Siete stanchi di scendere in campo per una classica partita di calcio? Non ne potete più del solito gioco di baseball? Vorreste una corsa automobilistica che vi faccia (letteralmente) volare? Allora siete pronti per fare un salto nel futuro. O meglio, nel futuro immaginato dagli sviluppatori di videogiochi. Un viaggio attraverso dieci titoli che modificano, reinventano o inventano ex-novo discipline sportive tra palloni, frisbee, porte, mazze, robot e una buona dose di violenza digitale.
10. Soccer Brawl
C’è un filo sottile che accomuna tutti gli sport del futuro, secondo gli sviluppatori di videogiochi. La completa, totale e assoluta mancanza di regole. Come vedrete in questa classifica, buona parte dei titoli lasciano ampia libertà di manovra, con la possibilità di fermare gli avversari in qualunque modo. Così è, per esempio, in Soccer Brawl, titolo SNK lanciato in sala giochi e su Neo Geo. Una versione del calcio in cui non ci sono arbitri. Non ci sono guardalinee. Men che meno, c’è il VAR. Ci sono scivolate, spallate e botte varie. Ci sono cyborg. E ci sono i super tiri. Conclusioni in grado di risvegliare lo Shingo Tamai (o l’Oliver Hutton, per i più giovani) che è in noi, pronte a insaccarsi in rete dopo aver seguito traiettorie tutt’altro che convenzionali. Un titolo arcade, in cui la parola tattica è bandita.
9. Rocket Ball
Se avete superato la quarantina e avete trascorso la vostra infanzia in compagnia di un Commodore 64, probabilmente ricorderete questo gioco. Rocket Ball è una versione semplificata (e senza licenza ufficiale) del rollerball, disciplina sportiva del futuro protagonista dell’omonima pellicola cinematografica. All’interno di una pista ovale si muovono due squadre composte ognuna da cinque giocatori, con l’obiettivo di lanciare una pesante palla metallica all’interno di porte poste sulle balaustre laterali. Non esistono altre regole, e non esistono limiti alla violenza. Gli avversari possono essere fermati con qualunque mezzo e pugni, calci, gomitate e poderose “pallate” sono all’ordine del giorno. Rispetto al film originale non sono presenti le moto, c’è comunque di che divertirsi.
8. Cyberball
Gli anni ’90 sono stati un periodo florido per i videogiocatori appassionati di football americano. Oltre alla nascita della leggendaria (e tutt’ora viva più che mai) serie di John Madden, sono stati prodotti diversi altri titoli di buona/ottima qualità. Alcuni realistici (Joe Montana Football), altri fantasy (Mutant League Football), altri ancora ambientati nel futuro. È questo il caso di Cyberball, che propone incontri con robot che, nelle basi regolamentari, non si discostano più di tanto da quanto vediamo ai giorni nostri. Differenze? Ogni squadra è composta solo da sette elementi, non sono presenti calci (punt o field goal) e il conteggio dei down è scandito da un pallone a dir poco esplosivo. Nulla di diverso invece per i ruoli con quarterback, running back e wide receiver sempre pronti a esibirsi tra lanci e corse.
7. Super Baseball 2020
Il 2020 è adesso. Ma, nel 1991, sembrava ancora un futuro lontano, in cui tutto poteva accadere. Anche che, uno sport ultracentenario come il baseball, fosse in parte stravolto nel regolamento che tutti (non) conosciamo alla perfezione. Con Super Baseball 2020, SNK ha creato un titolo di puro stampo arcade immediato e dotato di un pizzico di originalità. I puristi si lamenteranno per l’eccessiva potenza dei battitori, per gli stravolgimenti operati al “diamante” (aree di foul ridotte e fuoricampo solo nella zona centrale) e per l’inserimento di tutta una serie di extra che spaziano da esplosivi a super salti, ma alla prova dei fatti tutte queste modifiche si inseriscono alla perfezione in un contesto che non punta minimamente al realismo, ma che vuole solo essere divertente. E che riesce a esserlo, dannatamente bene.
6. Deathrow
Difficile ricordarsi di Deathrow. Il titolo Ubisoft è rimasto infatti confinato a una sola piattaforma (Xbox), sulla quale peraltro non ha neanche riscosso particolare successo. Ed è un peccato perché, tutto sommato, si tratta di un gioco piuttosto divertente. Le basi riprendono tutti gli elementi caratteristici degli sport del futuro, con una spiccata componente di violenza ad accompagnare lo sviluppo delle partite. L’obiettivo è sempre lo stesso, segnare più punti dell’avversario, utilizzando qualunque mezzo a disposizione. Da un certo punto di vista può essere considerato, con qualche piccola variazione sul tema, una sorta di Speedball 2 tridimensionale, in cui la sfera è sostituita da un freesbee e le porte sono di dimensioni ridotte. Da riscoprire per qualche partita in compagnia.
