati alla depressione («la depressione esce fuori anche nei momenti più belli, ho cercato di non farlo vedere a nessuno ma poi ho capito che si può stare male, si può crollare ma è importante parlarne»), Valentina Turchetto in arte Mew (sì, come il Pokémon) è pronta a risalire in sella della sua carriera. Nella speranza che possa sconfiggere i suoi demoni e ritrovare la luce.
Membro degli Iside, il producer bergamasco classe ’96 ha già prodotto brani per Pinguini Tattici Nucleari, Loredana Bertè, Ariete, Carl Brave. Il suo primo EP, Ok, è una credibile risposta italiana a Fred Again.., in cui emotività e ballabilità si mescolano in cinque brani che conquistano il cuore del dancefloor.
Confessione, con i suoi 10 brani per meno di mezz’ora di musica, è stato un interessante showreel delle capacità di Sally Cruz. Sostenuto dai featuring di Thasup e Neima Ezza, l’esordio discografico della ventenne fiorentina si posiziona in quel territorio che unisce musica pop e urban, tra momenti di buon canto e barre. La cosa più difficile ora è ritagliarsi una personalità unica nel genere, ma il tempo è dalla sua parte.
Farsi spazio nell’affollato mondo della trap italiana non è un gioco semplice. Gli Slings, duo black bresciano, ci hanno messo un po’ di tempo dal loro esordio nel 2018, ma passo dopo passo – e le giuste collaborazioni (Shiva, Guè, Villabanks, Bello Figo) – hanno iniziato a raccogliere quanto seminato con il loro disco d’esordio Traphouse. Ibra e Prince sono questo: stile, cazzeggio, flex. Prendere o lasciare.
Eccola qui la band da tenere d’occhio in questo 2024. I Tamango (il nome fa riferimento a un drink “allucinogeno” celebre a Torino, loro città d’origine) stanno rinnovando la formula dello stornello ritornata popolare qualche tempo fa grazie a Carl Brave e Franco126 con commistioni jazz e funk, il tutto rigorosamente suonato (e bene). Nel 2023 non hanno pubblicato nuova musica (ma l’hanno provata in una serie di live) e questo ci fa credere che quando uscirà potrebbe essere una buona notizia per la musica italiana.
L'r&b in Italia non funziona. Probabilmente Thoé, classe 2001 di Reggio Emilia, questa frase se l’è sentita dire parecchie volte nella sua giovane carriera. Ma con un passato tra gospel e soul, come non potrebbe essere quello lo sfogo sonoro migliore per le sue capacità canore? Noi continuiamo a sognare il momento in cui un artista riuscirà a sfatare questo pregiudizio. Quest’artista sarà per caso Thoé?
Se incappi in una foto di Tony Scorpioni non puoi che fermarti e chiederti che musica possa fare quest’elegante uomo tutto tatuato dalla testa ai piedi. Ma qualsiasi idea tu possa farti, la risposta sarà probabilmente sbagliata. Il suo primo album Nave spaziale mischia house, spoken word e sonorità anni ’80 in salsa retrofuturista che tira un filo ideale tra i Rockets e Pino D’Angiò. È tutto talmente spiazzante che fa il giro: e su quella nave spaziale ci vogliamo salire, eccome.