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La top 10 dei videogiochi da crimine organizzato

Lo abbiamo combattuto. Lo abbiamo fatto crescere. Lo abbiamo sfruttato. Lo abbiamo odiato. Per anni, il crimine organizzato è stato un protagonista importante del mondo dei videogiochi

Molti dei giochi dedicati al crimine organizzato condividono un’impostazione simile, ma ci sono alcune piacevoli eccezioni.

Treccani definisce la criminalità organizzata come una “forma di delinquenza associata che presuppone un’organizzazione stabile di più persone al fine di commettere più reati, per ottenere, direttamente o indirettamente, vantaggi finanziari o materiali”. Nel corso del proprio percorso di crescita i videogiochi hanno spesso incrociato la strada con il crimine organizzato, a volte in modo ragionato, altre del tutto casualmente. Alcuni titoli lo hanno raccontato in modo serio. Altri ci hanno ricamato sopra seguendo le orme di celebri pellicole cinematografiche. In alcune occasioni abbiamo interpretato personaggi ben integrati nel sistema gerarchico della malavita, in altri ci siamo calati nei panni delle vittime. Purtroppo sono pochi i giochi che affrontano il problema in modo serio e costruttivo e nella maggior parte dei casi la Mafia e le altre organizzazioni criminali infiltrate nel tessuto sociale globale vengono trattate come semplici pretesti per raccontare una storia o per giustificare una dinamica di gioco. Esattamente come accade al cinema. In quest’articolo abbiamo voluto raccogliere alcuni dei giochi più rappresentativi in cui il crimine con la “C” maiuscola occupa un ruolo chiave. Buona lettura!

10. L.A. Noire

Quando nel 2011 il Team Bondi sviluppò L.A. Noire grazie al supporto di Rockstar Games, era ben conscio di andare a sfidare l’acclamata serie di Mafia direttamente nel suo territorio. Un’impresa sotto molti aspetti titanica, che non ha però impedito a quest’intrigante avventura con fasi d’azione di ritagliarsi un posto importante nel mercato dei videogiochi. Ambientato nella Los Angeles del 1947, L.A. Noire mette il giocatore nei panni di Cole Phelps, un agente di polizia che dopo aver accumulato meriti sul campo conquista il distintivo di Detective. A differenza di quanto accade in Mafia, in L.A. Noire gli interrogatori occupano un ruolo chiave per individuare i colpevoli dei vari reati e a fare la parte del leone è la tecnologia del MotionScan, grazie alla quale gli sviluppatori hanno riprodotto fedelmente la mimica dei numerosi personaggi presenti nel titolo.

Questo gioco deve molto ad alcune storiche pellicole cinematografiche dedicate alla Mafia e al crimine organizzato.

09. Final Fight

Icona dell’epoca d’oro delle sale giochi e picchiaduro a scorrimento che ha segnato un’intera epoca, Final Fight non ha davvero bisogno di presentazioni. Questo titolo CAPCOM racchiude tutto l’immaginario anni ’80 fatto di teppisti, degrado di periferia, wrestling, ninja, droga, polli arrosto e bevande gassate. In questo caso il crimine organizzato è rappresentato in modo superficiale e fumettistico, con il classico boss circondato da scagnozzi più o meno palestrati e recluso all’ultimo piano del grattacielo più alto di Metro City, da cui controlla l’intera metropoli. Questo è uno dei pochi giochi in cui, nei panni del corpulento sindaco Mike Haggar, la politica si mette direttamente in gioco per fare a pezzi un’organizzazione apparentemente troppo grande per soccombere. A suon di piledriver.

Sconfiggere il crimine organizzato non è una passeggiata, ma nemmeno una missione impossibile. Si. Può. Fare! Un piledriver alla volta.

08. Need for Speed: The Run

Si può trovare il crimine organizzato in un gioco di corse? In più di uno, a dire il vero, ma tra tutti abbiamo scelto il dimenticabile Need for Speed: The Run. Il motivo? Semplice! Pur non brillando per la sua giocabilità, ha una trama semplice e ben studiata che riesce a rendere piacevole un’esperienza altrimenti monotona e deprimente. L’intera struttura ruota attorno a una lunga corsa da San Francisco a New York, con in palio una notevole somma di denaro. Il giocatore veste i panni di Jack Rourke, abile pilota tormentato che decide di scommettere sulle proprie capacità al volante per conquistare il premio e saldare un grosso debito. Naturalmente la corsa è illegale e i gentili creditori del protagonista sono esponenti del crimine organizzato che, com’è noto, non amano i debitori insolventi. Nonostante le vendite deludenti, il gioco ha ispirato il film di Need for Speed del 2014, che ne riprende gran parte dell’intreccio narrativo.

