Metacritic, se non lo sapete, è un sito che convoglia tutte le più attendibili recensioni del mondo, in tema di musica, cinema e videogame, mediandone i voti e ottenendo così il famigerato “score”. Un voto dunque globale, espresso in centesimi, verso cui guardano con speranza i fruitori d’intrattenimento digitale. E con terrore i produttori, perché beccarsi un “Metacritic” sotto il 70 rischia sempre di far crollare le vendite.
C’è da dire che, statisticamente, è molto più frequente vedere votazioni verso il basso che verso l’alto, specie nel variopinto e ballerino mondo dei videogame, dove ci sono tremila fattori diversi da considerare in fase di recensione, che portano a valutazioni spesso discordanti su un medesimo titolo.
Ed è così che, guardando la classifica dei videogame con il più alto Metacritic di sempre, al primo posto troviamo The Legend of Zelda: Ocarina of Time (1998) con una votazione di 99, seguito da uno stuolo di titoli da 98. È curioso notare che, fino a oggi, il più recente di questi era Grand Theft Auto IV, del 2008. Fino a oggi, certo. The Legend of Zelda: Breath of the Wild, titolo di lancio della nuova console Switch di Nintendo (ma disponibile anche per la vecchia WiiU), sta ottenendo tanti e tali di quei consensi che, al momento, il suo Metacritic è di 98. Un successo prevedibile, anche se pochi avrebbero pensato a una portata del genere.
Ora, che te ne freghi di videogiochi oppure no, funziona un po’ come To pimp a butterfly di Kendrick Lamar: può anche non piacerti il rapper californiano, ma riconosci che questo è un grande album, tanto che ha un Metacritic di ben 96. E lo stesso dicasi, perché so che te lo stai chiedendo, del film che guida la classifica dei voti più alti: potresti pure fingerti fighetto e non amare Il Padrino (Metacritic 100!), ma ci vorrebbe del fegato a non considerarlo un grandissimo film.
Ecco, il nuovo titolo della saga di Zelda è un po’ il Kendrick Lamar o Il Padrino dei videogiochi: un predestinato, una leggenda che van ben oltre l’umana comprensione. Soprattutto, come viene definito in gergo, è una “killer app”, cioè un titolo che, da solo, vale l’acquisto della nuova console di Nintendo (la versione per WiiU, pur eccellente, non offre la medesima definizione grafica e quindi è un passetto indietro). Se questo non basta a convincerti dell’acquisto, eccoti 10 ottime ragioni per rompere il porcellino di terracotta e dare sfogo ai tuoi istinti videoludici.
1. È il primo Zelda fisso-portatile
Fino a oggi hai giocato ad alcuni episodi di Zelda davanti al televisore, e ad altri su console portatile. Switch, la nuova console di Nintendo, unisce i due mondi: ti godi il gioco in salotto, in alta definizione, e poi quando ti scappa la pipì estrai l’unità portatile e continui la partita seduto sul trono reale.
2. È il primo open-world della serie
Ok, gli intenditori ti diranno che non è vero, che è un tipico Zelda con tanta libertà in più. Ma la componente esplorativa è così forte e maestosa, e ti offre così tante opzioni, che non ci metterai molto a voler chiedere cittadinanza in questo mondo.
3. Non devi essere un fan
Che tu abbia giocato a un capitolo di Zelda, oppure no, questo fa comunque al caso tuo. Le connessioni coi precedenti episodi sono molteplici, ma sono messe lì più come chicca per i fan che come elemento necessario a godersi il titolo. Se sei un profondo conoscitore del mondo di Hyrule, quindi, ti divertirai a scoprire questi legami, in caso contrario procederai comunque a spron battuto e senza intoppi.
4. I combattimenti sono fighi
Diciamo che il sistema di combattimento, in quasi tutti i capitoli della serie, era piuttosto immediato e, per questo, grossolano. Breath of the Wild richiede dedizione: non solo perché gli avversari si adattano al tuo stile e ti fanno ben presto il deretano a strisce, ma soprattutto perché le armi si usurano. Usale troppo, e si romperanno. E con un manico in mano vediamo un po’ che fai. Perché hai pensato subito a una cosa sconcia?
5. Perché era un Farmville
Per rivoluzionare la serie, Nintendo è tornata al passato. In tutti i sensi: il produttore del gioco, Hidemaro Fujibayashi, ha raccontato che ha preferito sperimentare le meccaniche di gioco su un prototipo in due dimensioni, che utilizzava la grafica del primissimo capitolo della serie (anno 1986!). Questo per tenere fede allo spirito originale e assicurarsi che il gioco fosse divertente a prescindere dalla dotazione tecnica. In pratica, pareva Farmville, ma già prometteva meraviglie.
6. Selvaggio allo stato puro
Come ogni capitolo di Zelda, il titolo è letteralmente atono col contenuto: Breath of the Wild ti mostra la natura nella sua magnificenza e pericolosità. Montagne altissime da scalare per il solo gusto di arrivare in cima, ma guai a scivolare in un crepaccio. Animali feroci da osservare, ma guai a infastidirli. Insomma, “Wild”.
7. Non ha una storia scema
Ok, qui ci tiriamo addosso l’odio dei fan Nintendo (di cui faccio segretamente parte), ma la serie Zelda non è che sia mai stata un trionfo di sceneggiatura. Questo capitolo spariglia le carte: l’avventura parte in modo timido, e poi scopri che, volendo seguire il filone narrativo principale, verrai calato in una trama misteriosa che ruota attorno a un oggetto molto, molto, particolare.
8. È un gioco da Masterchef
Recuperare energia, in Breath of the Wild, non è immediato. Devi passare un po’ di tempo, per esempio, a raccogliere ingredienti e cucinare. Di fatto, nel nuovo Zelda smanetti per creare anche dei deliziosi manicaretti che, a seconda della complessità, ti fanno recuperare più o meno energia. Abbiamo trovato il regalo di compleanno per Cracco.
9. Perché è un investimento
Facciamo i conti della serva. Un Nintendo Switch costa circa 320 euro. Il gioco ne costa 70. Dieci euro di bibite e patatine e fanno 400 euro. So che è stupido pensare all’acquisto di una console per UN titolo specifico, ma devi sapere che, stando alcuni giocatori, servono circa 20 ore per visitare, e nemmeno per bene, 3 continenti del gioco. Se consideri che i continenti sono ben 15, parliamo di almeno un centinaio di ore di divertimento. Fanno 4 euro l’ora, come un cinema low cost. E alla fine, comunque, ti ritrovi una signora console. Se sei un tipo da metterla sul piano economico, è un gioco imperdibile.
10. Perché ha una soundtrack che non immagini
Se leggi questo sito, la musica t’interessa. Bene, sappi che, a livello compositivo, la soundtrack di questo titolo è semplicemente epica. Composta da Manaka Kataoka (Animal Crossing e Super Smash Bros, tra gli altri) e Yasuaki Iwata, ha temi orchestrali che ti faranno spesso venire voglia di chiudere gli occhi per goderteli. Vedi di non farlo nel bel mezzo di un combattimento.