Si fa presto a dire “gita sul Lago di Como”. O forse, ecco, per nulla. Perché, se sappiamo che da anni lo specchio d’acqua caro al Manzoni è diventato oggetto d’affezione anche per il turismo nazionale e internazionale, più difficile potrebbe essere sapere davvero dove andare per godersi una giornata a tutto tondo, magari costruita attorno alla partita che lunedì 30 dicembre vedrà incontrarsi le squadre di calcio di Como e Lecce alle 18:00, allo Stadio Giuseppe Sinigaglia.
Allora cominciamo la mattina con una tappa culturale, proseguiamo con un pranzo all’insegna della tradizione locale, poi godiamoci un cocktail o una tappa di shopping in centro, chiudendo con una cena sorprendente. Quindi voi pensate al tifo, del resto ci occupiamo noi. Con una guida in sette momenti per vivere al meglio una ventiquattr’ore sul lago e prepararsi a saltare per la propria squadra del cuore come mai prima.
Per cominciare
Esposizione caffè Milani
Era il 1937 quando Celestino Milani aprì la sua omonima torrefazione appena fuori Como, a Liporno. Giunta alla terza generazione, l’azienda ha aperto, nel 2017, anche un’Esposizione per rendere partecipi clienti e appassionati dei segreti dietro una tazzina di espresso. La collezione comprende 700 tazzine e 200 macchine da caffè, più un percorso di approfondimento (in cui si trova anche una biblioteca) su tutti i passaggi legati alla filiera. E alla fine, naturalmente, ci si può prendere il tempo per gustare un caffè. Consigliata la prenotazione via sito web.
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Pinacoteca Civica
Con sede nel secentesco Palazzo Volpi, la Pinacoteca Civica di Como ospita opere d’arte dal Medioevo al contemporaneo, con un focus su artisti locali (tra cui i progetti dell’architetto Giuseppe Terragni e i dipinti di Mario Radice, Carla Badiali e Manlio Rho). Di particolare interesse è la sezione dedicata al Novecento, dove si trovano i disegni dell’architetto futurista Antonio Sant’Elia. Apertura ore 10:00.
Villa Monastero
Siamo sulla sponda orientale del lago, a Varenna. Villa Monastero ha una storia che abbraccia nove secoli, e il suo stile architettonico la rispecchia, in una sovrapposizione di influenze e periodi. La struttura vale già la visita, grazie alla facciata imponente e allo sbocco sull’acqua. Inoltre, all’interno troverete un giardino botanico a terrazzamenti – composto da piante stagionali, sempreverdi ed esotiche, complessivamente più di 900 esemplari – e una Casa Museo, dove potrete scoprire la storia della Villa, dalle sue origini come monastero femminile nel dodicesimo secolo a oggi. Apertura alle 10:00.
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A metà giornata
Ittiturismo Mella
L’Ittiturismo Mella e il suo ristorante si trovano a circa 1 chilometro dal centro di Bellagio, nella frazione di San Giovanni, di fronte a un piccolo imbarcadero sul lago. La cucina è naturalmente costruita attorno al pesce lacustre locale, che si tratti di un carpione di agone (lo stesso pesce è servito anche nella sua versione essiccata, e allora si chiama missoltino), di un fritto misto o un ragù di lago a condire un primo piatto. Chiedete un tavolo nella bella sala al piano superiore per godervi la vista sul lago. Ambiente informale e famigliare.
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Trattoria San Biagio
San Bias, cose semplici ma buone. È lo slogan della Trattoria San Biagio ma anche una promessa, e quello che vi troverete nel piatto. Il menu che varia quotidianamente merita il detour verso Parzano, a qualche chilometro da Como. Danilo e Anita, da sette anni alla gestione, si dividono cucina e sala e contaminano la tradizione locale con piatti e ingredienti di respiro più ampio, ma sempre fedeli al sapore e alla sostanza. Buona ricerca sul territorio della carta vini. Ah, e se vi annoiaste durante la conversazione, c’è sempre una mostra d’arte appesa alle pareti. Basta alzare il naso.
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Trattoria La Moltrasina 1902
Trattoria, bar, pizzeria ma soprattutto luogo (di aggregazione). È dal 1902 che gli spazi della Moltrasina (in origine Cooperativa di Consumo Moltrasina) sono un riferimento per gli abitanti di Moltrasio, a solo una manciata di minuti fuori da Como. Così, La Moltrasina non è solo un ristorante, e rimane aperta tutto il giorno con lo spirito di una “bocciofila contemporanea”, ristrutturata e rimessa a nuovo. Da segnalare il risotto al pesce persico, e i piatti che uniscono la tradizione comasca a un twist innovativo.
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Nell’attesa…
Como 1907 Flagship Store
Prima di dirigervi verso il Sinigaglia, controllate di arrivarci preparati: con una capatina in via Luini, al Flagship Store ufficiale della vostra squadra del cuore. Magliette, bandiere, sciarpe, merchandise, e chi più ne ha, più ne metta: l’occorrente per un tifo da manuale lo trovate qui.
Gelateria Rossetti
Offrire un gelato di qualità in riva al lago: questa la missine di Gelateria Rossetti, aperta in città da Gianfranco Rossetti negli anni Settanta con laboratorio artigiano nella vicina Lora. Dal 2014 la gestione è passata in mano al figlio Riccardo, ma la sostanza non cambia: per chi al gelato non dice di no nemmeno in inverno, la Rossetti è tappa obbligata.
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Ceccato Garden Bar
Un caffè in stile liberty, una terrazza sul lago (più giardino), e il flair della Dolce Vita. Da orario di pranzo in avanti, fermarsi al Ceccato Garden Bar per un cocktail o un aperitivo è sempre una buona idea, tra drink signature e classici eseguiti e puntino.