L’idea dietro a questo capitolo di Need For Speed non era affatto male, ma la realizzazione ha lasciato molto a desiderare. In pratica è un simulatore di cannonball!

07. The King of Chicago

Questo è un titolo che solo i lettori più stagionati ricorderanno. Si tratta di una vecchia avventura del 1987 pubblicata dalla compianta Cinemaware su un gran numero di piattaforme, tra cui PC e l’Amiga 500. L’intera esperienza prendeva spunto da vecchi film sulla Mafia e metteva il giocatore nei panni del membro di una banda associata ad Al Capone che operava a Chicago. L’obiettivo, naturalmente, era ottenere il pieno controllo della città, assicurandosi di espandersi abbastanza entro una data ben precisa. Come accadeva in molti altri titoli Cinemaware, la storia procedeva tra un’attività e l’altra, ognuna rappresentata da un mini-gioco a tema. Alle varie attività di uccisione, estorsione e corruzione, si affiancava anche una componente gestionale pensata per rendere felice la fidanzata del protagonista. La cosa più interessante? Erano presenti diversi finali, che potevano essere raggiunti effettuando scelte ben precise nel corso dell’avventura.

Eravamo indecisi se inserire questo gioco o Déjà Vu, altra superba avventura grafica di un passato lontano. Alla fine ha vinto la nostalgia per la leggendaria Cinemaware.

06. Shenmue (Serie)

La storica serie che ha contribuito al ritiro di SEGA dal mercato hardware, tornata dopo anni sul mercato con un terzo episodio parzialmente deludente, è piena di riferimenti alla mafia cinese e alla criminalità organizzata dell’estremo oriente. A differenza di altri titoli focalizzati sull’azione pura, come Sleeping Dogs, l’epopea di Yu Suzuku si concentra molto sulle tradizioni, sui riti e sulla componente mistica della triade cinese, creando un affresco affascinante di una realtà spesso rappresentata anche nei film e nei fumetti. Purtroppo, il viaggio di vendetta di Ryo Hazuki non è ancora giunto a una conclusione. Nell’arco di tre avventure, tuttavia, il giovane esperto di arti marziali ha incontrato un gran numero di bande, ognuna caratterizzata dal proprio leader e dalle proprie regole. Che si tratti di un codice per organizzare appuntamenti segreti o di brutali tradimenti tra i leader in costante competizione, i colpi di scena di Shenmue sono ancora oggi in grado di trasmettere grandi emozioni.

A volte il mondo criminale descritto da Yu Suzuki ricorda quello del surreale Grosso Guaio a Chinatown, con le sue usanze e superstizioni fuori dal mondo.

05. The Darkness

Quando il mondo del fumetto incontra quello del videogioco, le possibilità che nasca qualcosa di interessante sono sempre notevoli. Nel caso di The Darkness, il matrimonio tra Top Cow Productions e Starbreeze Studios ha dato vita a un’esperienza appassionante capace di unire una trama avvincente a meccaniche di gioco diverse dal solito. Il giocatore veste i panni di Jackie Estacado, killer professionista al soldo della famiglia mafiosa dei Franchetti. Dopo essere stato inspiegabilmente tradito dai suoi compagni e dopo aver sviluppato uno strano potere, Jackie decide di vendicarsi di coloro che lo hanno coinvolto in una storia ricca di intrighi e tradimenti. Il materiale di riferimento offerto dal fumetto originale ha permesso ai ragazzi di Starbreeze di confezionare un titolo pieno di tocchi di classe e di personaggi profondi e sfaccettati. Le origini cartacee della componente narrativa hanno permesso a The Darkness di raccontare un crimine organizzato spietato e terrificante, senza cadere troppo spesso nei tipici cliché di questo genere di produzioni.

A impreziosire ulteriormente questo prodotto c’è la partecipazione di Mike Patton, cantante dei Faith No More, che ha prestato la sua voce inconfondibile all’entità malefica che dimora nel protagonista.

