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È resuscitato Lazzaro Santandrea, alter ego di Andrea Pinketts

Il primo libro della saga ‘pinkettsiana’ viene ristampato ed è ora acquistabile anche online, grazie all’associazione dedicata allo scrittore noir milanese

Fra Peter Pan e il Mostro di Düsseldorf, fra Mary Poppins e Mary Reilly, fra pedofili e cinefili, fra Swift e swing, la genesi della letteratura pinkettsiana. Il primo romanzo del celebre scrittore milanese Andrea G. Pinketts Lazzaro, vieni fuori torna in libreria in una nuova edizione arricchita di ben quattro contenuti speciali (“Non sono angeli”, “X”, “Mister Y” e “Consigli per gli acquisti”). La saga di Lazzaro Santandrea – acquistabile sul sito dell’Associazione a lui dedicata – investigatore improvvisato e alter ego dell’autore, inizia proprio con questo romanzo noir ricco di suspense. La sua ironia sarcastica e irriverente entra nel tessuto sociale, indagando su crimini efferati e irrisolti. Al centro della vicenda l’uccisione di un bambino a Bellamonte, in Trentino, dove Lazzaro è tornato per ritrovare sé stesso e la propria infanzia. Una fiaba d’azione dove, il Bene e il Male si scontrano e, bene o male, ne escono sconfitti. Quando i cani latrano e i maiali abbaiano, quando i nani e i giganti si incontrano nello stesso piccolo paese, allora è il caso che Lazzaro intervenga. La prefazione è di Andrea Carlo Cappi.

Andrea G. Pinketts (1960-2018), milanese, scrittore e giornalista investigativo, vincitore di varie edizioni del MystFest e di un Premio Scerbanenco, è stato insignito della medaglia d’onore dell’Assemblée Nationale de la République Française per meriti artistici e culturali. È noto sia per le sue raccolte di racconti, sia per i romanzi della chanson de geste del suo alter ego Lazzaro Santandrea, che esordisce appunto in Lazzaro, vieni fuori.

La lettera della madre di Andrea G. Pinketts 

Ad Andrea,
verranno ancora altri 2020, si perderanno nell’infinito.
Il tuo nome, tutto quello che hai dato alla letteratura, ai tuoi racconti, alle tue poesie, alle tue prefazioni, alle tue presentazioni, è qui, in primo piano, nella vita di tutti i giorni.
Ti avvolge come una grande fiamma che è alimentata dal nutrimento dei ricordi, del rimpianto, della nostalgia.
Mio amatissimo figlio, le lacrime dell’anima sono invisibili ma sono una linfa vitale che stimola il mio coraggio e la mia sopravvivenza.
Quando te ne andasti, ti dissi che non ti avrei mai detto addio.
Oggi, ancora una volta, mi viene dato da te un dono inestimabile. Le mani mi tremano, congiunte sul cuore come uno scrigno benedetto o come una presenza di un’eco che è immortale. Le schiudo e trovo il tuo primo libro edito nel 1992 “Lazzaro, vieni fuori”, il tuo personaggio imprevedibile Lazzaro Santandrea che supera i confini dell’essere perché è segnato nel tempo e non nella dimenticanza, tipicamente umana.
Ti ritrovo in ogni pagina, le tue avventure mirabolanti, dove irrompe la tua voce, forte, sicura, cinica, romantica, filosofica, caustica, irridente, autentica e me ne giunge l’eco.
Ti ho lasciato andare, tu non mi hai lasciata. I tuoi amici e collaboratori, e tutti quelli che seguiranno, dell’associazione che porta il tuo nome non ti hanno lasciato. Sono al mio fianco e mi sorreggono e fanno in modo che quanto hai lasciato non segni i confini del tempo.
I tuoi amici sono come dei fulmini che attraversano il cielo, rumorosi, coloratissimi, imperiosi, come sei tu che con il loro fulgore vuoi consolare la tua assenza, ma ti sentiamo presente, ci accompagna la tua generosità, il tuo idealismo, le tue verità.
Di questo te ne siamo sempre grati. Il cammino non si è interrotto, prosegue.
Le lacrime dell’anima di tua madre sono invisibili, appena un po’ lenite per incitarmi alla tua presenza-assenza. Ne parlerò sempre al presente e dalle lacrime dell’anima ti accompagna il mio sorriso appena un po’ svelato.

Mirella Marabese Pinketts

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