Prendete Vittorio Sgarbi, il più pulp dei critici d’arte. Mettetelo a braccetto con Marco Lodola, artista che si definisce “elettricista”, perché le sue sono sculture luminose, che senza l’elettricità non si possono vedere. Immaginateli ora in un Borgo Medievale, uno di quei luoghi mozzafiato che si trovano nel cuore della Toscana e che sembrano fermi a secoli fa. Sì, è così: ne nascerà un’esperienza psichedelica, che difficilmente sarà replicabile.
In questo caso il borgo è Castelnuovo Val di Cecina, luogo magico e suggestivo che si sviluppa in collina ed è circondato, come nelle migliori delle favole, da un bosco di castagni. Questo paese di 2000 anime in provincia di Pisa, è divenuto il palcoscenico di una delle più grandi installazioni luminose mai realizzate: un sistema di proiezioni illuminerà tutto il borgo e le mastodontiche torri di raffreddamento della centrale Enel che sorgono affianco a Castelnuovo.
Una specie di Museo diffuso, nel quale sono state distribuite altre sculture luminose, poggiate per strada o appese ai palazzi. «Fare illuminare da un artista un borgo storico – dice Sgarbi – è una soluzione felice per sottrarlo alla condizione di cimitero cui sono generalmente destinati, dall’illuminazione pubblica, tali luoghi.
Ci sarà una festa lunga mesi a Castelnuovo. Torneranno la vita e il colore in luoghi addormentati. Così che la realtà sia il sogno». Infatti questa particolarissima mostra sarà visibile (solo di notte, ça va sans dire) fino al 31 dicembre 2015.
Questo progetto è il primo di una lunga serie che verrà realizzata a Castelnuovo sotto la regia del visionario architetto Alberto Bartalini, e noi vi consigliamo di fare un giro in questo mondo parallelo.
Dato che è tutto illuminato, almeno non corriamo il rischio di incontrare al buio Sgarbi e Lodola. Fidatevi: non sono tipi da incrociare nell’oscurità.