Gli anni ’90? «Un periodo pazzesco, in cui c’era tanta bella musica e anche delle grandi cagate. Molte le ho passate io, ne sono consapevole». La radio oggi? «Non ha più la musica al centro, è intrattenimento. Ma sono convinto che ci sia tanta gente in giro che cerca altro». La sua m2o? «Verticale e di genere, in cui si parla poco. Ora che la dance non è più nicchia questa è la start up che sogno». A tu per tu con Albertino, perfettamente a suo agio nella veste di direttore artistico dell’emittente.