«Non ditemi di stare seduto. Nessuno sta seduto mentre lavora. Potrei anche arrivare a licenziare il direttore di un mio ristorante se mi mandassero una foto di lui seduto al tavolo». È proprio il burbero che ti aspetti, Antonino Cannavacciuolo. Soprattutto quando si trova all’interno di casa sua, il ristorante Villa Crespi. Siamo andati a trovarlo per un progetto speciale: Xacus Gusto, promosso da Xacus, marchio di camiceria italiano. Cannavacciuolo andrà ad aggiungersi tra qualche giorno a Bottura, Iaccarino e Leeman, altre eccellenze stellate del food italiano, che hanno regalato tutti un proprio piatto per farlo fotografare e stampare su una collezione limited edition di camicie. Il ricavato di questa vendita viene devoluto in beneficenza a ABA, associazione per lo studio dei disturbi alimentari. Cannavacciuolo ha scelto i suoi gnocchetti con baccalà, tartufi di mare e alghe marine, uno dei grandi classici della sua cucina. Tra una vigorosa pacca sulla spalla e l’altra, l’abbiamo incontrato proprio nel suo regno sul lago d’Orta.
È un’iniziativa che ti fa onore, intanto…
Sì, questo è uno dei piatti che mi ha portato fortuna da sempre e spero che porti altrettanta fortuna a questo progetto e alle persone coinvolte.
Sono un tuo grande classico, no?
Sì, questi e le linguine con calamaretti spillo e salsa di pane sono i due piatti a cui sono legato. Sono nella carta di Villa Crespi da 15 anni, ormai. Prova ad assaggiare gli gnocchetti (l’abbiamo fatto, ndr). Senti la loro sapidità, puoi ritrovarti dal lago d’Orta alla mia costiera, bella vulcanica, solare e piena di colori diversi.
Stai per iniziare una nuova avventura con Masterchef e sei tra i cuochi con più successo in Italia. Quando è iniziata, secondo te questo amore tra televisione e cucina?
Tanti hanno cucinato prima di me in tv, ti ricordi quando c’era Vissani? Era già molto seguito. Il cibo ha sempre attirato le persone. Alla gente piace vedere cucinare, è un lavoro che non è mai uguale, e in cui ognuno può cambiare qualcosa, ci sono cento sfumature. Riesci a capire una persona da come lavora ai piatti. Pensa che 10, 12 anni fa, ero in America, ho acceso la televisione dell’albergo e sul primo canale c’era un programma di cucina, giro sul secondo e c’era un programma di cucina, sul terzo anche. Pensavo che fosse un’operazione di marketing dell’hotel per invogliare la gente ad andare a pranzo, visto che era quasi mezzogiorno! Invece no, la tv nazionale è piena di programmi così. Noi ereditiamo sempre quello che succede negli Stati Uniti e in Inghilterra.
E durerà secondo te?
Tutti dicono che è un fumo, ma secondo me è una cosa che dura, ne avremo per tanti anni. È una cosa bella, positiva per la gente. Anche per chi non fa il cuoco di professione. Sai quante persone vengono da me e mi dicono che a casa cucinano, invitano gli amici? La cucina permette alla gente di realizzarsi, magari dopo una giornata di lavoro. Ti regala qualcosa. Anche quando vai all’estero, in compagnia, la prima cosa che ti ricordi sono le grandi mangiate. I monumenti e le cose viste vengono dopo.
Cosa cambierà con il tuo ingresso a Masterchef quest’anno?
Non cambierà niente! Però posso dirti che mi sono divertito, e per esperienza ti dico che quando mi diverto a girare un programma vuol dire che abbiamo lavorato bene.