Molti di voi avranno notato che da qualche tempo su Facebook è apparsa una nuova opzione: contatto erede. Di cosa si tratta? Il social network lo spiega così: «Un contatto erede è una persona a cui affidi la gestione del tuo account nel caso in cui tu venga a mancare. Questa persona sarà in grado di compiere alcune azioni, tra cui fissare un post in alto nel tuo diario, rispondere a nuove richieste di amicizia e aggiornare l’immagine del profilo. Non sarà in grado di creare nuovi post a nome tuo o di vedere tuoi messaggi».
Chiaro no? Basta impostare il nome di un amico e, il giorno della vostra morte, sarà lui a prenderne possesso per gestire la valanga (?) di messaggi di cordoglio che invaderanno la vostra bacheca.
Nel mondo in cui “se non è sui social non è successo”, questa notizia non ci aveva particolarmente colpito. Anzi, meglio che ci sia qualcuno di fidato che possa eliminare il profilo e all’occorrenza contrastare l’insorgere di orribili fotomontaggi di voi tra le nuvole. Una funzione che forse servirà a contrastare la previsione di Hachem Sadikki, statista dell’università del Massachusetts, che ha calcolato che nel 2098 il numero degli utenti morti supererà il numero di quelli vivi.
Un pronostico che si basa su alcuni dati, il più importante l’abbandono di FB da parte dei giovanissimi che considerano la piattaforma di Mark Zuckerberg “da vecchi” (leggi: ci puoi trovare i genitori). L’altra è l’ancora scarso utilizzo della sopracitata “funzione erede” che lascia quindi i profili delle persone passate a miglior vita totalmente impenetrabili.
Secondo Digital Beyond, saranno circa 972.000 le persone iscritte a Facebook che moriranno nel 2016. Speriamo che prima di tirare le cuoia abbiano scelto l’erede.