Hai spolpato le tante pagine de Il Signore degli Anelli? Hai combattuto la crisi d’astinenza con quelle di Lo Hobbit? Insomma, puoi definirti un fan di J.R.R. Tolkien? Allora ti farà piacere sapere che è in fase di lancio il suo nuovo libro.
Un momento. Tolkien è morto nel 1973. Vuoi vedere che funziona tipo Elvis Presley e invece era bello vivo e vegeto a godersi la pensione in qualche isoletta tropicale?
Niente di tutto questo, purtroppo: Beren e Lúthien è un romanzo che uscirà a ben cento anni di distanza dalla sua realizzazione. Correva l’anno 1917 e Tolkien, all’epoca soldato, era appena tornato dalla Battaglia della Somme. Cagionevole di salute e molto provato dalle fatiche del conflitto, si mise a scrivere quest’opera molto personale, tanto che Lúthien è una principessa elfica che prende forte ispirazione dalla moglie dello scrittore, Edith. Fondamentalmente, si tratta di una storia d’amore nata circa 6500 anni prima delle vicende de Il Signore degli Anelli, e che venne pubblicata nel The Book of Tales. Una storia d’amore tra il mortale umano Beren e l’immortale figlia del Re Thingol. Negli anni ’20 Tolkien volle rimetterci mano per trasformarla in un poema epico, ma non riuscì mai a finirlo prima della morte.
Per fare felici i fan e le sue tasche, il figlio di Tolkien, Christopher (arzillo novantaduenne), ha quindi completato l’opera, trasformandola in un libro arricchito dalle illustrazioni di Alan Lee, che ha lavorato alla trilogia cinematografica di Peter Jackson. Il tomo è disponibile da qualche giorno, in lingua originale da HerperCollins e in italiano da Bompiani, nel decimo anniversario dall’uscita di I Figli di Húrin, l’ultimo libro della saga de La Terra di Mezzo.
John Garth, uno dei maggiori studiosi di Tolkien e autore di Tolkien e La Grande Guerra sostiene che “Beren e Lúthien” è una storia nata per esorcizzare gli orrori della guerra che l’autore inglese aveva vissuto in prima persona. Dopo quei mesi terribili, durante una romantica passeggiata in una foresta delll’East Yorkshire, Edith si mise a danzare in un prato di fiori bianchi, e questa diventò la scena madre dell’opera. Non è un caso che “Beren e Lúthien” è anche la scritta incisa sulla pietra sepolcrale della tomba che Tolkien e la moglie condividono nel cimitero di Wolvercote, a Oxford.
C’è chi la definisce la più bella storia d’amore de La Terra di Mezzo, in effetti avara di sentimentalismo sdolcinato, ma l’opera fantasy è, probabilmente, solo un pretesto per raccontare un amore d’altri tempi. Quello tra John ed Edith.