04. Yakuza (Serie)

Da molti considerato (erroneamente) l’erede spirituale di Shenmue, Yakuza ha raccontato per anni le lotte tra diverse famiglie della mafia giapponese, in un’emozionante altalena di onore e dimostrazioni di forza. Nata su PlayStation 2 grazie alla direzione di Toshihiro Nagoshi, la saga che racconta le avventure di Kazuma Kiryu descrive una criminalità fortemente romanzata e piena di figure positive pensate per conquistare il consenso dei giocatori. Grazie a un’attenta gestione dei villain questi titoli non elogiano mai i metodi e i valori della Yakuza, ma nonostante questo è praticamente impossibile considerare l’opera SEGA una serie di denuncia. A tratti sembra quasi una gigantesca operazione simpatia a vantaggio di alcuni dei criminali più spietati dell’intero Giappone!

I vari capitoli di Yakuza hanno una natura bipolare. Da una parte trattano tematiche adulte con una buona dose di violenza, mentre dall’altra offrono siparietti degni della TV comica giapponese.

03. Grand Theft Auto (Serie)

Quando si parla di criminalità, la serie di Grand Theft Auto si inserisce immediatamente nel discorso. Tra tutti i titoli del franchise milionario Rockstar, quello che più di ogni altro associamo al crimine organizzato è senza dubbio Vice City, complice quella canaglia di Tommy Vercetti e l’intera famiglia dei Forelli. La storia di Tommy inizia con la scarcerazione dopo ben quindici anni di reclusione. Lasciata la prigione, il giovane malavitoso viene trasferito nella città di Vice City per servire la famiglia gestendo un ricco traffico di droga. Al di là di Vice City, però, l’elemento della serie Rockstar che più di ogni altro richiama le dinamiche del crimine organizzato è GTA Online, la modalità multiplayer che permette a giocatori connessi da ogni parte del mondo di far nascere veri e propri clan con cui schiacciare i rivali e accumulare ricchezze, creando reti sempre più capillari di insospettabili collaboratori.

L’ambientazione anni ’80 di Vice City aggiungeva un tocco di classi extra al gioco. La colonna sonora era eccezionale!

02. Mafia (Serie)

Se c’è una serie che più di ogni altra ha saputo raccontare alcune dinamiche del crimine organizzato americano in diversi periodi storici, è senza dubbio Mafia. Con il primo capitolo, The City of Lost Heaven, Illusion Softworks ha raccontato in modo magistrale l’efferatezza delle famiglie mafiose nell’America del proibizionismo, facendo vestire ai giocatori i panni di un mafioso pentito. Controllando Tommy Angelo, un tassista accolto a braccia aperte dal boss Don Salieri in un momento di difficoltà, ci si trova spesso di fronte a scene a dir poco agghiaccianti. Tra esecuzioni a sangue freddo e attentati in mezzo alla folla, è difficile non provare un certo fastidio di fronte a ciò che accade sullo schermo. Il primo capitolo di Mafia è quello che ci è rimasto maggiormente nel cuore. Il terzo episodio ha il merito di far vivere ai giocatori il dramma del razzismo, con un protagonista di colore nella New Orleans, nel 1968.

Se volete vivere un’esperienza appassionante, cinematografica e per certi versi educativa, recuperate a ogni costo i vari capitoli di questa saga storica.

01. Animal Crossing

Ebbene sì. Sua maestà Animal Crossing, sovrano del mondo della pucciosità, è forse uno dei titoli in cui il crimine organizzato è rappresentato in tutta la sua efferatezza. Il boss per eccellenza è proprio lui, Tom Nook, lo spietato orsetto lavatore responsabile del negozio del villaggio. Dietro al suo aspetto tenero e pacioccone si nasconde un avido bastardo che non esita a spremere sangue perfino da chi si è appena trasferito nel suo villaggio. Come ogni strozzino che si rispetti, Tom vi farà abboccare prestandovi i soldi per acquistare una casa, ma dopo questa semplice operazione verrà a battere cassa regolarmente, pretendendo il pizzo per permettervi di vivere la vostra vita. E se qualcuno cercava di salvarsi spegnendo la console senza salvare, veniva perseguitato da mister Resetti, una talpa tirapiedi di Tom che dispensava cazziatoni a chiunque cercasse di fregare il boss.

Nel corso degli anni Nintendo ha più volte cercato di nascondere il marcio di Tom Nook. Tranquilli, è tutto normale. La Mafia ha sempre qualche aggancio importante ai piani alti!

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