Un’industria da 1,75 miliardi di euro l’anno solo per il nostro paese. Ecco, quando pensiamo ai videogame, ai “giochini” come li chiama qualcuno, ricordiamoci questo dato. Specie considerando che il settore del cinema, in Italia, vale 584 milioni di euro, mentre quello della musica 228 milioni. Che ne sei fan, o che racconti di snobbarli (chissà perché, poi), il dato incontestabile è che puoi essere tra quelli che schifano una prima visione in sala, o che non hanno mai assistito a un concerto in vita loro, ma di sicuro hai messo, e metti, le mani su un videogame. E se è vero che i videogame sono intrattenimento, alla pari di musica e cinema, e che Rolling Stone vive di intrattenimento, eccoti spiegato perché Rolling Stone Italia lancia Arcade. Una corposa sezione che parla, guarda un po’, di divertimento elettronico.
Un team editoriale dedicato e competente guidato da Riccardo Meggiato, al lavoro sette giorni su sette, si occuperà di raccontare il mondo dei videogame con un occhio rock e una voce fuori dal coro, attraverso news selezionate, recensioni frizzanti e mai banali, articoli di approfondimento e interviste esclusive. La forza di Rolling Stone è sempre stata quella di toccare corde che il pubblico non sapeva di avere, a volte facendolo pure incazzare, e questa è la missione che si pone anche “Arcade”.
Arcade, come i vecchi cabinati da cui è partito tutto.
Arcade, come la band composta da Stephen Tracy e Fred Coury, che ha rivoluzionato il metal nei primi anni ’90.
Arcade, come gli Arcade Fire, che ribaltano il rock a ogni album.
Arcade, come il paese veneto dove andremo in pellegrinaggio per festeggiare il lancio, perché noi siamo gente strana. E ci andremo travestiti da orsi, come Arcade figlio di Zeus. Perché in fondo siamo orsi, e ci piace scrivere pezzi graffianti.
In fondo, Arcade era già nella nostra storia, mancava solo scriverlo.
A voi, manca solo di leggerlo.