Fieri, ieratici, uniti, alla volta di nuove avventure. Calciatori marinai su navi pronte a salpare, alla ricerca di inedite conquiste. Il morale è alto sulla sponda sinistra del lago, nella valle lariana. L’ultima campagna creativa del Calcio Como, lanciata da poche ore sul canale Instagram ufficiale della società e ispirata alle grandi vicende epiche che si dipingevano in Europa tra ‘700 e ‘800, ha alzato l’asticella della curiosità del pubblico.
Dopo l’impresa storica dello scorso anno che ha portato la squadra all’agognata promozione in serie A, un vero e proprio Rinascimento sportivo per una società che solo una manciata di anni fa era sull’orlo della bancarotta, il Calcio Como vuole consolidare la sua presenza e suona la carica attraverso la storia dell’arte.
Calciatori immortalati come veri e propri guerrieri si apprestano a salpare verso nuove sfide.
Non è nemmeno la prima volta che il Como affida la sua creatività alle arti visive, per la maglia ufficiale della passata stagione era infatti stata coinvolta l’artista contemporanea iraniana Golnaz Jebelli. Per quest’anno, invece, si è voluto sperimentare qualcosa di più. A livello di coerenza ritrarre la formazione in barca non è affatto errato. Pensate che già i romani in epoca medioevale si erano posti il problema di navigare il lago per trasportare le merci e risparmiare tempo e danaro, ma siccome non ne erano capaci, avevano importato dalla Grecia (in particolare dall’isola di Naxos) una piccola comunità di navigatori. Oggi c’è un paesino in mezzo al lago che porta proprio il nome di Nesso, e i suoi antichi abitanti erano esattamente quei greci che lì si erano stabiliti.
Per quanto riguarda questa bellissima creatività a tema marittimo (scattata dalla fotografa Lucia Giacani), con una forte saturazione e una maestria compositiva che ci ricorda tutta l’esperienza di David La Chapelle, si può veramente giocare all’attribuzione. È un’attività che gli storici dell’arte sono obbligati a fare quando un’opera non è firmata. In questo caso il progetto per il Calcio Como (a firma di Mirwan Suwarso) con tutta probabilità prende spunto da un capolavoro della storia dell’arte: Washington attraversa il Delaware di Emanuel Leutze (1851). Questa iconica opera che avrete magari incontrato de visu se avete avuto occasione di visitare il MET – Metropolitan Museum – di New York, ritrae il generale George Washington mentre attraversa il fiume Delaware durante la Rivoluzione Americana. La composizione del dipinto originale è disposta con un gruppo di marinai su una barca in una scena eroica e piena di tensione. La figura in piedi con il cannocchiale, richiama Washington in piedi sulla prua della barca. L’elemento della bandiera e dei trofei può anche ricordare scene di battaglie o esplorazioni, tipiche dei quadri storici che raffigurano la celebrazione di conquiste o vittorie. La nuova stagione della squadra in Serie A può ragionevolmente corrispondere alla metafora di scoperta del Delawere.
Per contestualizzare ulteriori diversi riferimenti culturali potremmo addirittura scomodare Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David (1784), il cui originale si trova al museo di Toledo. Sebbene quest’opera non rappresenti una scena in mare, la disposizione ordinata e teatrale delle figure è effettivamente simile. L’idea di un gruppo unito da una causa comune è centrale in tutte le composizioni. Nello scatto della squadra il tema cardine non è certamente l’indipendenza di un popolo, quanto il consolidamento di una comunità in un nuovo contesto.
Ancora, pur senza figure femminili che sono presenti nell’originale, viene alla mente: La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix (1830). La bandiera lariana potrebbe essere un omaggio alla bandiera tricolore francese tenuta alta dalla donna svestita che rappresenta la libertà dell’iconografia moderna occidentale.
Infine, giusto per coinvolgere un italiano, non possiamo non ricordare Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901), detto anche “fiumana”. Un dipinto storico che raffigura un gruppo di lavoratori che avanza in modo solenne e compatto. Dal 7 luglio 2022, per chi fosse interessato, è conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. La fotografia potrebbe ricordare questo senso di collettività e avanzamento verso un obiettivo comune, con le figure unite come in un’impresa condivisa.
Insomma, tutti questi rimandi all’arte storica, queste vere e proprie relazioni di famiglia, riflettono temi di eroismo, unità, sacrificio e leadership, che sembrano essere rappresentati anche nella fotografia dei calciatori del Como.
Di certo, e questo a prescindere tutte le nostre interpretazioni di cui gli studiosi d’arte ci perdoneranno, la nuova proprietà del club non sta lasciando nulla al caso in quanto a comunicazione. Staremo a vedere se anche il campo rispetterà le aspettative. Perdonatemi il tifo, ma chi scrive è cresciuto esattamente su quel ramo del lago.
Sem cumasch!