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Dietro il muro del suono. Le foto di Guido Harari

Il fotografo ha incontrato praticamente tutte le leggende della musica rock. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla sua mostra

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«Stavamo chiacchierando, poi Patti si è seduta, si è tolta le scarpe ed è venuto fuori questo scatto, che è decisamente anomalo per una come lei, non molto estroversa». Era il luglio del ’96 e il fotografo Guido Harari incontrava Patti Smith a Villa Arconati di Bollate, vicino a Milano, a margine di un suo concerto: l’artista era in Italia con la famiglia, «una tribù viaggiante», ricorda Harari, che includeva anche l’amico Michael Stipe dei R.E.M..

Patti si era da poco lasciata alle spalle un periodo cupo in seguito alla morte del marito e del fratello: «Stava rinascendo», spiega Harari, commentando questo suo scatto che pubblichiamo in esclusiva. È uno dei tanti ritratti realizzati nei 40 anni di attività dal fotografo musicale, tra i mattoni più preziosi e rari esposti ora in Wall of Sound 10 (dal 17 giugno al 2 settembre alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, in provincia di Cuneo).

Più che una mostra ci sembra una playlist musicale da urlo. Ci sono tutti: Kate Bush, Peter Gabriel, Bob Dylan, Lou Reed. E i nostri Gaber, Capossela, Vasco Rossi. L’occhio dietro la macchina fotografica è sempre quello di Harari, che in queste 50 foto, realizzate tra il 1976 e il 2013, riesce a cogliere l’inaspettato di chi ritrae.

«Per fare questo mestiere serve pazienza, rispetto del lavoro e dello stato d’animo di chi ti trovi davanti: non sono mai stato un predatore», ci dice. Vero. Le sue sono «immagini musicali, piene di poesia e di sentimento»: lo ha detto Lou Reed.

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