Mark Zuckerberg cerca di mantenere una posizione dominate sui social di tutto il mondo e per riuscirci sta per lanciare un servizio-clone sulla scia di Clubhouse, l’app solo vocale che ha spopolato tra chi possiede un iPhone (per ora è riservato a questi utenti e su invito).
Secondo le anticipazioni che circolano, dovrebbe chiamarsi Live Audio Rooms e sarà lanciato entro questa estate. E pare che anche la modalità “a invito” farà parte di questa funzione, come test riservato a gruppi di personaggi pubblici. In questo modo, il social network avrà la possibilità di inserirsi sul mercato e nel frattempo testate il nuovo prodotto prima di lanciarlo pubblicamente all’interno di Messenger.
Comprensibilmente, sta quindi crescendo l’attesa per l’annuncio di Facebook. L’intento, come in passato per i Reels che ricalcavano le funzionalità dell’allora emergente TikTok, è di contrastare Clubhouse, la piattaforma in cui molti utenti oggi hanno iniziato a confrontarsi nelle varie room dedicate a svariati argomenti e che a livello economico sta scalando posizioni dopo essere stata finanziata dal venture capital Andreessen Horowitz e valutata 4 miliardi di dollari. In questo momento, Clubhouse viene utilizzata da circa 12 milioni di persone nel mondo (500mila in Italia).
Naturalmente, la galassia che ruota intorno a Mark Zuckerberg (Facebook, Instagram e Whatsapp, solo per citare le piattaforme più note) ha la possibilità di scompaginare le carte, visto che potrebbe offrire numerose alternative in particolare a influencer e creator per veicolare le loro attività. Pare infatti che tramite Live Audio Room sarà possibile registrare le conversazioni per poi condividerle con chi non è riuscito a partecipare alla discussione in diretta (modalità negata attualmente su Clubhouse). Inoltre, prendendo spunto dal modello Twitch, sembra che i fan potranno supportare i loro personaggi preferiti tramite il sistema di monetizzazione chiamato Stars, che permette far guadagnare dalle dirette streaming.
Quello di Facebook, comunque, non è il primo “attacco” a Clubhouse. In passato già Twitter provò ad acquistarlo senza successo e quindi ripiegò sulla costruzione di Spaces, una funzionalità che si trova ancora in fase di sperimentazione.