Le due cose più importanti uscite in questi giorni di quarantena globale sono il nuovo brano di Bob Dylan, un blues dilatato e dai toni sacerdotali sull’America di ieri e di oggi, e l’incredibile discorso di Urbano Cairo ai venditori della sua concessionaria pubblicitaria.
Il primo è un elogio del tempo della lentezza come antidoto all’epoca della fretta, mentre l’altro è un manifesto sull’opportunità della fretta come antidoto al tempo della quarantena. Per celebrarli entrambi, Rolling Stone e Linkiesta offrono ai propri lettori un brano che mette insieme le due cose: Murder Most Foul di Dylan e “Mi sento come fossi nel 1996” di Cairo.
Ascolta Cairo Most Foul.