Pur non potendo rivaleggiare, sia in termini numerici che qualitativi, con la produzione di fumetti/pellicole animate, anche nel campo dei videogiochi Disney è riuscita a lasciare il segno. Molti titoli, alcuni rivolti chiaramente a un pubblico giovane e inesperto, altri invece capaci di conquistare anche chi è alla ricerca di qualcosa di più consistente. Tra atmosfere magiche, tantissime piattaforme e qualche variazione sul tema, ecco una top 10 delle migliori produzioni ispirate a Topolino, Paperino & soci…
10. Disney Infinity
È impossibile escludere Disney Infinity da una lista delle migliori produzioni Disney nel mondo dei videogiochi. Non perché si tratti di un titolo di qualità clamorosa, ma per tutto quello che gli “gira attorno”. Disney Infinity è infatti una piattaforma di gioco che utilizza una base e delle action figure per miscelare reale e virtuale. Un sistema già sperimentato con enorme successo da Activision con Skylanders, che unisce la fisicità dell’oggetto alla possibilità di farlo vivere all’interno di un computer/console. Molto semplice nella struttura, discreto nella modalità Sandbox che permette di sprigionare la propria fantasia, è un’esperienza piacevole soprattutto per un pubblico giovane. E poi diciamo la verità. I “pupazzetti” prodotti sono tantissimi, sono bellissimi anche solo da esporre e sono spesso disponibili a prezzi di saldo.
9. Chip ‘n Dale Rescue Rangers
Secondo nato della collaborazione tra Capcom e Disney, Chip ‘n Dale Rescue Rangers è un buonissimo titolo, che però non riesce a raggiungere i picchi qualitativi del suo predecessore Duck Tales. Un po’ per il fascino del protagonista, Zio Paperone è sicuramente più intrigante di Cip e Ciop, un po’ per un impatto visivo leggermente meno convincente. L’avventura dei due scoiattoli è comunque piuttosto divertente, si sviluppa in differenti ambientazioni ed è arricchita dalle comparse di tutti i membri dei Rescue Rangers (Monterey Jack, Zipper e Gadget) pronti a intervenire a supporto. Il buon riscontro di vendite ha portato alla realizzazione di un seguito (1993, sempre su NES) che ha come principale limite quello di assomigliare troppo al suo fratello maggiore.
8. Epic Mickey
In una classifica in cui i titoli sviluppati tra la fine degli anni ’80 e la prima parte dei ’90 sono assoluti protagonisti, una delle poche voci fuori dal coro è rappresentata da Epic Mickey. Si tratta di un action adventure con una forte componente platform che, con un pizzico maggiore di cura in alcuni particolari, avrebbe potuto diventare un vero e proprio classico. Il team di Juncton Point Studios, capitanato da una leggenda del settore quale è Warren Spector, ha dato vita a un’esperienza che unisce diverse meccaniche di gioco mantenendo (quasi sempre) un ottimo equilibrio. Deliziosa la realizzazione tecnica, minata solamente in parte da una gestione dell’inquadratura a tratti problematica. Meno riuscito e dimenticabile il seguito, che aggiunge il multigiocatore ma toglie (in parte) il divertimento.
7. Castle of Illusion
Il primo contatto tra il mondo Disney e il Sega Mega Drive è una vera e propria perla. Castle of Illusion è un piccolo gioiello, un platform game caratterizzato da una realizzazione tecnica deliziosa e da una struttura di gioco tanto semplice quanto godibile. Il rapimento di Minnie da parte di una strega è la premessa narrativa che costringe Topolino a imbarcarsi in un viaggio che lo condurrà a vagare tra una foresta incantata e mondi popolati da giocattoli e da dolciumi. Mickey dispone di un solo attacco (il salto in testa ai nemici, che trovata originale…), più che sufficiente a permettergli di riconquistare la sua bella, oltre ai nostri cuori. La versione originale è stata convertita anche su Master System e Game Gear nel 1991 e trasportata su Saturn nel 1998, mentre un remake per PS3, Xbox 360 e PC è stato realizzato nel 2013.
6. Quackshot
Il binomio Disney e console Sega, all’inizio degli anni ’90, ha dato vita a un trittico di titoli di assoluto livello. Se con Castle of Illusion abbiamo vestito i panni di Topolino, Quackshot ci trasporta in quelli di Paperino all’interno di un’avventura che strizza l’occhio a Indiana Jones. La struttura di gioco è quella tipica dei platform game, a cui si unisce un elemento di ricerca di tutta una serie di oggetti indispensabili per procedere. Accompagnato da un set di armi piuttosto insolite, che spaziano da uno sturalavandini a una pistola spara pop corn, Paperino si imbarca in un viaggio intorno al mondo che lo porta, tra gli altri, in Egitto, Messico, Transilvania e al Polo Sud. Oltre a essere estremamente divertente, Quackshot vanta anche un’ottima realizzazione tecnica. Purtroppo, a parte la sua comparsa su Saturn nel 1998, non è mai stato convertito per altri formati.
