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Abbiamo messo sotto torchio gli sviluppatori di Dreams

Tutti i segreti del sogno di Media Molecule e di tutti i creativi: ne abbiamo parlato con Abigail Heppe e Tom Dent

Abbiamo messo sotto torchio gli sviluppatori di Dreams

Dreams è al momento in fase di early access. La versione definitiva del titolo Media Molecule dovrebbe essere lanciata nel corso del 2019.

Fantasia,
macchina eccezionale,
che ci porta,
dove non si può andare,
anche ventimila leghe,
sotto il mare.
(Fantasia – Edoardo Bennato)

La fantasia permette davvero di raggiungere qualunque luogo, non importa che sia reale o fittizio. La fantasia permette davvero di vivere qualunque tipo di avventura, di situazione, di storia. Ma, in alcuni casi, può servire uno strumento in grado di incanalarla nella giusta direzione. Uno strumento capace di trasformare un’idea, un’intuizione, una trovata (magari anche la più folle possibile) in qualcosa di reale e di concreto. Dreams è, almeno per il mondo dei videogiochi, quello strumento. La creatura di Media Molecule, al momento in fase di Early Access su PS4, è un enorme contenitore di risorse che possono essere utilizzate proprio per sprigionare la propria fantasia o, come lascia intendere il nome stesso, i propri sogni. Un mastodontico editor che mette a disposizione decine di opzioni e che, pur con qualche ovvia limitazione, può essere plasmato a proprio piacimento. Ore e ore possono essere spese per modellare qualcosa di unico, così come per esplorare i mondi creati da altri utenti tramite un comodo sistema di condivisione. Per saperne di più, nel corso della Milano Games Week abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Abigail Heppe (Communication Manager) e Tom Dent (Community Manager) di Media Molecule.

Facendo un giro all’interno di Dreams, ma soprattutto provando le varie creazioni del team di sviluppo e degli utenti, l’impressione è che si disponga davvero di una totale libertà d’azione. Possiamo quindi dire che l’unico limite in Dreams è la fantasia?

Abigail: sì, direi di sì. È vero che ci sono alcuni limiti tecnici negli strumenti che un utente può utilizzare, ma tutto ciò è studiato per permettere alle persone di fare le stesse scelte che noi facciamo come sviluppatori e agevolarle nella creazione del proprio mondo. Credo che Dreams sia una sorta di microcosmo per l’industria dei videogiochi , ma senza rischi. Un posto in cui la gente può sperimentare liberamente e creare cose che non sono ancora state viste su una piattaforma digitale.

Tom: una delle domande che ci vengono fatte più spesso dalla gente è “senti, come faccio a fare questo?”, e la nostra risposta è: dipende da te. Dipende dalle tue abilità con gli strumenti che abbiamo messo a disposizione in Dreams. Tutto è nelle mani, e nella mente, del giocatore.

Dreams offre una notevole libertà d’azione che riguarda sia la componente strutturale che quella artistica.

Fornendo agli utenti un editor così ricco di opzioni, è possibile anche che qualcuno lo utilizzi per creare qualcosa di diverso da un videogioco. Dreams può essere un strumento per produrre opere d’arte digitale, video musicali o altre esperienze interattive?

Tom: sicuramente sì. Il team ha svolto un lavoro incredibile per fornire tutti gli strumenti necessari per creare qualcosa di unico, non limitandosi solo all’aspetto strutturale ma anche alla parte visiva e a quella sonora.

Abigail: abbiamo visto dei video musicali. Abbiamo visto persone suonare musica dal vivo e dare vita a una vera e propria performance. Abbiamo visto musei d’arte digitale.

Tom: alcune persone lo hanno utilizzato anche per creare un proprio portfolio. Ci sono persone che lo utilizzano come strumento per creare degli sketch e vedere come un’idea può trasformarsi in qualcosa di reale.

Abigail: poi ci sono persone che lo utilizzano semplicemente per dipingere.

Tom: sì, una delle cose più spettacolari in cui ci siamo imbattuti di recente è un utente che ha creato una serie di ritratti, tra cui anche quello del nostro art director, che ovviamente era molto orgoglioso della cosa.

