In una torrida giornata estiva, osserviamo il calendario appeso alla parete. Anno 2019. Duemiladiciannove. Facciamo un rapido calcolo. Una sottrazione. Il risultato è ventidue. Il sottraendo, come facile capire, è millenovecentonovantasette. Anno 1997. Che non ci ricorda solo la fuga da New York di Snake (Iena in versione nostrana) Plissken. Ci riporta alla mente il nostro primo contatto con il mondo di Ultima Online (su cui potete mettere mano anche voi andando nell’apposito sito). Catturati dall’universo creato da Richard Garriott abbiamo visto nascere e crescere sotto i nostri occhi il genere mmorpg. Abbiamo vissuto epopee leggendarie, seguendo un percorso a tratti accidentato che, sostenuto da una community vitale e attiva, è però proseguito per oltre un ventennio. Un viaggio che, dopo un lungo periodo di pausa, sta per ricominciare…
La nascita di un eroe
Tutte le avventure hanno un protagonista. Nel nostro caso si tratta di un necromante, che incontriamo per la prima volta nella piccola cittadina di New Haven. Non sappiamo molto di lui, della sua storia, del suo passato. Conosciamo le sue abilità e i suoi tratti caratteristici base, ma non abbiamo idea di cosa potrà diventare. Una cosa è però certa. Non resterà un semplice necromante a lungo. Lo capiamo sin dal primo sguardo. Lo vediamo, è pronto a entrare in azione. È più che motivato. È frenetico nei movimenti. È impaziente. Si incammina verso la piazza e la sua attenzione viene subito richiamata da uno strano personaggio. È Sir Helper, che funge da guida a tutti i nuovi arrivati. Un fitto dialogo ricco di informazioni ed ecco che il nostro eroe si incammina verso nord. Ha deciso di fidarsi delle indicazioni che gli sono state fornite perché in fondo, se non ci si può fidare di uno che ha la parola “help” nel cognome, di chi ci si può fidare veramente? Procedendo in maniere spedita, passo dopo passo, vede avvicinarsi la sua meta. È un palazzo di dimensioni considerevoli. A prima vista solido e curato. È la dimora della gilda dei maghi. È il luogo ideale per imparare nuovi incantesimi. O, per essere sinceri, per imparare qualunque incantesimo. Inutile formalizzarsi, al momento la sua preparazione in materia è prossima allo zero. Palle di fuoco, lampi, possessione, maledizione. Tutte parole che conosce e che spesso escono dalla sua bocca. Con quali risultati? Inesistenti. Se non pessimi…
Non tutte le missioni riescono col buco
“Ho una missione per un avventuriero. Cerco un avventuriero per una missione. Qualcuno può aiutarmi?”. Queste parole interrompono l’avanzata del nostro amico necromante. Eccolo il grande momento. Ancora prima di aver appreso nuove tecniche magiche, può entrare in azione. Si avvicina con sguardo fiero e movenze decise, fino ad arrivare di fronte al suo interlocutore. Già pregusta un viaggio pericoloso, pieno di insidie e di ostacoli da superare. La realtà, è però ben diverse. “Avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti a trovare il fabbro. Non riesco a capire dove sia la sua fucina.”. L’entusiasmo crolla, ma ogni possibilità per raggranellare qualche (utilissima) moneta d’oro extra deve essere sfruttata. Una rapida ricerca ed eccoli arrivati. Dopo il pagamento, il necromante torna sulla sua strada, consapevole che quella che ha appena vissuto non è una storia da tramandare ai posteri. Giunto finalmente nella dimora dei maghi, viene accolto con un’interessante proposta. Per salire di livello e crescere nelle conoscenze dovrà recarsi a Old Haven e sconfiggere tutti i non-morti che la stanno infestando ormai da qualche tempo. Questa può essere la svolta che stava cercando. Dopo aver fatto scorta di reagenti, parte verso le terre orientali, senza sapere di preciso cosa lo attenderà. Quello che si trova di fronte dopo una breve camminata è uno scenario cupo, oscuro e tetro. Un gruppo di scheletri attacca, ma viene facilmente sconfitto. Un paio riescono a scappare. Non hanno fegato, pensa sorridendo per la geniale battuta. Mentre rientra in città per ritirare la meritata ricompensa, un pazzo grida a squarciagola “conosci te stesso e diventerai un vero guerriero”. Il nostro eroe si ferma a guardarlo e riflette su quanto ha appena fatto. E su quanto ancora dovrà fare. Un dubbio lo assilla. Ne vale la pena?
Un viaggio da affrontare?
Trovare una risposta alla domanda che si è posto non è facile. È consapevole di essere in un mondo leggendario. Di essere parte di un universo in costante movimento, che si evolve e si trasforma in continuazione. È però anche consapevole che, forse, è arrivato tardi a Britannia. Che probabilmente il momento di massimo splendore è passato. Che la quantità di eroi con cui interagire si sta riducendo, e che per trovare un po’ di movimento potrebbe essere necessario abbandonare i lidi gestiti dagli ufficiali del regno per emigrare in terre libero. Riflettendo su tutte queste cose, capisce che ora come ora il prezzo da pagare è per lui troppo alto. Però è incuriosito, molto incuriosito. Per questo motivo, continuerà a girovagare per valutare la situazione, pur sapendo che senza versare l’obolo mensile all’imperatore sarà in parte limitato nelle azioni a sua disposizione. Sono i suoi pensieri. E sono anche i nostri pensieri. Davanti allo schermo annuiamo con convinzione. Chiudiamo la finestra di gioco e guardiamo il desktop. Non abbiamo intenzione di sottoscrivere l’abbonamento necessario per giocare a Ultima Online. Ma l’icona di Endless Journey resterà lì, sicura di essere cliccata di tanto in tanto. Ed è questo quello che ci sentiamo di consigliare di fare. Ai neofiti, o anche a chi lo ha provato in passato. Di scaricarlo. Di dargli una possibilità. Perché magari farete come noi, e vi “accontenterete” della versione gratuita. O magari lo cancellerete. Me c’è anche la possibilità che ne veniate catturati. E che vi ritroviate a giocarlo ore, giorni, messi… o addirittura per i prossimi ventidue anni!