5. World of Illusion
Dopo il successo delle loro singole avventure (Castle of Illusion e Quackshot), i destini di Topolino e di Paperino si incontrano in World of Illusion. L’anno è il 1992, la console è ancora una volta il Mega Drive, e il risultato finale è un platform game che all’epoca aveva fatto girare più di una testa per la bellezza della componente grafica. Un perfetto compendio di ambientazioni e di personaggi in stile Disney, che i due protagonisti potevano affrontare sia singolarmente che in coppia. È proprio nella modalità multigiocatore che World of Illusion sprigiona tutto il suo divertimento, con una struttura tipicamente platform puntellata dalla necessità di collaborare per riuscire a superare particolari ostacoli. Unico difetto? Era facile, molto facile, troppo facile, giungere al termine dell’avventura.
4. The Lion King
Ingannevole. Questo è un aggettivo perfetto per descrivere The Lion King. Il marchio Disney e la coloratissima grafica in stile cartoon potrebbero far pensare a un titolo indirizzato principalmente a un pubblico giovane. In realtà non è così e, pad alla mano, il lungo viaggio di Simba è molto impegnativo. In una serie di livelli che riprendono situazioni e ambientazioni dell’omonima pellicola cinematografica non mancano ostacoli in grado di causare qualche difficoltà anche ai giocatori più navigati. Eccellenti il design dei personaggi e le animazione, realizzate in collaborazione con animatori della Disney, e discreto l’accompagnamento sonoro. The Lion King è presente nel pacchetto Disney Classics (disponibile per PS4, PC, XBox One e Switch) nelle versioni Mega Drive, Super Nintendo e Game Boy.
3. Duck Tales
Ispirato all’omonima serie animata, Duck Tales è un titolo stampato a fuoco nella mente di chi possedeva un NES all’inizio degli anni ’90. Sviluppato dal team Capcom che aveva dato vita al personaggio di Mega Man, Duck Tales rappresenta un perfetto esempio di platform game. È divertente, impegnativo al punto giusto e bello da vedere. L’avventura di Zio Paperone propone, nella tradizione dei titoli Disney, un vero e proprio viaggio intorno al mondo tra le ambientazioni più disparate, dall’Amazzonia all’Himalaya, dalla Transilvania fino alla luna. Dopo essere sparito dai radar per quasi venticinque anni, Duck Tales è tornato in scena nel 2013 con una versione rimasterizzata per PS3, Xbox 360, WiiU e PC che prende l’originale e lo arricchisce ampliando le dimensioni di ogni livello. Piacevole da giocare, e davvero figo da vedere!
2. Aladdin
La storia di Aladdin è particolare. È la storia di un videogioco che si sdoppia e che riesce, in entrambi i casi, a centrare in pieno il bersaglio. Siamo nel novembre del 1993 e, a una decina di giorni di distanza, le versioni per Super Nintendo e Sega Mega Drive approdano sul mercato. È lecito attendersi lo stesso gioco, ma basta una rapida occhiata alle confezioni per accorgersi che c’è qualcosa di diverso. Sulla prima troneggia il nome Capcom, sulla seconda quello Virgin. Due sviluppatori diversi, per due titoli che si presentano con sostanziali differenze. E non solo a livello grafico. Da una parte abbiamo infatti un protagonista più agile e scattante, dall’altro uno equipaggiato con una spada. Entrambi da provare anche se, purtroppo, la recente riedizione in coppia con The Lion King per PS4, PC, XBox One e Switch contiene al suo interno solo la versione Mega Drive.
1. Kingdom Hearts
Il primo posto non è occupato da un solo gioco, ma da un’intera serie. Nata dal matrimonio tra Square Enix e Disney, Kingdom Hearts ha tutto quello che serve per essere considerato un classico. Una trama accattivante, una struttura ricca, dei protagonisti carismatici, un mondo da esplorare che regala sorpresa dopo sorpresa. A partire dal 2002, anno d’uscita del primo episodio, il viaggio di Sora e dei suoi compagni d’avventura (qualcuno ha detto Paperino e Pippo?) ha catturato l’interesse degli appassionati di RPG di tutto il mondo. Dopo una decina di titoli suddivisibili tra capitolo “principali” (tre) e “secondari”, la conclusione della saga di Xehanort non deve essere considerata la fine di Kingdom Hearts. Il suo creatore, Tetsuya Nomura, ha infatti già dichiarato l’intenzione di realizzare uno spin-off e, successivamente un episodio che darà il via a una nuova epopea.