“Nel bene o nel male, purché se ne parli”, recita una massima di Oscar Wilde divenuta popolare soprattutto tra chi si occupa di pubblicità e comunicazione. I videogiochi, in particolare, si sono spesso affidati a un linguaggio provocatorio in passato per affascinare quello che era in prevalenza un pubblico di adolescenti. Oggi che l’età media dei videogiocatori si è alzata, non dobbiamo fortunatamente più assistere a certi scempi, ma questo non significa che non valga la pena ricordarli.
10. Feel the power of PlayStation (2020)
Il concetto è semplice: PlayStation è alimentata dai cuori dei suoi utenti. Carino, no? Peccato che l’idea dei pubblicitari di Sony sia stata quella di rendere quest’immagine alla lettera, e il risultato è il breve spot qui in fondo, degno della più inquietante distopia fantascientifica. Non è sicuramente la pubblicità peggiore che vedrete in questa pagina. Anzi, potreste trovarla persino misurata in confronto a ciò che vi aspetta. Ma si è meritata un posto in questa lista perché ci ricorda bene quel sano gusto dell’orrido degli spot dei tempi che furono.
9. Sega Saturn: We suck your eyeballs out (1994)
Negli anni ’90 e nei primi del 2000, per scrollarsi di dosso l’etichetta di prodotto per bambini, i videogiochi cominciarono a presentarsi come “maturi”, confondendo però il concetto con quello di “brutto, violento e raccapricciante”. Un’eredità che in alcuni casi si portano dietro anche ora. Per questo motivo, ai piani alti di Sega nel 1994 hanno dato l’okay a questa pubblicità per lo sfortunato Saturn. Si inizia con due occhi che schizzano fuori dalle orbite, per proseguire con un brutto incidente d’auto e concludere con una strana rappresentazione di Gesù nei panni dell’incidentato. Ci domandiamo poi perché la console non abbia avuto successo…
8. Your mom hates Dead Space 2 (2008)
Un altro esempio di pubblicitari ganzi che volevano attirare gli adolescenti facendoli sentire adulti e trasgressivi giocando ai videogiochi. Qui si inventano un finto focus group dove alcune mamme benpensanti sono invitate a provare un nuovo prodotto di Electronic Arts, e ne escono fuori traumatizzate e orripilate. Peccato che stiamo parlando di Dead Space 2, un gioco che aveva tutte le carte in regola per meritare qualcosa di meglio dello slogan infantile “Tua madre lo odia”.
7. Kirby Canvas Curse (2005)
Decisamente in controtendenza rispetto al resto della lista, questo spot pensato per presentare il primo titolo di Kirby per Nintendo DS non vuole né provocare né spaventare. L’idea era quella di spingere sulla caratteristica esclusiva della nuova console, ossia il touch screen e il suo interessantissimo impiego nel gioco, il primo in cui la tenera palla rosa veniva controllata solo utilizzando lo stilo del DS invece dei pulsanti. Da questa giusta intuizione siamo arrivati al risultato qui sotto, dove vediamo un tizio vestito da dito gigante che gira con un altro vestito da Kirby, e sembra quasi di percepire la rassegnazione e il disagio che li animano sotto tutti quei chili di gommapiuma rosa. Lo slogan “Touching is good” e l’immagine fallica che l’insieme evoca fanno il resto.
6. Game Boy Micro (2005)
Altro giro, altra interpretazione piuttosto libera di Nintendo of America su quale fosse lo spirito che animava la compagnia che aveva dato vita al “Family Computer” per eccellenza. Si tratta della pubblicità americana del Game Boy Micro, la piattaforma per videogiocare più piccola della storia (almeno per l’epoca). Nonché la più arrapante per i topi (sic).
5. Sega Mega Drive (1991)
Negli anni ’90 Jerry Calà è stato a lungo il testimonial di Sega. Non fate gli gnorri. Sappiamo che ve lo ricordate, e tanto basta perché anche l’arte pubblicitaria nostrana si meriti un posto in questa lista. Senza voler far torto a nessuno, diremo che tutti gli spot italiani delle console di quegli anni (che si trattasse di Sega, appunto, o di Nintendo con Jovanotti) hanno la straordinaria capacità di rievocare un potente senso di imbarazzo, ma se proprio dovessimo sceglierne solo uno a testimonianza di tutto quel trash, è quello che trovate di seguito.
4. Super Mario World 2: Yoshi’s Island (1995)
Nintendo è la compagnia “family friendly” per eccellenza, no? Siamo sicuri che dopo aver visto la pubblicità in questa pagina in parte vi ricrederete. In Super Mario World 2 c’è un combattimento contro un boss che si gonfia man mano che viene colpito, fino a esplodere. Qualcuno deve aver pensato che questa idea fosse altrettanto divertente in un contesto realistico, e il risultato è una pubblicità che non ci dice niente sul gioco, è parecchio fuorviante rispetto al suo stile carino e colorato e, tanto per gradire, fa anche parecchio schifo. Ottimo lavoro, reparto marketing.
3. PlayStation Portable (2004)
È quasi troppo facile parlar male di questo spot, che in soli trenta secondi riesce a mettere insieme così tante cose sbagliate che viene da chiedersi se davvero i pubblicitari di Sony dell’epoca non volessero il fallimento della compagnia. Dall’immagine fastidiosa di due ragazzini di dieci anni che fanno a pugni fino a sanguinare, allo slogan che presenta PSP come “Il modo indolore di divertirsi”. Il brillante creativo che lo ha ideato in un colpo solo è riuscito a far passare un messaggio idiota per i bambini (fare a botte è divertente, peccato sia doloroso), a rafforzare il preconcetto che i videogiochi siano un passatempo per asociali repressi, e a suggerirci infine che comprarsi una PSP sia meglio che prendersi un cazzotto in faccia. La scelta poi di mostrare un bimbo afroamericano e uno bianco che si menano aggiunge quel tocco di odio interraziale che non guasta mai.
2. Resident Evil 4 (2005)
Si tratta di uno spot francese per la versione GameCube di Resident Evil 4 che è stato censurato a causa del suo contenuto piuttosto disturbante. Il fatto che si presentasse come una pubblicità di prodotti per l’infanzia non deve aver aiutato, vi lasciamo il piacere di scoprire perché.
Resident Evil 4 è il primo capitolo della serie dove non ci sono zombi, oltretutto.
1. Xbox (2001)
Posto d’onore per la pubblicità meno trasmessa (poiché censurata quasi immediatamente) e più famosa della storia. Questo spot della prima Xbox è sicuramente di cattivo gusto, ma anche geniale e decisamente ben realizzato. Vuoi fare colpo sul tuo pubblico così che non ti dimentichi più? Niente è più efficace di ricordargli che deve morire.