Tatiana Trouvé, o dell’arte di disorientare | Rolling Stone Italia
carte blanche

Tatiana Trouvé, o dell’arte di disorientare

Fino al 6 gennaio 2026, Palazzo Grassi a Venezia ospita la mostra 'La strana vita delle cose' dell'artista calabrese, ambiziosa personale servita in "carta bianca". Prepararsi alla meraviglia (spiazzante)

Tatiana Trouvé

Tatiana Trouvé

Foto: Claire Born

Visitare una mostra di Tatiana Trouvé significa entrare in contatto con certi fantasmi. Vuol dire immergersi in mondi dove spazio, tempo e memoria si mescolano e si confondono. Questo è quello che si prova addentrandosi ne La strana vita delle cose, allestita a Palazzo Grassi. Per realizzare quest’ambiziosa personale l’artista ha avuto carta bianca su tutto. Non a caso si chiama proprio Carte Blanche la serie di inviti che la Pinault Foundation fa agli artisti a cui decide di affidare gli spazi della sua “casa” veneziana.

Cresciuta a Dakar in Senegal, dove suo padre per anni ha insegnato architettura, e formatasi prima all’accademia d’arte Villa Arson di Nizza e poi presso l’Atelier ’63 di Haarlem con Stanley Brouwn, ha deciso di trasformare il grandioso interno della struttura settecentesca in un vasto labirinto di luoghi fisici e immaginari, popolato da sculture e disegni in cui si intrecciano territori interiori ed esteriori e dove ricordi, sogni e immaginazione convergono.

La mostra in questione è probabilmente la più ambiziosa della carriera di questa star dell’arte, che i più considerano francese ma che in realtà è italianissima (è nata infatti a Cosenza 57 anni fa, anche se ha vissuto quasi sempre all’estero). Una figura assai rilevante che ha esposto nei musei e nelle istituzioni più importanti del pianeta, tra cui il Centre Pompidou, il Palais de Tokyo, la Biennale di Venezia e il New Museum di New York e la cui poetica ha avuto un forte impatto sulla scultura contemporanea, avvicinandosi a pratiche che ricordano quelle di big come Doris Salcedo, Rachel Whiteread o Giuseppe Penone, ma con una voce molto personale.

Tono che si diverte a spiazzare il pubblico, creando disegni e installazioni dove le regole e le leggi che definiscono la nostra realtà rimangono sospese, congelate. «Per me il razionale e l’irrazionale, la mente e i sensi sono sempre connessi», ha raccontato lei stessa durante una recente intervista. «Mi piace lasciarli scivolare l’uno nell’altro, e che siano complementari e non opposti».

Trouvé da sempre mette sul tavolo alternative, nuove modalità di convivenza che coinvolgono il fisico e lo psicologico, il vegetale e il minerale. L’esempio più eclatante è racchiuso nel suo progetto cult The Great Atlas of Disorientation, installazione site-specific presentata alla Biennale di Venezia del 2022 dove esplora il concetto di disorientamento attraverso un’interazione complessa tra mappe, memoria e percezione dello spazio. Si tratta di un lavoro che riassume tutti gli altri dato che condensa i suoi temi più ricorrenti – architettura mentale, spazi liminali, memoria e sogno – e nel frattempo riflette sulla fragilità dell’orientamento nel mondo di oggi, dove memoria personale e collettiva si fondono con la geografia mutevole della globalizzazione.

Un universo composito, in cui spazio e tempo sembrano galleggiare come plancton e i nostri punti di riferimento percettivi cambiano di continuo posizione. Più o meno questo avverrà anche a Venezia dal 6 aprile al 4 gennaio con la mostra curata da Caroline Bourgeois, conservatrice capo presso la Pinault Collection e dal curatore indipendente James Lingwood.

Tatiana realizzerà una grande scultura nell’atrio del palazzo che si affaccia sul Canal Grande. Sarà l’inizio di un viaggio che coinvolgerà sensi e memoria. Nelle diverse sale, anche numerose nuove sculture, insieme a lavori della serie The Guardians, una selezione di grandi disegni della serie Les Dessouvenus, e settanta progetti su carta provenienti dal suo studio parigino e mai esposti prima d’ora. Un nucleo di oltre venti opere arriva infine direttamente dalla Pinault Collection.

«Adoro le sovrapposizioni tra lavori precedenti e attuali», ha spiegato. «Mi piace l’idea di vederli cambiare aspetto e variare i loro significati a seconda dei vari accostamenti possibili. Ritornare sulle cose fa emergere legami persi nel tempo». Ognuna delle creazioni presenti in Laguna rivela al visitatore qualcosa di nuovo, di imprevedibile. In alcune delle sculture e delle opere su carta più recenti sono evidenti le tracce di eventi drammatici come le rivolte civili nelle strade vicino al suo studio a Montreuil nell’estate 2023 o come il trauma della pandemia del 2020.

Ma non di sola attualità vive l’arte di Trouvé (che ama ascoltare Neil Young e considera Boetti e Stanley Brouwn i suoi punti di riferimento artistici): uno spazio consistente se lo ritagliano anche i richiami a culture distanti e agli strumenti di conoscenza alternativi come le carte nautiche o astronomiche, un patrimonio di simboli raccolti durante i suoi lunghi viaggi.

Tutti questi oggetti, oltre a creare un incessante viavai tra un passato lontano, un presente turbolento e futuri possibili, sono funzionali allo scopo finale: guidare il pubblico all’interno di una fisarmonica di mondi spaziali, mentali e temporali dove – sono parole della stessa artista – «tutti gli elementi che compongono questi mondi si connettono tra loro attraverso affinità, echi, reminiscenze in un ecosistema completamente aperto».

Il quale nasce da un vasto archivio di immagini, scritti e ricordi, arricchito da un’ampia gamma di tecniche che vanno dalla colata alla fusione, dalla sbiancatura al disegno, dall’intaglio alla filettatura. Tatiana lavora con materiali eterogenei, come asfalto, marmo, bronzo, canapa, vetro e specchi, applicandoli a una sorprendente varietà di oggetti come rocce e fiori, valigie e scarpe, lucchetti e chiavi, radio e registratori, coperte e libri. È grazie a loro che dà vita a mondi sospesi tra fascino e inquietudine, in cui il disorientamento si mescola all’ipnosi visiva. «D’altronde» – afferma – «è quando si è disorientati che iniziano ad accadere cose interessanti».

Altre notizie su:  Tatiana Trouvé