La guerra è da sempre un elemento di ispirazione dei videogiochi. Esistono decine di titoli che riproducono, in toto o solo in parte, i più importanti conflitti bellici che hanno caratterizzato la storia dell’umanità. Uno sguardo al passato che parte dall’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri. Da questo enorme calderone, abbiamo estratto dieci giochi che per ambientazione, situazioni, tematiche e mezzi a disposizione, possono essere considerati “moderni”. Un viaggio tra fantasia e realtà, tra esperienze di gioco leggere e veri e propri pugni nello stomaco, in cui non manca il divertimento, così come non mancano importanti spunti di riflessione.
10. War Thunder
War Thunder è un gioco adatto a chi bada al sodo. A chi ama i titoli che non sono caratterizzati da un realismo spinto al massimo. A chi non vuole perdersi in lunghe sequenze di intermezzo, ma che predilige entrare subito nel vivo dell’azione. Si parte da basi piuttosto semplici, per dare vita a scontri intensi che si susseguono sia ad alta quota che a terra. Il divertimento è garantito, così come la varietà. La mole di carri armati e di aerei tra cui scegliere è davvero elevata, con una doverosa precisazione. Trattandosi di un titolo free-to-play, molti mezzi sono disponibili solamente mediante acquisti in game. Un limite comunque sopportabile per chi vuole semplicemente divertirsi senza troppo impegno.
9. Close Combat: First To Fight
Close Combat First To Fight appartiene alla categoria degli sparatutto che unisce azione e strategia. È un titolo che richiede attenzione e pianificazione, ma che non manca di momenti intensi e di scontri a fuoco all’ultimo proiettile. A capo di una squadra di Marines siete stati inviati in Libano dalle Nazioni Unite a fronteggiare una crisi interna, con diverse fazioni pronte a combattere per conquistare il comando. L’esperienza di gioco è abbastanza gratificante, con una interessante riproduzione delle dinamiche di squadra e la possibilità di impartire ordini ai propri commilitoni. Difetti? A tratti l’intelligenza artificiale palesa qualche limite e, soprattutto, il passare degli anni (si tratta, ricordiamo, di un titolo del 2005) non è stato particolarmente clemente per quanto riguarda il comparto tecnico.
8. Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior è un titolo che, visto di sfuggita, potrebbe sembrare ben diverso da quello che in realtà è. Guardandolo distrattamente appare infatti come un classico sparatutto di ambientazione bellica, in cui debellare l’ennesima minaccia terroristica. In realtà si tratta di un’esperienza differente, che affonda le sue radici nella strategia piuttosto che nell’azione pura e diretta. Nel corso del gioco non avrete infatti modo di premere una sola volta il grilletto, ma demanderete questo compito ai vostri compagni di avventura. Come un vero caposquadra impartirete ordini, procedendo con cautela copertura dopo copertura. Un’interessante variazione sul tema, ancora gradevole a quindici anni dalla sua uscita.
7. Command & Conquer: Generals
La serie di Command & Conquer ha dato vita a grandi classici del genere strategico, proponendo una struttura sempre ricca di opzioni e piuttosto varia. Generals trasporta tutte le caratteristiche tipiche della saga in un contesto assimilabile al mondo in cui viviamo e, pur con qualche concessione a livello tecnologico, può essere considerato un titolo bellico di ambientazione moderna. Tre fazioni sostanzialmente diverse tra loro, gli Stati Uniti, la Repubblica Popolare Cinese e l’Esercito di Liberazione Globale si affrontano in un conflitto in cui le armi più importanti sono la capacità di pianificare le proprie mosse e di prevedere quelle del nemico. Un classico, il cui sequel è stato (purtroppo) cancellato in fase di produzione nel 2013.
6. Command: Modern Operation
Command: Modern Operation, nuovissimo titolo di Slitherine, ha tutte le carte in regola per diventare un grande classico del genere. Lo abbiamo inserito nella “zona Europa League” della classifica solamente per la presenza di qualche bug di troppo e perché richiede davvero tanto, tanto, tantissimo tempo per essere compreso e sfruttato in tutte le sue (enormi) potenzialità. Si tratta di un simulatore tattico che permette di ricreare scontri di ogni genere, partendo da schermaglie aeree fino a battaglie navali. La notevole quantità di opzioni e la mole di variabili da tenere in considerazione rappresentano un sogno divenuto realtà per i fini strateghi, e metteranno invece in crisi chi preferisce avere il controllo diretto delle operazioni belliche.
