10. ASTRO BOT Rescue Mission SIE Japan Studio
Uno dei gioielli nascosti dell’anno, derivato per volontà di popolo da un minigioco di The Playroom VR per PlayStation. Astro Bot è un platformer in stile Nintendo ma sulla PS4, con tutta l’inventività e l’incanto di un viaggio intergalattico in un mondo (anzi, molti mondi) costruito intorno al giocatore. Insieme a Tetris Effect, il primo vero motivo per comprare il VR di Sony.
9. Below Capybara Games
Arrivato in sordina alla fine dell’anno, dopo mezzo decennio di sviluppo (di solito non è un buon indizio), Below è un’altra bella sorpresa. Prima di tutto perché non tratta il giocatore come un ebete, ma lascia che sia lui stesso a scoprire che cosa deve fare e come. Difficile e a tratti snervante, ricorda il primo glorioso Zelda e ha un introduzione lunghissima e geniale.
8. Octopath Traveler / Ni No Kuni II Square Enix, Aquire / Bandai Namco, Level 5
Per presentare il nuovo gioco di ruolo alla giapponese per Nintendo Switch, il produttore Masashi Takahashi è stato delicatissimo: «è il nuovo Final Fantasy VI», cioè il successore spirituale di uno dei giochi più amati di sempre. Beh, Octopath Traveler non è il nuovo FFVI, ma un bell’esperimento in uno stile che sembrava definitivamente scomparso, con una direzione artistica azzeccatissima e super-retrò. Imperdibile per chi ha nostalgia dell’era a 16bit.
Evan, erede al trono di Gatmandù (avete capito bene) va in esilio per non fare la brutta fine di suo padre. La sua missione sarà fondare un nuovo regno, dove regni la pace tra i popoli. Trattandosi di un RPG giapponese la trama è più complicata di così, pure troppo, ma la bellezza di questo gioco, firmato da artisti dello Studio Ghibli di Miyazaki, giustifica tutto. Una gioia per gli occhi e musiche straordinarie per il Premio Tenerezza 2018.
7. Assassin’s Creed: Odyssey Ubisoft Quebec
Diciamolo subito e chiaramente: Assassin’s Creed Odyssey non è un gioco di assassini. Non è nemmeno il videogioco di 300, o un museo interattivo. È uno splendido GDR action ambientato in un mondo enorme e tutto da calciare, com’è giusto che faccia un vero spartano. Nonostante sia il milionesimo capitolo di una saga che fa sempre più fatica a riconoscersi, Odyssey è una delle sorprese dell’anno.
6. Marvel’s Spider-Man
Oltre a essere l’Uomo ragno simulator più credibile di tutti i tempi, tra passeggiate sospesi tra grattacieli e terribili battutine da adolescente, Marvel’s Spider-Man è maledettamente divertente. Il combattimento, il ritmo della narrazione, le attività secondarie: tutto nel gioco di Insomniac Games funziona alla perfezione e in grande stile. E poi, dai: volete mettere Manhattan al tramonto?
5. Return of the Obra Dinn 3909 LLC
Un altro prodigio di storytelling dopo lo splendido Paper Please (2013) firmato Lucas Pope, che questa volta stravolge il genere investigativo portandoci all’inizio dell’Ottocento su una nave il cui equipaggio è sparito misteriosamente. La grafica al negativo e il gameplay innovativo fanno di questo titolo uno dei migliori esempi delle possibilità narrative dei videogame. Confermando la vitalità della scena indie.
4. Forza Horizon 4 Playground Games
A spasso per la campagna inglese, con la natura che cambia allo scorrere delle stagioni, a bordo di decine di auto perfettamente riprodotte, a caccia della sfida più eccitante sullo sterrato o sull’asfalto, sulla neve o attraverso i boschi, in gara contro il tempo e le altre auto, ma anche contro hovercraft, treni, e altri giocatori. Vi basta? Forza Horizon 4 è il migliore videogame di corse in circolazione: non sarà il più realistico ma ha sempre qualcosa per tutti, senza scontentare nessuno.
3. Fortnite Epic Games
Nonostante sia tutto tranne che perfetto, Fortnite è spuntato in moltissime classifiche specializzate sui migliori videogame di questo 2018. Il motivo, in realtà, è semplice: il free-to-play di Epic Games è il prodotto più influente dell’ultimo periodo, e ha dato fortuna alla famigerata modalità Battle Royale, che è diventata imprescindibile anche per un blockbuster come il nuovo Call of Duty. Impossibile ignorarlo.
2. God of War Santa Monica Studio
Prima dei combattimenti brutali e appaganti, della grafica che lascia senza fiato, dei nemici monumentali e del respiro epico che non ti abbandona mai, God of War è una storia. Quella di un figlio che ha perso la madre e di un uomo che non sa (ancora) essere un padre. Il rilancio di una delle serie più popolari, violente e machiste in circolazione rappresenta il punto di svolta di un’industria che oggi è cresciuta insieme ai suoi autori e al suo pubblico. E il rapporto di crescente affetto tra Kratos e suo figlio Atreus è uno dei picchi emotivi raggiunti da questo medium.
1. Red Dead Redemption 2 Rockstar Games
“Siamo delle cattive persone, signora. Ma non siamo come loro”. A parlare è Arthur Morgan, un fuorilegge, e “loro” sono gli uomini di una gang rivale, gli O’Driscoll, che hanno appena commesso una delle atrocità che nel vecchio West costituivano una faccenda quotidiana, soprattutto in quello di Red Dead Redemption 2. Per chi era distratto, stiamo parlando del gioco più complesso, ambizioso e realistico mai realizzato. È frutto di uno sforzo che non ha paragoni in questa industria, con una storia meravigliosa sospesa tra Deadwood e un film di Tarantino. Insieme a God of War, il gioco da mostrare a chi è ancora scettico sull’importanza culturale dei videogame.