Quella della realtà virtuale è una scommessa difficile per i produttori di console. Alcuni hanno deciso di farla (come Sony con il suo PlayStation VR e, in piccolissima parte, anche Nintendo con Labo) e altri no; come Microsoft, che probabilmente è rimasta ancora scottata dal mezzo flop di Kinect e non deve avere molta voglia di dedicarsi a nuove periferiche. Per questo motivo sull’Xbox di prossima generazione in arrivo nel 2020, la compagnia statunitense si concentrerà esclusivamente sui titoli prodotti internamente e sui servizi.
In una recente intervista con Stevivor, il boss di Xbox Phil Spencer non ha usato mezzi termini nel parlare dei motivi per cui la realtà virtuale nei videogiochi non lo convince: «Ho dei problemi con la VR. [È una tecnologia] che tende a isolare, mentre nella mia idea i giochi sono un’esperienza comune da vivere insieme. Noi diamo ai consumatori quello che vogliono… e nessuno ci chiede la VR». Il commento è stato notato da Shuehei Yoshida di Sony, che su Twitter non ha perso l’occasione di lanciare una frecciatina al rivale scrivendo: «Noi molto spesso lavoriamo duramente per fare cose che i nostri clienti non ci chiedono». PlayStation VR, dal canto suo, ha venduto più di 4 milioni di unità ma nonostante sia il visore VR più popolare sul mercato – per via del prezzo economico e della versatilità che offre rispetto ai caschetti per PC – solo il 4% di tutti i possessori di PlayStation 4 in giro per il mondo ha deciso di investire per comprarne uno. Quindi, in un certo senso, Spencer non sbaglia quando dice che al momento non ci sia un grande interesse da parte del pubblico.
Di parere simile sembra essere anche CD Projekt Red, che in una recente conference call con gli investitori è stata interpellata sui suoi eventuali timori per l’annuncio del nuovo Half-Life: Alyx di Valve, rivelato a sorpresa pochi giorni fa con una finestra di uscita (marzo 2020) che è la stessa di Cyberpunk 2077: «È stata una sorpresa per tutti ma la VR rimane una nicchia della nicchia, ed è davvero molto, molto piccola», ha risposto il senior VP del business della compagnia polacca, Michal Andrzej Novakowski.
Tuttavia l’azzardo di Valve al momento sembra essere stato almeno in parte ripagato, perché dall’annuncio di Half-Life il kit per la realtà virtuale prodotto dall’azienda è balzato addirittura al primo posto nella classifica dei prodotti più venduti su Steam, nonostante il prezzo superi i mille euro. Certo è difficile pensare che un solo gioco possa far esplodere il mercato, ma è la dimostrazione che forse ai consumatori la VR non interessa perché nessuno gli ha ancora dato qualcosa per cui valga la pena investirci sopra.