5. Echo: Arena
Echo: Arena rappresenta un’eccezione all’interno di questa classifica. Per diversi motivi. Prima di tutto dal punto di vista anagrafico, dato che al contrario della maggior parte dei titoli presenti in questa top 10, è un “giovincello” disponibile sul mercato da meno di tre anni. Secondo, perché è un gioco progettato per funzionare solamente in VR. Partendo da basi classiche e utilizzando concetti già ampiamente visti e sperimentati (due squadre, un campo, due porte, un frisbee), Ready At Dawn è riuscita a realizzare una vera e propria esperienza, coinvolgente e divertente. Complice l’ottimo lavoro svolto il sistema di movimento, si ha davvero la sensazione di essere nel vivo dell’azione. Peccato solo che, trattandosi di un’esclusiva Oculus Rift, Echo: Arena non abbia la diffusione che si meriterebbe.
4. Speedball 2: Brutal Deluxe
Capolavoro assoluto dei Bitmap Brothers, Speedball 2: Brutal Deluxe è un concentrato di violenza e di divertimento. È una versione in salsa futuristica della pallamano, con un campo di gioco stile hockey su ghiaccio chiuso da sponde che riduce al minimo i tempi morti e garantisce un notevole ritmo alle azioni. Ed è molto altro ancora. È anche uno sport in cui lo scontro fisico non solo è permesso in ogni sua forma, ma è addirittura incoraggiato visto la possibilità di realizzare dei punti anche infortunando gli avversari. Divertente tutt’oggi, a trent’anni dall’uscita della versione originale, è stato aggiornato e ammodernato in diverse fasi, senza però mai riuscire a replicare il successo ottenuto su Amiga & soci.
3. WipeOut Omega Collection
Veloce come pochi, bastardo quanto basta (forse a volte un po’ troppo), ipnotico nella martellante colonna sonora, eccellente nel design. Queste definizioni si attagliano alla perfezione a qualunque titolo della saga di WipeOut. Una lunga storia che ha avuto inizio nel 1995 e che, pur con qualche apparizione su altri sistemi, può essere associata soprattutto al mondo PlayStation. Difficile scegliere un singolo episodio, dato che ogni capitolo può contare su piste memorabili, su mezzi indimenticabili e su tracce techno capaci di gasare anche il più calmo dei giocatori. La nostra scelta cade sulla Omega Collection per un doppio fattore: contenuti e reperibilità. Può essere infatti acquistata tranquillamente su PS4 e propone tutti i contenuti di WipEout HD, WipEout HD Fury e WipEout 2048. Con l’interessante extra della modalità VR.
2. F-Zero X
A partire dal primo capitolo della serie, lanciato nel 1990 per Super Famicon, F-Zero è diventato un appuntamento imperdibile per tutti i possessori di console Nintendo appassionati di corse. Merito di un design accattivante sia nei mezzi che nelle piste, caratterizzate da layout che riescono a essere fantasiosi senza mai diventare eccessivamente folli e complicati. E merito anche (se non soprattutto) di una struttura di gioco spettacolare, con un sistema di controllo arcade calibrato alla perfezione. Una saga da recuperare in qualunque episodio, sia quelli casalinghi che portatili, che da troppi anni è stata dimenticata da Nintendo. Da dove partire? Il nostro preferito è F-Zero X, ma qualunque sia la scelta, non resterete assolutamente delusi.
1. Unreal Tournament 2004
Con Unreal Tournament, Epic Games ha preso il concetto di sport del futuro e lo ha modellato a suo piacimento per dare vita a una saga di sparatutto in prima persona entrata nella leggenda. L’intera serie merita la prima posizione in classifica, ma dovendo selezionare un singolo capitolo opteremmo per Unreal Tournament 2004. Un episodio completo sotto tutti i punti di vista, che colpisce sia per quantità che per qualità dei contenuti. La modalità single player propone una storia ricca e ben articolata, con un interessante elemento gestionale legato allo sviluppo della propria squadra. Il multrigiocatore è mastodontico, con un numero elevato di varianti che propongono sfide sostanzialmente diverse tra loro. Da giocare e rigiocare, ora come allora.