5. ArmA 3
ArmA 3 non è un classico sparatutto in prima persona. Non è uno di quei titoli in cui, fucile alla mano, si può correre come dei pazzi schivando pallottole e massacrando nemici. È un vero e proprio simulatore bellico, che ha nel realismo delle situazioni uno dei suoi principali punti di forza. Ambientato nella fittizia Repubblica di Altis, il titolo di Bohemia Entertainment propone una struttura open world ricca di opzioni, in cui pianificazione e strategia sono fondamentali per riuscire a portare a casa la pelle. Curatissima la balistica delle armi, che varia in maniera sensibile da modello a modello, ed elevato il numero di mezzi di trasporto a disposizione. Un’esperienza dura, intensa e impegnativa.
4. Insurgency: Sandstorm
Come l’appena citato ArmA 2, anche Insurgency: Sandstorm è un titolo che approccia la guerra con assoluto realismo, e pone i giocatori all’interno di un contesto in cui sono i dettagli a fare la differenza tra la vita e la morte. Si tratta di una scelta stilistica ben precisa, che potrebbe scoraggiare i neofiti del genere, ma che trasmette sensazioni uniche una volta entrati in sintonia con l’esperienza di gioco. La tensione costante, la necessità di mirare con la massima precisione, l’importanza di muoversi con assoluta cautela (un solo colpo può essere sufficiente a uccidere un nemico… o a morire) sono compagne costanti per tutta la durata di una partita. E poi, quando tutto sembra sotto controllo, c’è sempre il rischio di essere abbattuti dal “fuoco amico”. Perché in Insurgency: Sandstorm, i proiettili sono tutti letali, non importa da che arma provengano.
3. Defcon
Non sappiamo cosa sia successo. Non conosciamo i motivi dell’escalation bellica, e probabilmente non li scopriremo mai. Una cosa però è certa. Defcon propone una guerra in scala mondiale destinata a cambiare per sempre il destino del pianeta terra. Una sorta di WarGames (storico film del 1983) in cui, particolare non trascurabile, le testate nucleari lasciano davvero i silos dirette verso i propri obiettivi. Ogni partita, con un massimo di sei giocatori umani, si sviluppa con un incedere preciso, partendo da uno stato di calma apparente (Defcon 5) da sfruttare per posizionare il proprio arsenale fino al vero e proprio inizio del conflitto. Una rapida escalation in cui la strategia è fondamentale per annientare le difese avversarie e reclamare il dominio sul mondo. O su quello che ne resta.
2. This War Of Mine
This War Of Mine è un titolo bellico a dir poco insolito. L’avventura di 11 Bit Studios mostra infatti la guerra dal punto di vista dei civili, che devono cercare di sopravvivere tra mille insidie. Ispirato a esperienze dirette vissute dagli sviluppatori, cresciuti all’epoca dell’assedio di Sarajevo, è un gioco a dir poco impegnativo. Sotto tutti i punti di vista. Riuscire a giungere alla fine del conflitto è molto difficile, a causa di una struttura piuttosto punitiva che richiede una perfetta pianificazione e che costringe in particolari situazioni a prendere decisioni dolorose. Dividere le proprie risorse con altri superstiti, depredare una casa, uccidere o fuggire? Questi sono solo alcuni dei quesiti da affrontare durante una partita, e che possono riassumersi in un’unica domanda: Quale è il prezzo che siete disposti a pagare per salvarvi?
1. Call Of Duty: Modern Warfare
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare nella nostra recensione, Modern Warfare è un gioco spettacolare. È estremamente divertente nella modalità multigiocatore e, al contrario di quanto successo con altri episodi della serie Activision, riesce a centrare in pieno il bersaglio anche nella sua componente single player. Una storia ambientata ai giorni nostri, nella fittizia regione dell’Urzikistan, in cui è evidente l’ispirazione a situazioni ed eventi reali avvenuti nei recenti conflitti in Siria, Iraq e Afghanistan. L’aggiunta del fattore emotivo, con momenti intensi e crudi, conferisce alla trama un tono più adulto e la smarca dai classici cliché “buoni contro cattivi”. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di guerra virtuale.