Un intero museo a Tokyo, una mostra a Brisbane e una a Los Angeles, due a New York, una monografia e un libro per bambini edito dal MoMA. Si direbbe che i pois di Yayoi Kusama stiano invadendo il mondo. E non solo quello reale, ma anche (e soprattutto) quello di Instagram, dato che il nuovo Yayoi Kusama Museum di Tokyo è uno dei musei più instagrammati del momento.
Merito delle celeberrime “mirror rooms”, stanze di specchi in cui fluttuano centinaia di palline colorate. Qui farsi un selfie è d’obbligo, figuriamoci se si tratta di una nuova opera come “Pumpkins screaming about love beyond infinity”, una Wunderkammer piena delle famose zucchette gialle dell’artista. E pensare che la prima stanza degli specchi, l’Infinity Mirror Room – Phalli’s Field, è nata più di 50 anni fa, nel 1965. C’è da chiedersi come abbiano fatto, in tutti questi anni, a resistere alla tentazione di farsi un autoscatto tra specchi e palline.
Ma dicevamo, il Yayoi Kusama Museum di Tokyo è soltanto una delle novità che riguardano l’artista giapponese. Inaugurato il 1° ottobre, ospiterà due esposizioni all’anno oltre e letture, incontri ed eventi. La mostra inaugurale, “Creation is a Solitary Pursuit, Love is What Brings You Closer to Art” raccoglie gli ultimi dipinti della serie “My Eternal Soul” – alcuni dei quali inediti – e sarà visibile fino al 25 febbraio 2018. Rimanendo nello stesso emisfero, a Brisbane è stata appena inaugurata la retrospettiva “Life is the heart of a rainbow” (fino al 11 febbraio 2018), in scena alla Gallery of Modern Art. Dopo aver fatto tappa a Singapore, la mostra ripercorre i motivi ricorrenti dell’opera dell’artista – i pois, le reti, gli occhi e le zucche – analizzando il suo mix di Pop Art, Minimalismo, Surrealismo e Psichedelia.
Infine, spostandosi negli Stati Uniti, a New York la galleria David Zwirner ha organizzato due mostre antologiche: “Festival of Life” e “Infinity Nets”. Protagonisti sono 66 dipinti tratti dalla serie “My Eternal Soul”, oltre ad alcune sculture fiorite, ai lavori della serie “Infinity Nets” e due “Infinity Mirror Rooms”.
Aperte al pubblico i primi giorni di novembre, le due esposizioni sono state letteralmente prese d’assalto dai visitatori, tanto da rendere necessaria una pagina di FAQ per preparare gli avventori alle code interminabili. Tempo minimo di attesa: 2 ore. A Los Angeles invece, la galleria The Broad ha venduto tutti i 50.000 biglietti della mostra “Infinity Rooms” soltanto nella prima ora di apertura.
Insomma, Yayoi Kusama sembra essere la rockstar dell’arte contemporanea. Nata nella città di Matsumoto, ha passato l’infanzia e la giovinezza tra i campi di fiori e di zucche coltivati dalla famiglia. Un’esperienza che ha ispirato profondamente la sua opera, tanto da accompagnarla tutta la vita. Trasferitasi a New York nel 1958, Yayoi ha trovato il successo negli anni Sessanta, grazie alle sue performance provocatorie e pacifiste, in cui si presentava vestita come le sue opere, a volte nuda, coperta di pois dalla testa ai piedi. Con quegli happening voleva dimostrare la completa fusione dell’artista con l’arte, ma anche con il mondo intero e con l’universo.
Tornata in Giappone negli anni Settanta, ha dovuto combattere per veder riconosciuta la propria arte. Oggi, Yayoi Kusama è una bizzarra 88enne con un caschetto rosso fuoco e le mise improbabili, che non ha mai smesso di vedere il mondo a pois. “A volte, penso che Yayoi Kusama sia la più grande artista sbocciata negli anni Sessanta e che sia una delle poche a fare ancora opere in sintonia con i tempi. Altre volte penso invece che sia una ciarlatana che produce molte più opere Yayoi Kusama di quante ne ha davvero bisogno il mondo” – ha commentato la giornalista Roberta Smith sul New York Times.
Di certo, il suo carisma sembra affascinare molti, non in ultimo i bambini. Proprio per loro, il MoMA di New York ha pubblicato il libro “Yayoi Kusama: From Here to Infinity”, che racconta i pensieri, i desideri e le speranze di una giovane Yayoi alle prese con il mondo dell’arte contemporanea.
Infine, per tutti coloro che non potranno recarsi a New York, Tokyo o Brisbane, Phaidon ha pubblicato una versione aggiornata della celebre monografia dell’artista: Yayoi Kusama – Revised and Expanded Edition