Gamestop e Coronavirus: «siamo un servizio essenziale» | Rolling Stone Italia
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Gamestop e Coronavirus: «siamo un servizio essenziale»

C’è voluto l’intervento delle autorità locali, ma alla fine la nota catena è stata costretta a chiudere tutti i suoi punti vendita in California e Pennysilvania per l’emergenza Covid-19

Gamestop e Coronavirus: «siamo un servizio essenziale»

Al momento i negozi della catena fuori dagli stati in cui è stato imposto il lockdown dovrebbero essere aperti solo per consentire il ritiro delle prenotazioni. (Immagine: GameStop Careers Twitter)

In Italia i punti vendita della catena GameStop, così come le altre attività commerciali ritenute non essenziali, sono chiusi dallo scorso 15 marzo in ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni messe in atto dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus. Tuttavia, la dirigenza americana dell’azienda sembra non aver obbedito con altrettanta solerzia ai medesimi provvedimenti emanati dagli stati della California, della Pennsylvania e di New York.

Come riportato da Kotaku e DualShockers, in seguito all’emanazione dei decreti di chiusura nei tre stati, i dipendenti dell’azienda sono stati invitati dalla dirigenza, per mezzo di una circolare interna, a tenere i negozi aperti e a giustificarsi con le autorità competenti presentandosi come un “servizio essenziale”.
In questa categoria, come ben sappiamo, rientrano tutti quegli esercizi commerciali che forniscono beni primari e quindi alimentari, farmacie e via dicendo. Nella nota di cui Kotaku è entrata in possesso possiamo leggere: «I prodotti che vendiamo permettono e migliorano l’esperienza dei nostri clienti che lavorano da casa. Per questo crediamo che GameStop possa essere classificato come un rivenditore essenziale, e possa quindi rimanere aperto in questo periodo». La cosa ha chiaramente scatenato un’ondata di indignazione e le reazioni dei governi locali, che minacciano multe salatissime o addirittura la revoca della licenza nei confronti dell’azienda.
Dopo la stretta, la catena si è vista costretta a chiudere tutti i punti vendita in California e Pennsylvania, mentre sembra che la situazione non sia ancora chiara per quanto riguarda quelli di New York.

GameStop è in perdita ormai da diversi anni e l’unica speranza di ripresa al momento è riposta nell’arrivo della nuova generazione di console a fine anno. Tuttavia, nell’eccezionale situazione di incertezza in cui ci troviamo al momento, qualche analista ha già ipotizzato che anche la next-gen potrebbe essere rimandata. A farne le spese per primi, ovviamente, sono come sempre i dipendenti, che dopo aver subito i licenziamenti, i tagli del personale, e la quasi totale assenza di misure di sicurezza sul lavoro durante l’emergenza, ora per mantenere il posto sono persino costretti a prendere in giro le autorità.

Molti clienti di GameStop che hanno ordinato DOOM Eternal e Animal Crossing: New Horizons, in uscita questi giorni, si sono visti costretti a cancellare la loro prenotazione.