Game Time: Como-Lecce
Hospitality Como 1907
Per godervi la migliore visuale sulla partita, la tribuna d’onore dello Stadio Giuseppe Sinigaglia è la scelta migliore. Incluso nel biglietto, un catering gourmet servito prima del match e durante l’intervallo, con una selezione di prodotti e vini locali.
Birra La Comasca
Un nome, un programma, filtrata con seta Made in Como. La Comasca è la birra by Como Brewery che porta dentro di sé l’essenza del lago. La notizia ancora migliore è che sarà distribuita allo Stadio Sinigaglia durante la partita di lunedì. Taaac!
Per concludere
Trattoria Contemporanea
La brigata guidata da Davide Marzullo è tra le più interessanti in Italia in questo momento. Non solo per l’età media risibile di tutti i suoi membri (lo chef stesso è ancora Under 30), ma anche per il connubio azzeccato di tecnica, personalità e giocosità che si trova nei loro piatti, riconosciuto anche da un macaron della Guida Michelin. Un esempio? Il loro famoso ciuccio a forma di labbra, che arriva “sostenendo” un pre-dessert ghiacciato da “succhiar via”. O Cavolo cinese alla brace, kimchi e burro d’arachidi, tra i signature più amati di Marzullo.
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Café Thai
L’associazione tra la città di Como e la cucina thailandese vi sembra azzardata? Non se si tratta di Café Thai, dove i proprietari (e coppia sia nel lavoro che nella vita) Gianluca e Ratana offrono Tom Yam, Tom Kha, Pad Thai e altri piatti della cucina dell’ex Siam. Che poi magari, dopo aver assistito a una partita di calcio infuocata, il piccante sta bene anche nel piatto.
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Sottovoce
All’ultimo piano dell’hotel Vista Lago di Como, direttamente sul lungolago, si apre Sottovoce, il ristorante guidato dallo chef Alessandro Rinaldi, già in forza a Identità Golose a Milano. La filosofia di Rinaldi è semplice: tirare fuori l’ingrediente e renderlo principe del piatto, che si tratti di un assoluto di carciofo o di un singolo scampo servito nudo, con le sue salse a parte. E se anche l’occhio vuole la sua parte, Sottovoce e il suo infinity bar affacciato sull’acqua non vi deluderanno.
Una finestra sul lago
Nomen omen, e il panorama di Una finestra sul lago tiene fede alla promessa. Ma il ristorante aperto da Glauco Noseda con Jacopo e Nathan Martignoni non è solo vista mozzafiato: la ricerca è accurata nella selezione musicale, e poi certo, anche in cantina e nel piatto. Il merito è di chef Svet Ilie (e del suo sous Zeno Ossola) e del Pizza Chef Antonio Crea, che cura la selezione di pizze e lievitati della Finestra, mentre alle bottiglie troviamo Michele Cantarelli. E in menu? Oltre alla carta che unisce terra e lago è possibile ordinare anche dal fresh bar di pesce e dal truffle bar.
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La Terrazza Gualtiero Marchesi
Al Grand Hotel Tremezzo si porta avanti la cucina di Gualtiero Marchesi. L’affermazione non è iperbolica: Fondazione Marchesi e il suo presidente Enrico Dandolo hanno lavorato con le cucine del Tremezzo e il loro chef Osvaldo Presazzi per riproporre alla perfezione, “con lo stesso palato del Maestro” i suoi piatti più rappresentativi, dal Dripping di pesce a Riso, oro e zafferano. Ve lo raccontavamo qui.
Sogni (davvero) d’oro
Passalacqua
Come il Passalacqua non c’è quasi nessuno: sul podio della classifica 50 Best Hotels per due anni consecutivi (i primi in assoluto della guida), al primo e secondo posto rispettivamente, questa villa progettata a Moltrasio dall’architetto milanese Carlo Felice Soave è diventata uno degli hotel più lussuosi (e quotati) al mondo, risultato certificato anche dall’assegnazione di una chiave da parte della sezione Alberghi della Guida Michelin. Dal 2018 il timone è passato nelle mani della famiglia De Santis, rimanendo orgogliosamente indipendente. Del gruppo fa parte anche il Grand Hotel Tremezzo.
Vista Lago di Como
Primo hotel 5 stelle lusso di Como città, Vista Lago di Como è il risultato della ristrutturazione di un palazzo ottocentesco in stile veneziano. Le camere – anzi, le suite – sono 18 e interamente personalizzate nei dettagli e nella conformazione. La collocazione sul lungolago è strategica, e grazie all’ottima ripresa architettonica l’acustica interna non è influenzata dal via vai che anima a ogni stagione la città lombarda.
Villa d’Este
Nella Storia del lago di Como c’è Villa d’Este. Tra le principali opere di architettura del Cinquecento, circondata da 10 ettari di parco dove si possono ammirare diverse opere d’arte, la Villa era stata progettata per un religioso di Como e ha festeggiato nel 2022 il suo 150° anno di attività alberghiera. Appaiato al ristorante Veranda (oggi guidato da Michele Zambanini), Villa d’Este è uno dei riferimenti del lusso e della vita lenta italiana. Per sentirsi fuori dal tempo e immergersi nella bellezza.
… e il giorno dopo
Pasticceria Tarantola
Dicono che il buongiorno si veda dal mattino, e se si comincia la giornata da Pasticceria Tarantola l’impresa è assicurata. Ok, dovrete già mettervi in viaggio e spostarvi appena fuori città, ad Appiano Gentile. Ma la possibilità di conoscere la proprietaria, anima della sala, e di crogiolarsi nell’atmosfera di un pasticceria “come una volta” vale tutto.
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