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Bari su Fortnite? Epic ti banna a vita

Un pro-player britannico non potrà mai più giocare al suo gioco preferito perché beccato a fare uso di cheat. A difesa del giovane interviene anche la madre: “Mio figlio è distrutto”

La notizia ha spaccato la community in due tra chi reputa troppo severa la sanzione e chi plaude alla punizione esemplare.

Il giocatore britannico Jarvis “Jarvis” Kaye dell’organizzazione eSportiva FaZe Clan ha ricevuto un ban a vita da Fortnite Battaglia Reale per aver trasmesso in streaming una partita dove faceva uso di “cheat”, ossia dei trucchi che permettono di barare nel gioco. Nel caso specifico, Jarvis avrebbe usato un cheat chiamato “aimbot”, che permette di mirare automaticamente ai nemici senza fare alcuno sforzo.
La reazione di Epic Games è stata severissima e immediata e sulla testa dell’incauto adolescente è calato un ban perpetuo dal gioco e da tutte le competizioni a esso dedicate: “La nostra politica è di tolleranza zero con chi fa uso di cheat. Quando qualcuno utilizza gli aimbot o altri cheat per barare rovina il gioco a tutte quelle persone che invece partecipano onestamente”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda in merito alla questione, che in poche ore è diventata un vero e proprio caso all’interno community di Fortnite.
A difesa di Jarvis va detto che il giovane diciassettenne non stava partecipando a nessuna competizione ufficiale, ma aveva fatto ricorso ai cheat solo per creare un video divertente. A nulla però sembrano essere valse le sue scuse, presentate in lacrime attraverso un video su YouTube. Neanche gli appelli di diversi altri giocatori, tra cui il popolarissimo Ninja, sembrano aver avuto effetto su Epic, mentre il FaZe Clan accusa l’azienda addirittura di aver “distrutto la vita di un ragazzo di 17 anni”.
 L’ultimo atto della vicenda vede coinvolta anche la madre del giovane, Barbara Khattri, che in un’intervista al Daily Mail parla di una punizione troppo severa: “Jarvis ha fatto un errore e lo ha ammesso. Ma la comunità dei videogiocatori deve riconsiderare il modo in cui tratta le persone. [Mio figlio] è distrutto. Ama quel gioco. Non è cattivo e penso che per ogni errore, a meno che non provochi del male fisico a qualcuno, dovrebbe essere concessa una possibilità di rimediare”.
Tante scene per nulla? Non proprio. Sempre secondo il Daily Mail, Jarvis negli anni avrebbe accumulato qualcosa come due milioni di euro dalla sua attività professionistica su Fortnite. Insomma, non si tratta solo di uno sbarbatello che ha perso il suo passatempo preferito, ma della prospettiva di una carriera milionaria andata in fumo per una stupidata. C’è davvero da piangere.

Spesso il confine sottile tra gioco e attività professionale vera e propria trae in inganno queste giovanissime nuove stelle dell’eSport.

 

 

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