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I momenti che hanno cambiato la vita di Jasper Johns: le vetrine di New York e il collage

L’artista simbolo del movimento New Dada compie oggi 90 anni. Per festeggiare, abbiamo ripercorso i momenti più importanti della sua storia: nel primo episodio, l’arrivo al Greenwich Village e la simbiosi con Robert Rauschenberg
Jasper Johns compie 90 anni

Jasper Johns compie 90 anni e Rolling Stone deve celebrare questo anniversario di un personaggio che ha davvero fatto la storia. Diciamo spesso che alcuni artisti hanno vite da film, ma Jasper Johns ne ha combinate così tante che una serie su di lui si potrebbe tranquillamente fare: ne abbiamo tracciato la struttura. Ne sono uscite sei stagioni, con una intro e anche una chiusura.

Intro

Jasper Johns nasce ad Augusta, capoluogo della contea di Richmond nello stato della Georgia, il 15 maggio del 1930. I genitori si separano molto presto e lui va a vivere con i nonni ad Allendale, piccolo villaggio della Carolina del Sud. Jasper, che da quel momento sarebbe rimbalzato tra la casa dei nonni, quella della madre a Columbia e quella della zia a Lake Murray, già da piccolo disegna incessantemente e dice di voler fare l’artista, cose probabilmente non vista di buon occhio in uno dei luoghi più chiusi, ignoranti e razzisti degli Stati Uniti. Anche Sumter, una città già di medie dimensioni nella quale frequenta il liceo, gli va stretta, e non vede l’ora di andarsene da quell’atmosfera provinciale e sempliciotta. Non ha ancora 18 anni quando si iscrive alla facoltà d’arte dell’università della Carolina del Sud, ma la voglia di andare è tale che dopo soli 3 semestri abbandona l’università per trasferirsi finalmente nel cuore pulsante del mondo: New York.

Stagione 1

Nella grande mela si trova subito a suo agio e studia design alla Parsons School, almeno fino al 1951 quando viene chiamato per fare il servizio militare a Fort Jackson, la più grande base militare, ancora una volta, della Carolina del Sud. Lui a Fort Jackson, anziché pensare agli addestramenti, organizza mostre e ritrae i suoi commilitoni, fino a quando nel 1952 viene dislocato per 6 mesi a Sendai in Giappone. Non gli resterà molto di quell’esperienza, se non la possibilità di iscriversi al College grazie a un programma di agevolazioni destinato ai militari dal governo degli Stati Uniti. Jasper non ha un soldo e una borsa di studio è proprio quello che ci vuole. Anche l’avventura all’Hunter College, però, non dura molto e Johns trova un lavoro in una libreria, non ancora sicuro della carriera che vuole intraprendere. Conosce pochissima gente a New York ed è grazie a una di queste, la critica e artista Suzi Gablik, che nell’inverno del 1953 conosce Robert Rauschenberg. I due hanno una storia simile: anche Rauschenberg viene da uno stato dove non è esattamente l’apertura mentale il punto forte, il Texas. Anche lui viene da una breve esperienza militare, 2 anni in marina, e soprattutto coltiva il suo stesso sogno: diventare un artista. I due dopo un primo incontro in libreria, si rivedono alla festa di un amico comune e da quel momento inizierà tra i due un rapporto di vera simbiosi, che durerà per anni. Sono tante le voci che parlano di un rapporto di fidanzamento tra i due, ma che sia vero o no, questo non ha alcuna importanza.

Rauschenberg ha da subito un’influenza molto positiva su Jasper Johns. Johns è timido, spaventato in un certo senso dalla grande città e ha paura di buttarsi, mentre Rauschenberg, che ha una manciata di anni in più di lui, conosce bene New York e lo introduce nei giri giusti. I due frequentano spesso la Cedar Street Tavern al Greenwich Village, il punto di ritrovo di molti artisti affermati come Willem de Kooning, Mark Rothko, Franz Kline o Jackson Pollock. Rauschenberg sa come farsi notare nella scena newyorchese e Johns gli sta dietro e assimila. Entrano nel giro giusto, conoscono il compositore Morton Feldman, il coreografo Merce Cunningham e soprattutto John Cage, fondatore del gruppo Fluxus, il movimento che raggruppa intorno a sé tutta l’avanguardia artistica. Rauschenberg convince Johns a lasciare il lavoro in libreria e di lavorare con lui all’allestimento delle vetrine di New York, professione che ha iniziato molti dei più grandi artisti contemporanei che conosciamo oggi. L’amico ha una tale influenza su di lui, che Jasper Johns distrugge tutti quadri realizzati fino a quel momento, perché sente di essere diventato un altro. Inizia a realizza collage, a giocare con le forme e a voler rendere simmetrico ciò che non lo è. Vuole essere originale, non vuole essere simile a nessuno e quello che cerca da subito nella sua arte, è il paradosso.

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