Leo Ortolani l’ha rifatto per la quarta volta: ha preso una storia follemente amata dal pubblico e l’ha spezzettata, rimodellata e triturata. Alla fine – no, non ne è uscito un pesto ma – la parodia delle parodie, l’omaggio di un fan a Guerre Stellari, e il piacere per i suoi lettori di ritrovare una storia (già sentita, già vista) sotto le mentite spoglie di una nuova cerca e di una nuova battaglia per l’universo. Star Rats III – La vendetta colpisce ancora uscirà in edicola e in libreria, edita da Panini Comics, a cavallo con l’arrivo nelle sale di Star Wars: Il risveglio della Forza.
Ritroviamo Pietreppaolo, cavaliere dell’Oroscopo, e il suo maestro, Uan Kebaldo, di nuovo insieme, fianco a fianco, per combattere il Lato Oscuro: la loro storia – così com’era nelle intenzioni di Ortolani – segue, più o meno fedelmente, quella di Anakin Skywalker e di Obi One Kenobi ne La vendetta dei Sith.
Tutte le incongruenze della seconda trilogia di Guerre Stellari, scritta e diretta da George Lucas, vengono passate alla lente di ingrandimento e utilizzate sapientemente come spunto per gag, sketch e battute. È la forza dell’umorismo che scorre potente in Ortolani e nel suo fumetto: circa 60 pagine, copertina a colori, il ritorno del Rat-Man e l’ironia pungente – qualcuno direbbe “ficcante” – di uno degli autori più seguiti in Italia.
La storia riprende, più o meno, da dove l’abbiamo lasciata un anno fa, con Star Rats – Episodio II: Pietreppaolo e Obi One Kenobi sono sulle tracce di Trakea, droide allievo del Signore Oscuro (ma se è un droide perché tossisce?), di cui stanno cercando di scoprire la vera identità. Tra orchestre e cori (ma se nello spazio non c’è aria, come fa il suono delle esplosioni e dei laser a propagarsi?), suocere arrabbiate e bambini scomparsi, La vendetta colpisce ancora arriva alla conclusione ricollegandosi a Una lieve speranza, primo volume delle Star Rats di Ortolani.
È il trionfo dell’ironia e della passione, di Rat-Man e del suo creatore, per la saga e un’occasione per i fan (di Guerre Stellari come del fumettista) di ridere e innamorarsi di nuovo, con più forza, di una delle storie che hanno segnato – come recita il trailer de Il risveglio della Forza – “tre generazioni”.