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Le 36 domande che fanno innamorare? Con la musica ne bastano 18. Provateci

Le domande ideate dallo psicologo Arthur Aron farebbero nascere un amore in 45 minuti. Rolling Stone vi farà innamorare in metà del tempo. Leggete qua
«Sono una brava ragazza perché credo nell'amore, sono cattiva perché mi piace provocare», dice Katy Perry, «So di avere il sex appeal tra le mie carte, perciò lo uso». Per chi è meno sicuro ci sono le nostre 18 domande

«Sono una brava ragazza perché credo nell'amore, sono cattiva perché mi piace provocare», dice Katy Perry, «So di avere il sex appeal tra le mie carte, perciò lo uso». Per chi è meno sicuro ci sono le nostre 18 domande

Avete sentito parlare in questi giorni dell’esperimento sull’intimità interpersonale, quello sulle 36 domande grazie alle quali le persone possono approfondire la loro conoscenza fino a innamorarsi? NO? Come mai? Dove eravate?

Okay, per sommi capi: tempo fa lo psicologo Arthur Aron e i suoi colleghi hanno sottoposto a coppie di volontari di sessi diversi, mai incontratisi prima, una serie di domande cui i due, soli in una stanza, erano invitati rispondere in 45 minuti. La reciproca apertura e la capacità di suscitare interesse nell’altro avrebbero fatto il resto, più ancora delle affinità emerse dalle risposte.

I risultati positivi dell’esperimento sono stati pubblicati da Aron nel 1997 sulla rivista specializzata Personality and Social Psychology Bulletin (potete leggere il paper accademico qua). Che noi, spiace dirlo, non leggiamo – né oggi, né nel 1997. Però, come tutti i media italiani, siamo schiavi d’amore (non ricambiato) nei confronti del New York Times e The Guardian.

E di recente una giornalista del New York Times, saputo dell’esperimento, ha voluto provare con uno sconosciuto e… bingo. Ha funzionato. Allorché un giornalista del Guardian ha provato anche lui, e dice di non essersi innamorato – ma caspita, c’è mancato poco.

Bene: i media italiani, dicevamo, hanno rilanciato la notizia a sufficienza; se volete scoprire le domande del test originale, potete cercarle su google, vi salteranno addosso. Noi abbiamo pensato invece di creare una versione musicale del questionario. Perché la musica in una coppia può fare la differenza: meglio sapere subito se lei cercherà di portarti a tutti i concerti death metal nel raggio di dodicimila chilometri, o se lui non dorme se non sente la sua playlist di Laura Pausini.

Le nostre domande, lo noterete, non sono terribilmente specifiche su gusti e possibili affinità, sono pensate per farvi esprimere, come si suol dire (e per far venir fuori anche le insofferenze. Guai a mettersi con qualcuno che detesta il vostro idolo).

Però sono 18, e non 36. Per due motivi:
1) Nell’esperimento originale, c’erano solo parole. Qui contiamo sulla musica, per fare metà del lavoro. Insomma, prima o poi uno dei due dovrà pur mettersi a canticchiare (cosa che di per sé potrebbe far terminare l’esperimento anzitempo);
2) Trentasei domande sono TROPPE, raga.

Perciò, forza: chiudetevi in una stanza. E fatevi delle domande.
(se poi, chiusi in una stanza con qualcuno che vi intriga, passate 45 minuti a farvi domande – beh, come dire: fatevi delle domande)

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