Stando a quanto riportato dall’agenzia turca Anadolu, la Turchia avrebbe richiesto l’estradizione di Enes Kanter, centro dei New York Knicks. La star NBA, da anni in prima fila nell’opposizione al presidente Erdoğan, è stato infatti accusato di far parte di “un gruppo terroristico armato” per i suoi legami con Fethullah Gülen, il predicatore turco che dal 1999 vive in esilio autoimposto negli Stati Uniti, ricercato numero uno dal governo di Ankara. Secondo il presidente Erdoğan, infatti, Gülen sarebbe il responsabile per il tentato colpo di stato del luglio 2016, quando l’esercito cercò di rovesciare il governo turco. Accuse, tuttavia, sempre rimandate al mittente.
Secondo Anadolu, le autorità turche avrebbero già richiesto all’Interpol una “red notice” per Kanter, ovvero la possibilità di arrestarlo ed estradarlo; un procedimento solitamente destinato a criminali o presunti tali. Sembra, inoltre, che fra le motivazioni principali a supporto della richiesta d’estradizione ci siano alcuni post sui social in cui Kanter dichiarava il suo appoggio Gülen.
Lo scorso gennaio Kanter – cui la Turchia ha già ritirato il passaporto, dichiarandolo fuggitivo – si era rifiutato di seguire i Knicks nella trasferta londinese per timore di essere assassinato. «È piuttosto triste il modo in cui queste storie stiano influenzando la mia carriera – aveva dichiarato il giocatore – Vorrei essere con la mia squadra per aiutarla a vincere. Tuttavia, soltanto per colpa di un dittatore pazzo e maniaco non posso nemmeno fare il mio lavoro. A Londra hanno moltissime spie, potrebbe accadermi qualcosa in qualsiasi momento».
Ma Kanter non è l’unico sportivo nel mirino di Erdoğan. Fra i casi più eclatanti, infatti, c’è quello di Hakan Sukur, uno dei calciatori turchi più talentuosi di sempre: l’ex stella del Galatasaray e della Nazionale attualmente gestisce un locale in California, a Palo Alto, e contro di lui è stato emesso un mandato di arresto mentre il padre è stato incarcerato per quasi una anno e i suoi beni, dai conti in banca alle proprietà immobiliari, sono stati sequestrati dal governo.
Nel 2011 Hakan Sukur era il volto di punta del Partito della Giustizia e dello Sviluppo guidato da Erdoğan grazie cui ottenne un seggio in parlamento. Tuttavia il calciatore era un seguace di Gülen e per la feroce persecuzione del presidente decise di dimettersi. Da quel momento, come dichiarato dall’attaccante in un’intervista al New York Times, “qualsiasi attività facessi, subentravano problemi amministrativi di ogni genere. se avessi detto quello che volevano loro sarei diventato ministro”.
Anche Arda Turan, ex-centrocampista di Atletico Madrid e Barcellona per cui Erdoğan era stato testimone di nozze, attualmente è nella lista degli indagati e, stando a quanto riportato dal quotidiano turco Hurriyet, potrebbe essere incarcerato per 12 anni, sempre per presunti legami con la fazione golpista. Lo stesso vale per gli ex interisti Emre Belozoglu e Okan Buruk e per Bulent Korkmaz, ex calciatore della nazionale e direttore tecnico del Bursaspor.
Dal giorno del tentato colpo di stato, il governo di Erdoğan ha fatto arrestare circa 77mila persone mentre sono circa 150mila gli impiegati statali – fra cui insegnanti, giudici e esponenti dell’esercito – attualmente licenziati o sospesi dall’esercizio.