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Che cos’è successo alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi

Lady Gaga, Céline Dion, ma anche la prima volta di un gruppo heavy metal all'inaugurazione dei Giochi Olimpici. E la pioggia, alla fine, non ha fermato la festa sulla Senna

cerimonia apertura olimpiadi Parigi 2024

Un momento dell'esibizione di Céline Dion alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024

Foto: @paris2024 su Instagram

Una cerimonia divisa in capitoli, la direzione artistica dell’attore, coreografo e regista Thomas Jolly, la Senna invasa da barche e installazioni (e forze dell’ordine) come fosse un Carnevale fuori tempo, la pioggia che però non ferma: non ci aspettavamo null’altro dalla prima apertura delle Olimpiadi che aveva deciso di tenersi fuori da uno stadio, infilandosi nel tessuto della città. Tra performance annunciate e ritorni che hanno fatto battere il cuore, non sono mancati (to’ guarda) gli indignados. Che però non si sono scatenati tanto quando il gruppo heavy metal Gojira si è esibito rievocando la ghigliottina e la Rivoluzione, ma per l’eccessiva (a detta loro) queerness della cerimonia.

Ecco che cos’è successo ieri a Parigi.

Cabaret Gaga

«Bonsoir, bienvenus à Paris». Lady Gaga alla fine (eccerto) si è esibita alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi, e lo ha fatto da grande performer qual è. Canta in francese, arriva con corpo di ballo e tante, tantissime piume per rendere omaggio a una delle figure più celebri del cabaret alla francese, Zizi Jeanmarie, riprendendo la coreografia portata dall’artista al The Ed Sullivan Show nel 1965. La canzone è la stessa, Mon Truc En Plumes, “la mia cosa con le piume”, gioco d’amore scanzonato con corteggiamento da pavoni. C’est top!

Zizi Jeanmaire "Mon Truc En Plumes" on The Ed Sullivan Show

 

 
 
 
 
 
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Parigi brucia

Fuoco, fiamme, è la rivoluzione (francese). Nel segmento dedicato alla “libertà” ci sono stati fuoco e fiamme: arrivano dalla riva della Senna, dove un gruppo di coriste è stato travestito da Maria Antonietta con la testa decapitata e il gruppo heavy metal francese Gojira si è esibito in una versione di Ah ça ira, canto rivoluzionario e antimonarchico. È la prima volta che una band metal si esibisce alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi.

Stay gold

Aya Nakamura è una cantante pop maliana naturalizzata francese, non particolarmente simpatica alla destra politica del paese. Non è stato un caso, naturalmente, che fosse presente all’occasione, né che il suo set al Pont des Arts, un medley di alcuni suoi brani (Pookie, Djadja), ma anche di For Me Formidable e La Bohème di Charles Aznavour, fosse accompagnato da costumi dorati. Ad accompagnarla, l’orchestra della Guardia Repubblicana francese. Stay gold, fedeli a ciò che si è: francesi.

Imagine, all the people…

Che cosa può portare luce nel capitolo Darkness della cerimonia? Imagine di John Lennon, eseguita da una piattaforma galleggiante sulla Senna dalla cantante Juliette Armane accompagnata al pianoforte da Sofian Pamart. Attorno a loro, ancora fiamme. Al termine dell’esibizione, gli schermi della cerimonia hanno trasmesso la scritta “We all stand and call for peace”. Forse non la posizione più forte contro i conflitti attualmente in corso in Ucraina e Medio Oriente. “Meglio di niente”?

She’s back

L’aveva detto, voleva rivedere la Tour Eiffel. E Céline Dion ce l’ha fatta, tornando sul palco (e che palco) per la prima volta dal 2022, quando aveva interrotto la sua attività condividendo al mondo la diagnosi ricevuta di sindrome della persona rigida, che rende difficile o impossibile il controllo dei muscoli. Qualcuno avrebbe desiderato una My Heart Will Go On cantata da una barca sulla Senna. Comunque è arrivato l’Hymne à l’amour di Édith Piaf. E, playback o non playback (spesso peraltro usato a prescindere dai performer per eventi di queste dimensioni), il comeback dell’artista è stato da manuale, anzi, da lacrimuccia.

 

 
 
 
 
 
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Zinedine & co.

C’è chi si è gasato seguendo la performance quasi da videogioco che ha portato Zinedine Zidane “attraverso Parigi” per portare la torcia olimpica dallo Stade de France alla Senna, e chi mente. È lui, insieme a Rafael Nadal, Nadia Comaneci, Carl Lewis e Serena Williams a compiere il last mile verso l’incoronazione della fiaccola. Gli ultimi tedofori sono poi stati Marie José Perec (ex velocista e leggenda dell’atletica leggera) e Teddy Riner, judoka 35enne e ancora in attività, che parteciperà ai Giochi.

 

 
 
 
 
 
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È già il vincitore

La pioggia (come tante altre vicende) non ha ha smosso di un centimetro il Presidente della Repubblica (italiana), Sergio Mattarella: un impermeabile, e via. Lo scatto tenero che ci meritavamo.

Non mancano gli indignados

Nello specifico, non manca Simone Pillon, che si è rivolto a X per esprimere il suo disappunto per una cerimonia d’apertura a suo dire ridotta a «un gigantesco gay pride dionisiaco», dove sfilava un’umanità «priva di identità sessuale». L’immagine scelta per l’indignazione è una ricostruzione dell’Ultima Cena in drag. Se questo, come dice lo stesso Pillon, è il “neo-occidente woke”: be’, forse non sarà perfetto, ma non vorremmo vivere in nessuno degli altri suoi (di Pillon) mondi possibili.