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Il venerdì nero di Ubisoft: risultati commerciali deludenti e giochi rimandati

L’ultimo report finanziario tratteggia un quadro poco convincente per gli investitori, che bocciano la compagnia francese facendola crollare in borsa del 30%

Ubisoft sembra ha scoperto, nel peggiore dei modi, che il rilascio serrato di nuovi capitoli per un gioco multiplayer online non è una buona strategia. In foto: Ghost Recon Breakpoint.

Lo scorso venerdì è stato sicuramente uno di quelli che verrà ricordato a lungo dalle parti di Ubisoft, e purtroppo non per i motivi che si potrebbero sperare. Dopo aver rivelato i risultati di vendita decisamente deludenti di diversi dei titoli pubblicati negli ultimi mesi, il publisher francese ha anche deciso di annunciare che Watch Dogs: Legion, Rainbow Six Quaratine, Gods and Monsters e Skull & Bones saranno tutti rimandati al prossimo anno fiscale, ossia dopo il mese di marzo del 2020, tagliando così le stime degli utili operativi per quello in corso dai 480 milioni di euro preventivati a un’aspettativa tra i 20 e i 50 milioni. La notizia non poteva certo essere accolta positivamente dai mercati, che ne hanno visto le azioni calare a picco in poche ore di un’impressionante 30 percento, toccando uno dei livelli più bassi degli ultimi due anni.

I due principali responsabili del tracollo sarebbero Ghost Recon Breakpoint e The Division 2. Entrambi i giochi hanno ottenuto risultati sotto le aspettative, ma è il primo ad aver pesato più gravemente sul bilancio dell’azienda (che tuttavia non ne ha svelato i numeri), che ammette di aver commesso un grosso passo falso nel ritenere che un gioco online e multiplayer potesse beneficiare dello stesso ritmo di serializzazione serrato al quale sottopone già molti dei suoi prodotti.
“Continuamo a imparare e ad adattarci alle realtà dei giochi live, e quello che abbiamo capito in questo caso è che è più difficile creare interesse nel seguito di un titolo multiplayer online di successo quando il capitolo precedente ha alle sue spalle anni di ottimizzazione e miglioramenti”, ha commentato il CEO di Ubisoft Yves Guillemot. L’errore è stato quello di credere che dopo un periodo di “30-36 mesi i giocatori fossero pronti a gettarsi in una nuova avventura”, e chiaramente non è stato così.
Ovviamente i problemi di Ghost Recon Breakpoint sono stati anche altri e di natura più strettamente legata alla qualità del gioco in sé, ma è chiaro che la filosofia sforna-titoli del publisher da qui in poi deve cambiare, soprattutto se si tratta di prodotti pensati per operare sul lungo periodo come servizi online. Da qui la difficile decisione di rimandare ben tre dei suoi titoli previsti per l’uscita entro marzo del prossimo anno e la sua nuova IP piratesca, Skull & Bones, addirittura a dopo aprile del 2021.

Ispirata alle battaglie navali di AC IV: Black Flag, Skull & Bones è il titolo di debutto di Ubisoft Singapore e adesso bisognerà aspettare almeno fino ad aprile del 2021 per vederlo.

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