Se avete nostalgia delle feste, se desiderate fare ancora un giro di tombola con i parenti, se vi è avanzato mezzo chilo di torrone mandorlato ma avete già smontato l’albero e le mattinate in ufficio vi paiono opache e meste, beh, avete in tasca la soluzione: comprate un biglietto aereo e andate a Palermo. Pensate, lì manca ancora una settimana a Natale e otto giorni all’Epifania! Non sto scherzando. E vi spiego pure perché.
Non è colpa di Babbo Natale che è ancora sulla Palermo-Messina. È che c’è stato qualche intoppo burocratico: in pratica, a Palermo, mesi fa s’è fatto un bando per decidere gli eventi natalizi. La commissione del Comune, presieduta da Sergio Forcieri, ad ottobre, ha ricevuto circa duecento proposte di concerti e eventi. Solo che ha deciso chi sì e chi no, quando sui balconi della città spuntavano i primi Babbi Natale arrampicatori, ovvero a dicembre. Una burocrazia così lenta, come ha spiegato l’assessore alla cultura, che il ciclo di eventi natalizi doveva iniziare il 16 dicembre e finire il 7 gennaio, e invece inizia il 12 gennaio e finirà a febbraio inoltrato.
Basta dare un’occhiata al calendario del Comune per accorgersi di una serie di faccende meravigliose, ovvero che, per esempio, il concerto di Natale è il 19 gennaio alla Chiesa di San Francesco Saverio. Il “Concerto per l’Epifania” è il 20 gennaio. Questo sabato, pensate un po’, a Mondello c’è addirittura lo spettacolo Vocal Christmas e stasera addirittura il coro Gospel presso la chiesa dei Valdesi! Insomma, un’opportunità imperdibile per chi desidera prolungare le feste. Tutti lì a storcere il naso, a mugugnare, a prendersela con una giunta di incapaci, a dire “la solita Italia!”, a protestare “Fortuna che Palermo è città della cultura 2018!” e invece non avete capito nulla.
Palermo si trasformerà in una puntata di Black Mirror. Anzi, di più. Nel primo esperimento collettivo-distopico accadrà un po’ quello che accade in Good Bye, Lenin!. Nel film Christiane si sveglia che è caduto il muro ma il figlio le fa credere che Berlino sia sempre la stessa, a Palermo i palermitani si sono svegliati il sette gennaio e il Comune continua a fare credere ai cittadini che sia ancora Natale. Anzi, reggete il gioco alla giunta, per favore. Se telefonate a un amico a Palermo, in questi giorni, chiudete la telefonata con un rassicurante “A te e famiglia!”. Se l’amico siciliano vi chiede “Che fai oggi?” e voi state andando a rottamare una cartella in Equitalia, rispondete un serafico “Oggi faccio il presepe!”.
Lo so, sembra strano, ma certi equilibri vanno lasciati intatti. Ora resta solo da immaginare i prossimi mesi. Considerato che le feste natalizie a Palermo finiscono a Carnevale, probabilmente la commissione approverà la sfilata di carri allegorici a Ferragosto, ma sarà senz’altro pittoresco. Del resto – archiviamo l’ironia- non è un problema di carri, ma del solito gigantesco carrozzone. E ora scusate ma prendo un volo per Palermo che ho un’improvvisa voglia di omini di pan di zenzero.