All’interno di un gioco l’audio ricopre un ruolo importante. Contribuisce a creare l’atmosfera ed è parte integrante dell’esperienza. Come è gestita la creazione di contenuti audio in Dreams?

Abigail: la creazione della musica in Dreams avviene attraverso una workstation digitale. Uno degli obiettivi di Dreams è di creare un qualcosa che sia utilizzabile dalle persone che non hanno nessuna esperienza a livello tecnico, ma sufficientemente profondo da soddisfare le esigenze di chi è alla ricerca di qualcosa di più complesso e che permetta ai nostri compositori e al nostro team audio dare vita alla componente sonora. Quindi, se non hai mai suonato uno strumento prima d’ora e vuoi entrare nel mondo di Dreams, abbiamo tutta una serie di clip musicali che puoi utilizzare e unire per creare nuove tracce. Oppure ci sono gli strumenti musicali. Proprio come nella vita reale, puoi iniziare a pestare su una batteria anche se non sai in maniera precisa cosa stai facendo. Abbiamo anche inserito sintetizzatori e strumenti che hanno un suono molto cool, così con poche note si possono ottenere effetti accattivanti e interessanti. Chi invece è preparato e appassionato, dispone di un pacchetto completo che permette di creare brani regolando ogni singolo parametro. Come ho già detto, volevamo uno strumento utilizzabile dal team, ma anche da chi vuole imparare qualcosa di nuovo comodamente seduto sul divano di casa.

Sparatutto, platform bidimensionali e tridimensionali, video musicali, opere d’arte. Con Dreams tutto è possibile.

Vedendo la quantità e la qualità dei mondi creati, appare evidente come Dreams abbia riscosso già nella sua fase di early access un notevole successo. Vi aspettavate una risposta del genere dalla community?

Abigail: in tutta onestà non sapevamo cosa aspettarci e la nostra principale preoccupazione era se le persone avrebbero utilizzato Dreams. Non pensavamo a cosa sarebbe potuto succedere dopo sei mesi, solo a come sarebbe stato accolto e se sarebbe stato utilizzato. Se devo pensare ora a cosa sarà possibile creare in un anno… devo ammettere che non ne ho idea. Uno dei nostri programmatori della sezione audio sta utilizzando Dreams durante dei rave party. In pratica tramite Dreams codifica musica dal vivo. Non solo, crea anche gli sfondi, perché Dreams è anche uno strumento visivo. In questo modo può essere il VJ della sua stessa performance. E per noi questa era una cosa impensabile sei mesi fa.

A proposito di “utilizzi alternativi”, in particolar modo per quanto riguarda la community, c’è qualche creazione che vi ha sorpreso in maniera particolare?

Tom: una delle cose che preferisco è il fatto che il team sta lavorando a Dreams da molto tempo, ma che malgrado questo ci sono creazioni della community capaci di sorprendere. Ricordo lo stupore di uno dei nostri art director quando ha visto che un utente aveva realizzato dei trucchi di magia e delle illusioni ottiche. Una possibilità che non era mai stata presa in considerazione. Oppure quando, di fronte a un vero e proprio dipinto, alcuni membri del team si sono trovati a pensare a come fosse possibile creare una cosa del genere. Possiamo tranquillamente dire che ci sono cose che vengono pubblicare dagli utenti che sorprendono anche gli sviluppatori.

Abigail: settimana scorsa, per esempio, abbiamo fatto vedere un mondo al nostro direttore tecnico, che ha lavorato alla realizzazione del motore di gioco, e la sua risposta è stata “questo non dovrebbe essere possibile, non so come siano riusciti a farlo”. C’erano tipo tre programmatori che si sono riuniti per cercare di capire come tutto questo fosse possibile. Era una sorta di portale che permetteva di muoversi tra diversi mondi e quando passavi in un nuovo mondo il precedente spariva. Quindi per rispondere alla tua domanda, sì, ci capita di essere positivamente sorpresi, e speriamo continui a succedere.

Alle creazioni del team di Media Molecule si affiancano decine (centinaia?) di creazioni degli utenti. Alcune sono davvero strabilianti.

 

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